Pagani, L’analisi di una generazione: Antonio Nacchia con Angelo Grillo per cambiare da subito

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angelo-grilloUn giovane per i giovani. E’ ciò che ruota intorno all’impegno e alla responsabilità che un’appena ventunenne ha voluto prendersi con forza ed entusiasmo. Antonio Maria Nacchia, candidato al consiglio comunale con il Partito Democratico, di cui è dirigente oltre che delegato provinciale, al fianco della guida Angelo Grillo (“Ultimo sindaco ad aver portato Pagani a livelli di civiltà e progresso che ora sono solo un ricordo” – dichiara Nacchia).

Per i giovani, Antonio Maria Nacchia vuole una scossa, dopo aver analizzato, però, tutto ciò che ha portato questa generazione fino a questo punto, e chi può spiegarlo meglio di un ragazzo che vive in prima persona tutto questo:” le generazioni di oggi devono lottare ogni giorno contro diversi fattori che rendono sempre più difficili le loro condizioni sociali. Si nota un accentuato disagio tra i giovani, che purtroppo stenta a scomparire per un semplice motivo: manca una classe politica dirigente capace ed affidabile”.

Un senso di disagio e di rassegnazione che si nota tutti i giorni tra i giovani, soprattutto a Pagani. A maggior ragione, dunque, la presa di coscienza di un giovane vale doppio: nel capire che se non si è attivi, se non si propongono le proprie idee e non si manifesta la propria voglia, non si può mai realizzare nulla di meglio rispetto a ciò che è stato. “C’è bisogno di una svolta, solo così si potrà contare sull’appoggio dei giovani e solo così si potrà dare alle nuove generazioni la speranza di un futuro migliore, perché i giovani hanno bisogno della politica ma anche la politica ha bisogno di tutti i giovani. Occorre ricostruire una città che torni ad essere il cuore vivo dell’Agro, che torni a lavorare , a commerciare, a mostrare le sue bellezze, a promuovere la cultura, ad essere solidale. Una città che torni finalmente a vivere, dopo anni di mancata amministrazione, quella del commissariamento, o peggio di cattiva amministrazione”.La scossa, la svolta: ecco il vademecum per uscire da questa situazione di degrado e rassegnazione e provare a trovare qualcosa di meglio nella società. Un giovane come Nacchia decide di prendersi la responsabilità, mettendoci la faccia e il nome, di essere rappresentante di un gruppo di giovani che crede che la strada giusta per cambiare sia quella dell’impegno e della costanza, e non quella del lasciarsi andare all’indifferenza e al menefreghismo. Si crede, dunque, che grazie ad un percorso partito da un’associazione come Progetto Comune e continuato con la militanza nel Partito Democratico, possa portare ad una soddisfazione che di personale ha ben poco; è, bensì, una soddisfazione di un gruppo di giovani che hanno preferito impegnare il proprio tempo per la collettività, piuttosto che per altri fini, perché hanno uno scopo, un’ideale che si insegue finché non viene portato a termine:” Svegliamoci! Non lasciamo che sia la fatalità l’architetto del nostro futuro. Il futuro è il nostro e il problema rimarrà nostro! Se non proviamo quantomeno ad interessarci ai problemi del nostro paese, non abbiamo neanche il diritto di lamentarci della presenza o del ritorno di coloro che ci hanno portato alla rovina. Critichiamo proponendo idee nuove, non dando colpe!”

Non solo ideali, la pratica è ben chiara infatti, nelle idee di Antonio Maria Nacchia che continua:” l’allarme ambiente ci preoccupa molto, il comune dovrà dotarsi di uno strumento di monitoraggio costante della acque, dell’aria e del terreno, e mettere finalmente a punto un sistema serio di videosorveglianza, per la sicurezza ambientale e quella dei cittadini”. Ma il progetto Pagani di Antonio Maria Nacchia non finisce qui: “E’ per noi necessario mettere a disposizione di tutti il Wi-Fi libero nella maggior parte della città, essere connessi significa anche partecipare, informarsi, aggiornarsi, e per i ragazzi non deve essere un peso economico”. Il giovane candidato è un fiume di idee, e chiude con qualche altro accenno: “Il turismo cittadino va affrontato in ottica nuova, disegnando nuove opportunità per i giovani, dal bed and breakfast ai servizi al turista. La raccolta ed il riciclo della spazzatura dovranno diventare, come per le città del nord, un’occasione di guadagno e di lavoro, e non di spesa. Basti pensare ad una cooperativa di giovani che si occupi del ciclo completo del recupero di carta, plastica, umido, vetro, metalli, abiti usati”. Pensieri determinati quelli del candidato Antonio Maria Nacchia: è questa la scossa che si vuole dare partendo innanzitutto dal tentare di dare una nuova mentalità, una nuova forma di pensiero ad una generazione senza punti di riferimento e lasciata in balia delle onde. La volta buona potrebbe essere questa e chi si è messo in gioco crede fermamente di poter prendere questa opportunità per non rischiare di lasciare, ancora per troppo tempo, che tutto vada a rotoli. Prendere al volo un’opportunità per dare ad un’intera generazione una nuova visione, una nuova speranza per un futuro in cui si è attivi e si lotti per ciò che si vuole realizzare.

 

 

2 Commenti

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  • La forza dei giovani. Il rilancio di un paese passa da persone così, forza ragazzi!

  • Chiacchiere e solo chiacchiere. Se andassimo a ritroso a leggere le dichiarazioni di ogni giovane candidato degli ultimi 20 anni alle comunali, davvero troveremmo poche differenze a distanza di decenni. Certo, il concetto del tempo e dello spazio nel frattempo si è evoluto, modificato, oggi si parla di wi fi zone mentre un tempo si accennava a luoghi di ritrovo sicuri e decorosi. I fatti poi raccontano di una pletora di aspiranti buoni amministratori che alla fine, anche compulsati magari dalla superbia e dalla presunzione dei propri genitori e dal narcisismo familiare congenito, null’altro hanno fatto che pensare ai propri tornaconti personali, professionali, occupazionali o di interessi familiari (terreni da valorizzare, attività da difendere ecc…).E’ tutto così banale, tutto così scontatamente sfacciato, specie se per pura parte politica è il ciuccio che prova a dar all’avversario dell’asino.
    Se Pagani non è in buone acque è colpa delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo. Chi più, chi meno, tutti gli attori dell’azione amministrativa delle passate consiliature condividono il fallimento di un ventennio che ha visto sperperare un patrimonio di fierezza, di capacità commerciali ed industriali, di inventiva e destrezza che tutti un tempo invidiavano a Pagani ed a tutto l’Agro nocerino. Famiglie intere che a turno, di padre in figlio, di fratello in fratello, di zio e nipote, hanno assaltato il bottino di una già di suo misera diligenza. Famiglie che farebbero bene a star alla larga dalla gestione del comune nell’interesse della collettività paganese. Il loro “sforzo” è stato già misurato, è purtroppo sotto gli occhi di tutti.
    Occorre dare una sferzata di novità, uno scatto di reni autentico e forte, poderoso ed incisivo. Nel bene della città di Pagani, andrebbero lasciati a casa tutti coloro che hanno una storia politica, personale e familiare. Per provare a ripartire daccapo, senza il timore di scoprire ancor più scheletri nell’armadio.

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