Calcioscommesse: l’Avellino rischia 7 punti di penalizzazione

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Sei anni di squalifica. Praticamente la durata della sua carriera da professionista svolta finora.

La richiesta della Procura federale è una stangata per Armando Izzo, difensore 25enne del Genoa e nel giro della Nazionale, accusato di associazione (ex art.9 Cgs), assieme ad altri due calciatori (Francesco Millesi e Luca Pini) per le due presunte combine delle gare di Serie B Modena-Avellino del 17 maggio 2014 e Avellino-Reggina del 25 maggio 2014.

Richieste durissime (c’è anche un’ammenda di 20 mila euro), che se dovessero essere accolte in toto stroncherebbero la carriera dell’ex calciatore dell’Avellino, che tornerebbe in campo a 31 anni.

Un “incubo” lo definisce Izzo, nato nel difficile quartiere di Scampia, che all’uscita dal processo di primo grado svolto innanzi al Tribunale federale nazionale della Figc, non nasconde l’amarezza per una richiesta che a suo dire è sorprendente: “Una stangata, non me l’aspettavo: uscirà tutta la verità ma ora sto vivendo un incubo – Queste sono cose che vedrà il mio avvocato, emergerà tutta la verità per uscire fuori da questo incubo”.

L’accusa si basa sulle dichiarazioni di due pentiti (Antonio Accurso e Mario Pacciarelli) che lo coinvolgono, anche se in quelle due gare Izzo non ha mai giocato. Per lui, il rischio concreto è la perdita di tutto il suo mondo, il calcio, la Nazionale e la stessa serenità familiare che è già stata scossa da quando uscì fuori il suo nome nell’ambito dell’indagine della Procura della Repubblica di Napoli, Direzione distrettuale antimafia: “Ho paura di perdere tutto – dice a denti stretti – la Nazionale, i miei figli.

Con il ct Ventura ci ho parlato dieci minuti in occasione dello stage azzurro, tutti mi hanno sostenuto e mi sono vicini”. Una stangata anche per l’Avellino, che si vede recapitare una richiesta di sanzione di -7 punti oltre a 140.000 euro di multa: per il club irpino, che paga l’omessa denuncia del suo ex presidente e oggi amministratore unico, Walter Taccone (per lui 9 chiesti 9 mesi di inibizione), significherebbe scivolare a 29 punti in piena zona play-out del campionato cadetto.

Richiesta più lieve per il cagliaritano, ex Avellino, Fabio Pisacane, in passato eletto a simbolo dalla Fifa per aver denunciato un tentativo di combine: 6 mesi di stop e 30.000 euro di ammenda per omessa denuncia. Stessa sanzione richiesta anche per Mariano Arini, Luigi Castaldo e Raffaele Biancolino.

DIBATTIMENTO RINVIATO AL 7 APRILE. E’ stato rinviato al 7 aprile (ore 14) il dibattimento relativo ai presunti illeciti a carico di alcuni ex calciatori dell’Avellino e della società campana in relazione agli incontri Modena-Avellino (17/05/2014) e Avellino-Reggina (25/05/2014) validi per il Campionato di Serie B-Stagione sportiva 2013/2014. A stabilirlo è stato il Tribunale federale nazionale della Figc presieduto da Cesare Mastrocola, accogliendo la richiesta formulata oggi dai difensori di parte e al fine di garantire il corretto esercizio del diritto di difesa a seguito dell’acquisizione in extremis di nuovi atti dalla Procura della Repubblica di Napoli e su cui le difese non hanno avuto il tempo di formulare nuove memorie.

La Procura federale ha chiesto 7 punti di penalizzazione e un’ammenda di 140 mila euro per l’Avellino, 6 anni di squalifica con preclusione, oltre a 20 mila euro di ammenda, per i calciatori Armando Izzo, Francesco Millesi e Luca Pini e 3 anni di squalifica e 50 mila euro di ammenda per Maurizio Peccarisi.

Oltre alle richieste di 6 mesi di squalifica e un’ammenda di 30 mila euro per omessa denuncia nei confronti dei calciatori Fabio Pisacane, Luigi Castaldo, Mariano Arini e Raffaele Biancolino, mentre per l’ex presidente e ora amministratore unico dell’Us Avellino, Walter Taccone, la sanzione richiesta è di 9 mesi di inibizione e 45 mila euro di ammenda.

1 Commento

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  • Date notizie aggiornate: l’udienza è’ da rifare il 7 aprile per errore della procura e forse non si farà’ proprio per decorrenza termini. Quando poi si dice giornalai non si ha ragione ?

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