Hans Dietrich Genscher di Cosimo Risi

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cosimo risiAveva una ragguardevole età, Hans – Dietrich Genscher. Età anagrafica che lo ha portato via alla soglia dei novanta anni, età politica avendo servito come Ministro degli Esteri di Germania per circa venti anni nell’ambito di due coalizioni, prima coi socialdemocratici  Brandt e Schmidt e poi con il cristiano – democratico Helmut Kohl.

A novembre 2015, per i venticinque anni dell’unificazione tedesca,  Genscher fu intervistato in parallelo al russo Mikhail Gorbacev. I due si trovarono di nuovo d’accordo sul fatto che la stagione dell’unificazione tedesca aveva acceso molte speranze, addirittura nella ricomposizione globale d’Europa attorno al modello della Comunità – Unione. Nell’autunno 2015 quelle speranze parevano spazzate via dalle folate della nuova guerra fredda.

La nuova guerra fredda per fortuna è rimasta nell’archivio della storia. Stati Uniti e Russia, dopo il confronto sul caso Ucraina, hanno raggiunto un’intesa per il cessate il fuoco in Siria. L’armistizio produce i primi tangibili risultati con la riconquista di Palmira, la città archeologica preda della furia iconoclasta del DAESH.

Maratea, estate 2010. Relatore ad  una summer school  sulla politica europea,  alloggio nello stesso albergo di Emilio Colombo, ospite di riguardo alla stessa scuola. La prima colazione è servita nel patio dell’albergo, in una zona ombreggiata a bordo piscina. Il “Presidente Colombo”, noncurante della calura, indossa già di primo mattino un impeccabile doppiopetto grigio con cravatta e bastone d’appoggio. Ricorda che con Hans – Dietrich – come lo chiama  – andavamo d’accordo praticamente su tutto. Eppure lui era un liberale tutto d’un pezzo come solo un liberale tedesco può essere, mentre io ero un democristiano italiano tutto d’un pezzo come solo un democristiano italiano può essere.

 

Con Hans – Dietrich sottoscrissi il Piano Colombo – Genscher, eravamo nel 1981, e proponemmo una maggiore integrazione europea con maggiori poteri alle istituzioni elettive come il Parlamento. Fu la pietra su cui si fondò la Dichiarazione solenne di Stoccarda del 1984  cui seguì l’Atto Unico Europeo del 1986. La futura Unione europea stava già là, in embrione, si trattava di darle corpo giuridico. Fu in Germania e con la Germania che avvenne la svolta: a dimostrare che perseguiva l’unificazione come tassello dell’Unione europea. Non l’ Europa che si germanizza ma la Germania che si europeizza.  Genscher riteneva ineluttabile tale processo. Venendo dall’Est, aveva scelto l’Ovest come luogo delle libertà, non poteva tollerare che regimi illiberali  sopravvivessero in Europa dopo la fine dei totalitarismi.

Colombo ci ha lasciati nel 2013,  Genscher nel 2016. Il loro Piano ci accompagna.

di Cosimo Risi

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