Si tratta di una delle prime pronunce che riconoscono il diritto all’autodeterminazione e non subordinano la riattribuzione anagrafica del sesso alla riattribuzione
chirurgica primaria del sesso stesso.
Ottavia, infatti, non è ancora entrata in sala operatoria per completare il suo percorso di cambiamento nonostante abbia regolare consenso dal 2012 ma sui suoi documenti da domani sarà una donna a tutti gli effetti, così come tutti, ormai da anni, la riconoscono.
«Questa decisione aggiunge un pezzo importante al percorso di libertà ed emancipazione delle persone transessuali – ha sottolineato Ottavia Voza, presidente provinciale di Arcigay e responsabile nazionale della stessa associazione per i diritti all’identità – Perché viene riconosciuta quella che non è una scelta della singola persona ma una condizione. Si tratta del primo caso riconosciuto dal tribunale di Salerno ed il quindicesimo in Italia».
ridicolo! allora togliamo completamente l’indicazione uomo-donna sui documenti, ha più senso!
Qui non c’entra nulla il razzismo, omofobia, sessismo e balle simili: si tratta di chiamare bianco il bianco e nero il nero. Se poi vogliamo chiamare bianco il nero e nero il rosso.. possiamo anche farlo.. ma non vedo dove sia l’emancipazione in questo.
“balle” non perchè lo siano in generale (non mi si dica che affermo l’inesistenza di quei problemi, NON è ciò che sto dicendo!), ma per gli eccessi ai quali qualcuno ci sta sottoponendo!
Io sono uomo perchè ho dei caratteri genitali “da uomo”;
se domani dovessi sentirmi qualcosa che non sia né uomo né donna secondo questi giudici e questa “ideologia” dovrei poter scrivere che sono ad esempio “armadio”? “uomo-gatto”? “donna al 32%??”
Dov’è il limite, secondo loro??
Ma che ti frega di Ottavia . . .
Enzo forse hai dei problemi di identità.
Paolo Q4: e a te che ti frega di Enzo che pensa ad Ottavia?? forse hai SERI problemi di identità..
….naturalmente il GENDER non esiste…..