M5S: Di Maio, Paesi con propria moneta ci rubano imprese

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bandiera_Movimento_5_Stelle“I Paesi che hanno una propria moneta, ci stanno rubando imprese e lavoro. Noi chiediamo di riappropriarci della nostra sovranità”. Lo ha detto il vicepresidente alla Camera Luigi di Maio,che si è recato al gazebo allestito stamattina a Pomigliano d’Arco, dal Movimento 5 Stelle per chiedere un referendum consultivo sull’ uscita dall’ euro.

Di Maio ha firmato per il referendum. “Chi conia moneta propria – ha aggiunto il vicepresidente della Camera – ruba all’Italia lavoro e imprese. Ed agli italiani chiediamo se vogliono che si continui così o se vogliamo riappropriarci della nostra sovranità”.

”A Pomigliano d’Arco alle elezioni si presenteranno il vecchio ed il più vecchio: noi saremo il terzo incomodo”. Lo ha sostenuto Luigi Di Maio, vicepresidente alla Camera, intervenendo sulle elezioni amministrative in programma a Pomigliano d’Arco (Napoli) nella prossima primavera. ”Scardineremo il sistema creatosi a Pomigliano da prima che nascesse mio padre – ha aggiunto – fatto di persone che hanno distrutto una città, per poi sparire e riapparire, come il Pd, dicendo che vogliono cambiare il paese e spacciandosi per i rinnovatori.

Poi c’è il sindaco di centrodestra, che in questi anni ha speso 10 milioni di euro per investire nel cemento, e senza pensare alle altre priorità, come il lavoro, i giovani. A Pomigliano sono andati persi centinaia e centinaia di posti di lavoro. Noi del M5S con 10 milioni di euro presi dai nostri stipendi, invece, apriremo 100 imprese per i giovani italiani”. Di Maio, infine, ha lanciato un appello ai cittadini: ”Dateci una mano a cambiare le cose – ha concluso – e diffidate dalle teste di legno perchè sono complici di quanto accade a Pomigliano. Ricordassero che la Gori è nata per colpa del Pd”.

4 Commenti

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  • E voi che fate per le attività produttive …?
    Comitati ecoqui ed ecolà e le aziende se ne vanno.

  • Certe volte le parole sono inutili. Tante volte il silenzio è più eloquente. E, tra l’altro, questa non è la sede giusta per parlare ed avere udienza. La questione fondamentale è nello studio sistematico, ma talvolta e non tanto di rado anche improvvisato, di come il cittadino reagisce all’informazione per poterlo incastrare in un contesto inamovibile dove la massa pur credendo di subire i cosiddetti “poteri forti”, in realtà li sostiene poiché il livello di sopravvivenza è quello più elementare da poter raggiungere e tenere saldo. E per conseguire il risultato l’esercizio all’illegalità tiene in vita anche i “poteri deboli” che, in pratica, esercitano, in delega, la loro forza. Per capire basta valutare la questione riguardante la spesa: se essa dipenda dalle disponibilità o se sia la spinta a reggerla. In poche parole il quesito è se si spende più di quanto si incassi per spingersi con la mente … ed il cuore, oltre l’ostacolo per “onorare” l’impegno. La rincorsa all’incremento del consumo di beni con disponibilità economiche in stallo finisce col favorire la ricerca di costi di produzione sempre più ristretti e la meta può essere raggiunta soltanto dove, da qualche parte, anche tra le materie prime, il “risparmio” del produttore compensa, in una misura di rinforzo, anche quella del consumatore. Soltanto in Italia, tanto per fare un esempio, il 70% e oltre delle automobili è di produzione estera con la conseguenza che il danaro, l’economia, la finanza, debordano nei paesi dove le garanzie necessarie al lavoratore sono quasi inesistenti. Insomma i soldi si portano, e legalmente, fuori dai confini mentre qui si concentrano in poche mani rendendo la vita difficile a quella massa, la stessa, artefice informata del proprio infausto destino.

  • Di Maio è un personaggio che si candida ad essere il leader di una formazione politica che volente o nolente alle ultime elezioni è stata votata da un italiano su quattro.

    Io credo che in questa posizione non ti puoi permettere il lusso di fare osservazioni da bar dello sport, come questa. Quello che dice denota un’assoluta incapacità di analisi perché vede le bilance commerciali di due paesi e si ferma alla prima differenza che è la moneta.

    Ma la moneta non decide tutto, ci mancherebbe, altrimenti la fuga dall’Euro sarebbe stata inarrestabile e paesi come la Russia o il Giappone non starebbero vivendo la loro peggiore crisi dal dopo guerra.

    Di Maio si comporta come lo scolaretto impreparato a lezione, che dice alla maestra il primo suggerimento, sbagliato, carpito dai compagni.

    Andiamo bene.

  • Caro Gianluca, M5S non è al governo, siamo nel pieno disastro e questo è merito delle politiche di PD e (ex) PDL, anche in considerazione che Grecia a parte gli altri paesi europei non vivono male come noi questa crisi. Finchè un partito come il PD farà affari con Buzzi e Berlusconi voterò sempre M5S, poichè in questo momento in Italia c’è bisogno di gente “normale”…e onesta, come Luigi Di Maiio.

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