Elezioni Battipaglia: intervista con il candidato Sindaco Cecilia Francese

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Cecilia_FranceseCecilia Francese, leader del movimento civico Etica per il Buon Governo, dopo aver incassato l’appoggio di Forza Italia per la sua candidatura a sindaco alle prossime elezioni amministrative di Battipaglia, dopo tre anni di commissariamento, è pronta a scendere in campo con un programma vicino alla gente e che da ben sette anni tiene vivo sull’intero territorio. Nel rispetto della sua candidatura che resta civica, la candidata a sindaco Cecilia Francese punta l’attenzione sul programma, sul codice etico e sulla volontà indiscussa di “liste pulite”.

Dopo l’accordo con Forza Italia lei continua ad evidenziare la sua candidatura civica?

«La mia candidatura a sindaco di Battipaglia nasce come candidatura civica proposta dal movimento Etica per il Buongoverno nato nel 2009, ed è sorretta da altra lista civica che si rifà alla volontà, più volte espressa, di risollevare la città di Battipaglia dalla situazione in cui è stata condotta. Abbiamo aperto poi un confronto con tutte le forze politiche ed i movimenti e le associazioni che hanno voluto parlare con noi della nostra città. Con Forza Italia abbiamo raggiunto un’intesa forte sui principi etici e sul programma. E su quello inderogabile delle cosiddette “liste pulite”. Non è escluso, però, che la coalizione possa essere allargata anche ad altri gruppi politici che abbiamo incontrato in questi mesi».

Su discute di codice etico e di liste pulite. Può spiegarci che significa? 

«Possiamo vantare di essere stati all’opposizione della precedente amministrazione e di rappresentare davvero il cambiamento. Siamo liberi dagli ex, dai traditori e dai saltimbanchi della politica. Abbiamo detto chiaramente che non accetteremo i pacchetti di voti di chi è portatore solo di interessi personali. I nostri candidati devono rispondere a determinati requisiti. Abbiamo detto che noi siamo fuori da qualsiasi logica di “mercato” e che la futura Battipaglia ha bisogno di una squadra valente e capace guidata da un sindaco “vero” che proponga alla città una rinascita sostenuta da un programma concreto come il nostro con punti irrinunciabili e caratterizzanti. Noi siamo un movimento civico e come tale discutiamo con tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio».

Sono cambiate le motivazioni rispetto alla precedente candidatura che la vide in corsa nel 2009?

«Le mie motivazioni sono sempre le stesse del 2009. Nel 2009 Etica per il Buon Governo nasceva con l’aiuto, il lavoro silenzioso, umile e prezioso di decine di volontari. Un solo mese di campagna elettorale, contro tutti: 6000 voti. Ora siamo gli stessi di allora. Gli stessi che in questi lunghi sette anni hanno lavorato per la loro città. Una Battipaglia ridotta in ginocchio da piccoli affaristi. Ora possiamo cambiare davvero, dopo la vergogna dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione camorristica. Abbiamo sempre combattuto questa mentalità, e chi conosce la nostra storia lo sa. Vogliamo far in modo che la politica diventi nuovamente una passione per i nostri cittadini, la passione di pensare in grande per rinascere insieme a noi».

Sono tanti i problemi da affrontare, quale la ricetta? 

«Si dovrebbe iniziare dal risanamento del bilancio. Questa città è sull’orlo del dissesto finanziario e nessuno ne parla. Sono sette anni che a gran voce evidenziamo questo problema. Anche i dati degli ultimi provvedimenti della commissione ce lo confermano. Le ultime informazioni ci dicono che anche il Piano di Zona cui apparteniamo vanta nei confronti della nostra città un forte credito. Occorre investire in nuove professionalità nel settore finanziario. Valutare le spese che il comune sostiene verificando con attenzione la situazione debitoria. Oltre ad un esame analitico del patrimonio effettivamente alienabile del comune».

Lei è un medico, quale soluzione per una questione così gravosa come quella sanitaria?

