Sarà stata la splendida giornata, il pernottamento principesco presso l’albergo Palazzo Avino, la visita ai siti monumentali più celebri, il calore e l’affetto dimostratogli dai residenti e dai numerosi turisti che lo hanno incontrato per le vie del centro storico a riconsegnare al vulcanico critico d’arte una nuova immagine di Ravello.
«Conoscevo Ravello, anche nel corso degli anni, ma oggi abbiamo fatto un giro che consente di vedere quante cose qui sono nelle condizioni di funzionare magari migliorandone non l’efficienza mal qualità – ha dichiarato al direttore Emiliano Amato presso la sede del Vescovado -.Essendoci una qualità nell’aria, nei luoghi, negli alberghi, tutto quello che corrisponde, poi, a quello che si chiama cultura, può avere un’esposizione straordinaria e quindi è giusto che sia anche di importanza straordinaria».
Dalle sue parole, mentre critica aspramente il gusto dei lampioni della pubblica illuminazione, si comprende che l’assessore alla cultura del Comune di Urbino, ex sindaco di Salemi, stia partorendo la sua ultima idea, non troppo bizzarra però.
«Ognuno qui si trova in una specie di paradiso terrestre – afferma – , quello che altrove richiede difficoltà di promozione qui si promuove da sola, la qualità di persone che girava oggi per la città lo spiega, quindi mi pare sia il posto ideale per fare il sindaco». Dichiarazioni che non lasciano spazio ad altre interpretazioni, a un anno e mezzo dal ritorno alle urne.
«Uno che vuole avere molto piacere e poche scocciature viene a Ravello – conclude – .Dovendolo proprio fare (il sindaco ndr) meglio farlo a Ravello e non altrove».
Chissà cosa ne penseranno i Ravellesi.
Fonte Il Vescovado.it
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