Ha chiuso le finestre, sciolto i cordoncini delle tende. Messo in una scatola le foto, i libri con le dediche dalla calligrafia attenta, leggera.
Ha smesso di ricordare, lasciarsi incidere dai nomi che gli sfuggono dalla labbra. Resta solo in bocca un sapore amaro, come di sangue, rivoli di una vita lontana.
Da un’occhiata all’orologio che non indossa più.
È l’ora.
– Per morire
Aggiungerebbe.
Ma oggi no.
Due gocce di profumo.
La polo blu ben stirata.
Vorrebbe che piovesse, per truccarsi di buio, per inghiottire ogni spiraglio d’aria e autunno.
Ma non c’è tempo
La porta si apre.
Lei è li, col suo sorriso bianco su labbra ambrate, ben disegnate.
È innamorata?
Si chiede.
Vorrebbe che fosse felice, distratta da pensieri sciocchi d Amore.
Si avvicina.
Lo abbraccia.
Sente la pressione lieve dei suoi seni, la pelle morbida priva di ansie e dolore. Sente l odore della giovinezza, di quella tenerezza.
La tenerezza è sua, come il desiderio di abbandonarsi e nell’abbandono piangere, come sanno fare i vecchi, con pudore
Lei è già lontana.
Apre le tende, le finestre.
Ora è in cucina
– Signore, caffè?
Ma lui chiude gli occhi, seduto in poltrona, invocando che arrivi un nuovo mattino.
Ed un abbraccio, ancora.
Fatima Mutarelli
Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)
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