I penalisti hanno avuto, e avranno, pieno sostegno dall’Associazione Nazionale Magistrati, presente con il delegato territoriale Massimo Palumbo e dal Consiglio dell’Ordine nella persona dell’avvocato Gaetano Paolino. Il prossimo 3 dicembre, quando ci sarà astensione nazionale, è stata indetta un’altra assemblea durante la quale in merito alle problematiche sollevate saranno rese note le iniziative da intraprendere.
All’incontro- che si terrà sempre presso l’Aula Parrillisono stati invitati politici, sindacati, avvocati, magistrati, cancellieri e semplici cittadini. «Se dovesse essere approvata la riforma Vietti – spiega il presidente della Camera Penale Michele Sarno – passerebbe il criterio della regionalizzazione e la Corte d’appello di Salerno sarebbe accorpata a Napoli. Una cosa inaccettabile, che concretizzerebbe una denegata giustizia visto che i tempi dei rinvii da un’udienza all’altra sarebbero lunghissimi. Siamo pronti a fare su questo una grande battaglia, perché se bisogna razionalizzare le energie».
Per efficienza, pulizia e sicurezza, il porto di Napoli può chiedere al massimo il consorzio con Casal di Principe e con la Terra dei fuochi.
Salerno fa parte invece della Campania delle eccellenze e per chiedere l’accorpamento con noi, occorrono a Napoli almeno 300 anni di storia di buona amministrazione. Possono chiedere l’accorpamento con il nostro porto, dopo aver ripulito la loro città dalla munnezza, dalla criminalità, dai parcheggiatori e dall’arroganza. Per ora niente accorpamento. Riesamineremo la vostra richiesta nel 2045. Chi vivrà vedrà, Vesuvio permettendo!