”La guerra nel Pd campano ha prodotto in questi anni solo sconfitte. Ha gettato un profondo discredito nell’opinione pubblica, ha determinato un distacco profondo dalle nostre comunità. La logica dei veti incrociati: del ‘tu no’ è profondamente distruttiva.
Abbiamo da tempo proposto di cambiare strada, purtroppo del tutto inascoltati. Adesso viene tirato fuori il tema: decide Roma. Dopo la straordinaria partita politica del Quirinale, avventurosi politici e qualche editorialista gettano tutto nel frullatore. Per noi il sostegno all’azione politica e di governo di Renzi non è mai stata in discussione”, aggiunge Cozzolino.
”Finito il congresso nazionale abbiamo partecipato ad ogni livello a ricostruire uno spirito unitario. Siamo certi che il gruppo dirigente nazionale saprà accompagnare la scelta del candidato Presidente nel giusto modo. Anche sul tema delle alleanze. Ma appare clamorosa la auto delegittimazione in corso nel Pd campano, una parte del quale invoca Roma solo perché ha paura di perdere contro questo o quel candidato nelle primarie, o perché pone veti.
Da mesi siamo ostaggio di queste logiche. Adesso è venuto il momento di decidere definitivamente. Il partito nazionale conterà eccome ma in una logica di autonomia e di rispetto così come è stato per tutte le altre realtà che vanno al voto. Da tempo si ricostruiscono retroscena totalmente falsi su presunti gradimenti nazionali a favore di uno o di un altro. La verità è che è stato parte del gruppo dirigente campano a complicare tutto, non decidendo mai in tempo e con chiarezza.
Occorre uno scatto di orgoglio e di capacità decisionale in autonomia ma in un serrato confronto con il nazionale. La convocazione di una direzione regionale con la partecipazione del nazionale entro questa settimana ci appare indispensabile, per mettere la parola fine su una vicenda che sta facendo male non solo al Pd ma a tutta la Campania, poiché ne lede profondamente l’immagine”, conclude il candidato alle primarie per il Pd.
Cozzolino sta’ sereno, le ultime parole di Renzi a Letta!