Droga: blitz dei Carabinieri, 10 arresti tra Salerno, Napoli e Frosinone

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Dalle prime ore del mattino i Carabinieri dei ROS, insieme al Comando Provinciale di salerno, Napoli e Frosinone stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone, ritenute responsabili di Associazione finalizzata all’acquisto, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo, principalmente eroina.




L’operazione, per la quale sono impegnati 60 Carabinieri e numerose unità cinofile, sta interessando le province di Salerno, in particolare l’area del Golfo di Policastro, Napoli e Frosinone. La misura cautelare è stata richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Potenza ed emessa dal GIP del locale tribunale.

In carcere sono finiti Gerardo Presta, Vito Cairo, Fabio Cataldo, Christian Buda e Raffaele Nilo. Gli arresti domiciliari sono invece stati disposti per Graziano Liberti, Fortunato Grasso, Francesco Laterza, Rocco Autuori e Carmela Smarrazzo. Le indagini sono iniziate nel 2015, e rappresentano un tassello di un mosaico più ampio del narcotraffico tra Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia che i Carabinieri stanno ricostruendo.

Presta, secondo gli investigatori, era la figura “egemone” dello spaccio nell’area cilentana costiera, già in carcere prima, e ai domiciliari poi, in relazione ad altre inchieste: dai colloqui in carcere di quest’ultimo con un familiare, secondo quanto si è appreso, sono iniziati i rilievi dei militari, scoprendo che, nonostante i domiciliari, Presta continuava anche successivamente a gestire il traffico da Sapri (Salerno). Forte di un legame di parentela con un esponente di una ‘ndrina calabrese e di una “rete” di pusher nell’area cilentana e nella zona di Eboli (Salerno), Presta aveva organizzato una rete di spaccio che si riforniva a Giugliano (Napoli), acquistando la droga da Cairo e Smarrazzo, due coniugi settantenni che a loro volta recuperavano gli stupefacenti nel casertano, da organizzazioni composte principalmente da extracomunitari, per poi portarli direttamente a Sapri viaggiando a bordo di una piccola utilitaria.

Non sono emersi, al momento, legami di affiliazione del gruppo con clan campani o calabresi, ma c’era stato però un contatto tra Presta e una famiglia siciliana per un’eventuale “commercializzazione” dell’eroina nell’isola. Gli arrestati si muovevano con cautela, utilizzando anche vecchie cabine telefoniche ancora attive per comunicare con i pusher: l’eroina restava la droga maggiormente richiesta, e venduta (a circa 40 euro per dose) anche ai più giovani.

 

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