Hapag Lloyd e Salerno Container Terminal, 20 anni insieme

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porto_salernoIl dato che emerge dall’analisi dei trend della movimentazione dei contenitori all’interno della piattaforma operativa di Salerno Container Terminal (Gruppo Gallozzi SpA) nel porto commerciale di Salerno, evidenzia la forte crescita in atto. Dopo avere chiuso il 2013 con un +25%, la previsione per dicembre 2014 è improntata alla riconferma dello stesso tasso a due cifre: un ulteriore +25%.

In due anni, quindi, la movimentazione dei contenitori è stata incrementata del 50% rispetto al 2012. Un risultato ascrivibile non solo al raggiungimento di accordi con big player della logistica internazionale, ma anche ai livelli di efficientamento del servizio offerto sempre più attestato su elevati standard qualitativi.

L’occasione per fare il punto della situazione è stata offerta dalla presentazione dei servizi che Hapag-Lloyd – che ha scelto come partner operativo Salerno Container Terminal dal 1994 – continuerà ad offrire con base nel porto di Salerno avvalendosi della piattaforma Sct. All’incontro sono intervenuti: l’Amministratore Delegato di Hapag-Lloyd (Italy) Torsten Nolting ed il presidente di Salerno Container Terminal Agostino Gallozzi .

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i piani operativi per i prossimi mesi ed è stata delineata la “mappa” dei collegamenti da Salerno per le diverse intercontinentali. In pratica risultano “coperte” tutte le zone di interesse internazionale dal punto di vista dei traffici marittimi: dal Nord Europa agli Usa e al Canada, fino al Golfo del Messico ed al Sud America; ma anche Australia, Asia, Africa e l’intera area del Mediterraneo.

“Non è un metafora – ha evidenziato il presidente di Sct Agostino Gallozzi – introducendo gli interventi – affermare che il porto di Salerno rappresenta la porta di accesso al mondo per i flussi delle merci prodotte non solo in Campania, ma anche in altre regioni del Centro e del Sud Italia”.

“La crescita esponenziale dei traffici dei container movimentati da Sct – ha dichiarato Agostino Gallozzi – è il frutto di grandi sacrifici da parte di tutte le componenti operative, ma anche di una visione strategica lungimirante, aperta alla piena competizione sul mercato dei servizi terminalistici nel segno dell’efficienza, dell’innovazione tecnologica e della professionalizzazione delle maestranze”. “La partenership con Hapag Lloyd, che ha raggiunto il traguardo dei vent’anni, – ha proseguito Gallozzi – conferma l’apprezzamento che il sistema portuale salernitano raccoglie sui mercati internazionali in base alla qualità dei servizi che è in grado di offrire a costi competitivi”.

“Il Gruppo Gallozzi – ha preannunciato il presidente di Salerno Container Terminal – è pronto a mettere in campo nuovi investimenti per confermare gli standard raggiunti. Si tratta di un passaggio importante che evidenzia come l’unico terminal logistico portuale del Mezzogiorno a capitale totalmente italiano e controllato dalla nostra famiglia, pur confrontandosi con un panorama economico e produttivo provato dalla crisi recessiva, riesca a generare volumi di fatturato adeguati alla sempre più complessa sfida sui mercati interni ed internazionali”.

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  • Vedo che si moltiplicano a Salerno le occasioni, gli incontri, i workshop in cui si parla del porto cittadino, delle attività che vi si svolgono, delle sue potenzialità e dei più che lusinghieri risultati conseguiti nel trasporto di passeggeri, di merci e di container. Ho avuto modo di ascoltare un\’intervista al prof. Galdi dell\’Università di Salerno, a margine del recente confronto su Portualità e Logistica. Ho finalmente sentito dire, come da anni vado sostenendo, che occorre affrettarsi a realizzare un adeguato collegamento su rotaie fra le banchine e la rete ferroviaria nazionale. Specie per i container è dimostrato che, per la loro movimentazione e trasporto, la modalità ferroviaria è la più speditiva e redditizia. Ovunque, in Italia e all\’estero vengono avviati programmi di potenziamento in tale settore. Ultimo esempio registrato, il porto di Göteborg in Svezia, dove quasi la metà degli 860mil teu movimentati viene caricata su treno e si prevede un consistente investimento nel terminal container per aumentare ulteriormente questa quota.
    Purtroppo la zona retroportuale lascia pochi margini per una simile infrastruttura. Tuttavia, come ho già esposto in varie sedi, un tunnel di circa 8 km potrebbe risolvere abbastanza velocemente il problema. In Sicilia, per il prolungamento dell\’Autostrada PA-CT fina ad Agrigento, stanno scavando una galleria a doppia canna per complessivi 8 km con una consegna prevista in meno di 26 mesi.
    I problemi tecnici sono affrontabili e superabili.
    Per tutte le altre implicazioni (valutazioni di costo/efficacia, impatti sul territorio, possibilità di cofinanziamenti pubblici e privati, ecc.) sarebbe il caso che si avviasse uno studio di pre-fattibilità.
    Proprio la Salerno Container Terminal SpA, in collaborazione con partner e altri operatori dell\’area, potrebbe farsi promotrice di una simile iniziativa, coinvolgendo ovviamente gli organi istituzionali competenti.

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