da parte dei tifosi calabresi.
Il 20enne, ieri rimasto in panchina per l’intera durata del match Cavese-Catanzaro, mentre rientrava negli spogliatoi a fine gara, sarebbe stato offeso da una minoranza dei circa 100 sostenitori calabresi arrivati in Campania.
Episodio che Goh ha scelto di denunciare sui social: “Per la seconda domenica di fila – racconta il calciatore nato a Torino ma con origini ivoriane e in passato convocato anche dalle rappresentative giovanili azzurre (U15 e U16) – sono stato insultato per il colore della mia pelle, la prima volta non ho detto niente e ho sbagliato ma ora ne ho abbastanza di ‘sto schifo… Ma ci rendiamo conto?”.
Parole dure da parte di Goh, che poi ha proseguito: “In tanti mi hanno detto di lasciare stare ma io non voglio, per me chi sbaglia paga. Queste persone non devono entrare negli stadi, si devono squalificare per un po’ di anni“.
L’attaccante ha poi concluso con un messaggio forte e chiaro: “Il razzismo va oltre il calcio, è un tasto che non si deve toccare. Sono nero e sono fiero ed anche di come sono italiano ne vado fiero“.
mamma mia e che palle…. ma chi ti pensa? Ma vi rendete conto cosa siamo diventati? Un minimo fischio, un’imprecazione e’ razzosmo? ma andate a fanculo tutti… Qua non si riesce a mangiare e pensiamo aste stronzate oltretutto costruite? Dai un’altro che aveva bisogno di visibilita’.
Che sei di colore non è certamente un problema o un difetto…. il problema tuo è che giochi nella cavese ….
Parlano i calabresi….lo sanno questi signori come li chiamano al nord….mi risulta Terroni. Si vergognassero e pensassero ai grossi guai che hanno in casa propria.
siamo oltre la frutta ha fatto un commento patetico, forse l’intollerante e proprio lui