«Sul tema della sanità battipagliese, forti sono state le nostre prese di posizione. Consci della politica sanitaria volta a penalizzare fortemente la Piana del Sele (in conseguenza della scarsa forza politica espressa dal nostro territorio a livello sovra comunale), avevamo più volte lanciato l’allarme e l’invito a ragionare, non in maniera limitata e campanilistica, ma a pensare in termini dell’unione delle forze politiche e sociali, della costruzione di una massa critica e di un riassetto delle strutture ospedaliere presenti sul nostro territorio che potesse salvaguardare adeguati livelli di offerta sanitaria sul territorio ai cittadini, le eccellenze e le competenze presenti nel nostro personale sanitario e i livelli occupazionali. Per noi la soluzione era ed è l’Ospedale Unico della Piana del Sele, della quale Battipaglia deve tornare ad essere la capofila, in modo da evitare reparti doppioni, istituire una sola direzione sanitaria, attirare le migliori risorse e tendere all’eccellenza delle prestazioni sanitarie».

Gravi le condizioni anche della parte della fascia costiera della città di Battipaglia. Cosa ne pensa?

«Via il degrado con un progetto concreto. C’è bisogno di turismo balneare, turismo religioso, turismo culturale. Noi abbiamo un’area che è la Piana del Sele di cui Battipaglia deve essere capofila. La nostra area fa da cuscinetto tra la Costa Cilentana e la Costiera Amalfitana. La nostra fortuna è quella di essere in una zona ampia che ha come elementi favorevoli la centralità e la facile accessibilità. Dobbiamo capire se dobbiamo accontentarci di un turismo mordi e fuggi o fare altro nella nostra zona. C’è un progetto messo in campo dal 2000 al 2004 che vede i comuni consorziati. Sto parlando del “Costa del Sele”. Un progetto molto ambizioso e che è tutt’ora valido. Dobbiamo fare appello alla sana imprenditoria della nostra terra per rivoluzionare il modo di pensare allo sviluppo».

Ma lo sviluppo della fascia costiera passa inevitabilmente per la depurazione.

«La depurazione una delle prime battaglie che come Etica abbiamo portato avanti in consiglio comunale. Nel luglio 2009 presentammo un’interrogazione sulla rete fognaria e le reti idriche nelle zone rurali che hanno ancora le tubature in eternit e sulla depurazione in zona Asi. Nell’aria industriale c’è un depuratore che potrebbe soddisfare, da solo, il fabbisogno di oltre 200mila persone. Si spendono soldi e si pensa a progetti megagalattici. Noi abbiamo dimostrato, con la nostra idea di depurazione, come si può facilmente risolvere senza spendere troppi soldi e attendere i progetti megagalattici che non si sa quando saranno completati. E non lo diciamo ora che siamo in campagna elettorale. Nell’agosto 2012 abbiamo presentato la nostra idea. Un progetto che costerebbe poco, circa 1,5 milioni per mettere in funzione il depuratore di Belvedere. L’80% dei nostri liquami sversa direttamente in mare. Se non si mette mano a questo senza pensare alla conduttura per il depuratore di Salerno. Noi avremo quest’anno l’ottavo o nono anno di divieto di balneazione visto che non è stato fatto niente. Si dovrebbe potenziare la depurazione».

E per lo sviluppo della fascia costiera?

«C’è la necessità della messa in sicurezza strade che arrivano nella zona dei lidi balneari. Ma anche il potenziamento delle strade che tagliano la fascia costiera. Pensiamo anche alle rotaie. C’è da tempo il progetto della metropolitana leggera che possa passare anche per l’aeroporto di Pontecagnano Faiano. Dobbiamo pensare a far funzionare anche l’aeroporto e attivarlo soprattutto come cargo commerciale. Pensate ai prodotto caseari, a quelli agricoli che in giornata potrebbero giungere nei mercati italiani e stranieri. Mobilità su gomma, mobilità su rotaie, mobilità per via aerea e mobilità sul mare. Bisogna pensare ad approdi leggeri nella nostra zona e lo si può fare con il coordinamento tra le forze politiche locali, gli imprenditori e gli enti superiori. Bisogna che ad amministrare ci sia un sindaco con una propria squadra forte e capace».

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