Crisi del lavoro in provincia di Salerno, sindacalista scrive a Gianni Lettieri

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Una lettera aperta per invitare l’imprenditore Gianni Lettieri ad assumere i lavoratori delle grandi aziende salernitane espulsi dal ciclo produttivo nel nuovo centro commerciale “La Fabbrica”. A scriverla è Luigi Vicinanza, sindacalista provinciale della Cisal. Ecco il testo integrale della missiva.

«Caro Gianni Lettieri,

apprendo che con suo figlio Giuseppe stai aprendo un nuovo centro commerciale in città che chiamerai “La Fabbrica”. Una sfida economica importante, che le auguro di vincere a prescindere da tutte le polemiche di questi mesi. Ma io, semplice sindacalista di periferia, le scrivo per altro. A Salerno il tessuto industriale è scomparso. Le voglio solo parlare di quattro aziende: Antonio Amato, Filtrona, Ideal Standard e Fonderie Pisano. Società che rendevano chiaro lo spaccato di quello che era Salerno, un vero polo industriale tanto da poter essere paragonata, seppur lontanamente, a una piccola Manchester.

Oggi il vento è cambiato e due di quelle quattro aziende sono chiuse, una va avanti ma ha lasciato per strada diversi lavoratori e un’altra è oggetto di un guerra tra cittadini e imprenditori che ha portato gli operai a essere messi in cassa integrazione. Il suo centro commerciale darà l’opportunità a tanti giovani di trovare lavoro per la prima volta e di questo ne sono felice. Ma le chiedo di prendere un impegno con i salernitani: assuma i cittadini che sono stati espulsi dal ciclo produttivo prima di arrivare all’età pensionabile. Ridia la dignità a chi l’ha persa e oggi non può contare su un sussidio economico.

Ci sono lavoratori che, dopo la fine del periodo degli ammortizzatori sociali, non hanno un lavoro e nemmeno uno stipendio. Per questo, signor Lettieri, da Salerno faccia partire un bel segnale. Non avrà difficoltà, tramite l’osservatorio regionale del mercato del lavoro, a individuare queste persone che vanno avanti tra mille affanni nel territorio di tutta la provincia. La sua “Fabbrica” assuma il valore di quelle industrie che, negli anni Settanta, rappresentavano in tutto il nostro comparto dei colossi su cui fare sempre affidamento. Lettieri, Salerno le ha già dato tanto con “Le Cotoniere”. Ora faccia lei qualcosa per chi ne ha bisogno davvero».

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