Governo Renzi: arriva il ‘piano casa’, mutui per le giovani coppie

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Matteo_Renzi_PremierDiminuzione della cedolare secca, nuova spinta all’edilizia sociale, fondo affitti. Pronto ormai da qualche settimana, il piano casa messo a punto negli ultimi mesi di governo Letta dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, rientra ora nelle priorità di Matteo Renzi che si propone di presentarlo ufficialmente mercoledì prossimo insieme all’atteso jobs act e a nuove misure per la scuola. Rispetto ai tempi contingentati previsti inizialmente (l’obiettivo era quello di approvarlo già venerdì), il piano ha subito un leggero slittamento, dovuto a qualche ritocco ancora da apportare, ma il fine resta quello di affrontare l’emergenza abitativa.

E intanto si lavora anche sul plafond di 2 miliardi di Cdp che dal mese prossimo dovrebbe essere girato alle banche che provvederanno poi a erogarlo. Anche in questo caso la priorità saranno i mutui per le giovani coppie o le ristrutturazioni. Il Fondo affitti sarà quindi dotato di 200 milioni di euro per due anni. Replicando in Italia il modello francese, peraltro già sperimentato in alcune città, i Comuni potranno creare agenzie che diano garanzie ai proprietari di case che affittano a canone concordato sia sul pagamento dell’affitto, sia su eventuali danni, così come sul rientro in possesso dell’alloggio a fine locazione (restano in vigore le procedure di sfratto per morosità).

Il piano prevede anche il finanziamento strutturale del Fondo per la morosità incolpevole e l’abbassamento della cedolare secca per chi mette sul mercato a canone concordato gli alloggi sfitti. La cedolare era già scesa dal 19 al 15 per cento e scenderà ora al 10 per cento nell’arco di 4 anni. Tra le misure, Lupi ha pensato anche a specifici interventi per il rilancio dell’edilizia popolare. Parte del piano sarà infatti dedicata al recupero degli alloggi sociali, con agevolazioni alla ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici, sottoposto a rigide verifiche e scadenze temporali, sul modello del decreto del fare.

Verrà inoltre prevista la facoltà di acquisto degli alloggi sociali da parte degli inquilini, grazie a procedure definite dal Governo previa intesa della Conferenza unificata, con il sostegno di un triplice intervento: la durata del mutuo sino a 30 anni (Convenzione CDP/ABI), un Fondo per la concessione di contributi in conto interesse che permette mutui a tasso agevolato, la garanzia statale sul mutuo (prevista dalla legge di stabilità). Saranno infine previste detrazioni per gli inquilini di alloggi sociali, pari a 900 euro per i redditi sotto i 15.500 euro che si dimezzano a 450 euro per quelli invece sotto i 31.000 euro l’anno. Ultimo punto già definito infine il cosiddetto «rent to buy», ovvero la facoltà, dopo 7 anni di corresponsione di canoni di affitto, di acquistare un alloggio sociale, scalando parte dell’affitto pagato dal costo dell’alloggio.

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