‘Resto al Sud’. Ora è possibile completare il progetto d’impresa (di Luca De Franciscis)

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Si può passare alla fase operativa e completare l’idea progettuale per accedere all’incentivo.

I tempi stringono perché la domanda per i progetti imprenditoriali potrà essere trasmessa dal prossimo 15 gennaio 2018 e saranno valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.

Tra le novità presenti nel Decreto 9 novembre 2017, n. 174 “Regolamento per la misura incentivante” (pubblicato il 5 dicembre 2017), spicca l’innalzamento del finanziamento da 40.000 a 50.000 per ciascun richiedente il finanziamento (La modifica è avvenuta con la Legge 3 agosto 2017, n. 123 che ha convertito, con modificazioni, il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91).

Per ottimizzare i tempi, e non farsi cogliere impreparati, è opportuno ricordare che la domanda deve essere trasmessa con indirizzo di posta certificata (PEC) e firma digitale e deve contenere il progetto imprenditoriale che si intende realizzare, ovvero il business plan con gli allegati indicati nella piattaforma Invitalia (art. 11 del “regolamento”).

Sul sito INVITALIA RESTO AL SUD, (da consultare anche nei giorni prossimi alla data di presentazione della domanda per le comunicazioni di aggiornamento), si possono leggere subito le informazioni di supporto per accedere all’incentivo per la nascita di nuove attività imprenditoriali, avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Per i giovani di età fino a 35 anni, che intendono realizzare un progetto imprenditoriale, sono disponibili contributi a fondo perduto per il 35% e finanziamento a tasso zero per il restante 65%.

I richiedenti devono essere residenti in una delle regioni del Mezzogiorno, come sopra individuate, al momento della presentazione della domanda, o che provvedano a trasferire la residenza entro 60 giorni dalla comunicazione di esito positivo dell’istruttoria della domanda presentata.

L’importo finanziato potrà essere rimborsato entro 8 anni con i primi 2 anni di preammortamento.

Il “Regolamento” prevede per il richiedente soggetto singolo, un finanziamento di massimo 50.000 euro. Ma anche più soggetti possono presentare l’istanza e, in questo caso, l’importo massimo del finanziamento potrà essere di importo complessivo non superiore a 200.000 euro (50.000 euro per ciascun socio, art. 5 del “regolamento”), sia nel caso di società già costituita, sia nel caso di società a costituirsi entro 60 giorni, o 120 giorni in caso di residenza all’estero, dalla data di comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria (art. 9 del “regolamento”).

L’istanza, quindi potrà essere presentata da imprese individuali e società, comprese le società cooperative.

È fatto obbligo ai soggetti beneficiari di mantenere la residenza nelle regioni del Mezzogiorno sopra indicate, per tutta la durata del finanziamento. Allo stesso obbligo soggiacciono le società che vi dovranno mantenere la sede sociale e operativa.

La norma permette che le società possono essere costituite anche da soci senza i requisiti anagrafici a condizione che questi soci, non superino un terzo dei componenti e non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con gli altri soci. I soci senza i requisiti anagrafici, però, non potranno accedere ai finanziamenti (si favorisce così l’ingresso di soci non finanziabili che, possedendo maggiori capacità imprenditoriali, possono essere di aiuto all’avvio e alla conduzione dell’iniziativa).

Le iniziative imprenditoriali ammesse devono essere relative alla produzione di beni nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura, per la fornitura di servizi, ivi compresi i servizi turistici, con esclusione delle attività libero professionali e delle attività di solo commercio (comma 10 dell’allegato alla L. 123/2017).

Per il finanziamento dell’iniziativa imprenditoriale sarà necessario predisporre il programma di spesa, ovvero la rappresentazione quali-quantitativa degli investimenti e delle spese previste per l’attuazione del progetto. Occorre, inoltre, specificare i dati ed il profilo del soggetto richiedente, la descrizione dell’attività proposta, l’analisi del mercato e relative strategie, gli aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi e gli aspetti economico-finanziari.

Sono ammesse a finanziamento le spese utili e necessarie per l’avvio dell’attività (materie prime, utenze, canoni di locazione ecc.), l’acquisto di programmi informatici, attrezzature, macchinari nuovi (non usati), servizi di tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione e anche le spese per interventi per la ristrutturazione, o manutenzione straordinaria, di beni immobili con il limite massimo del 20% dell’intero programma dell’iniziativa (all’art. 6 del “regolamento” sono dettagliate le spese ammissibili e quelle non ammissibili).

I finanziamenti non possono essere utilizzati, invece, per le spese relative alla progettazione, alle consulenze e all’erogazione degli emolumenti ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nemmeno per gli emolumenti degli organi di gestione e di controllo. Per il reclutamento del personale dipendente, le imprese individuali e le società possono aderire al programma “Garanzia Giovani”.

I progetti dovranno essere realizzati entro 24 mesi dal provvedimento di concessione, salvo che il ritardo derivi da fatti non imputabili al soggetto richiedente (art. 4 del “regolamento”).

È opportuno rammentare, come precisato nella legge di conversione, che il beneficiario del finanziamento, al momento dell’accettazione dell’istanza e per tutta la durata del finanziamento, non deve risultare titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

Se tutto va per il verso giusto si potrà consultare l’esito della propria istanza negli elenchi dei beneficiari pubblicati nel sito internet di Invitalia. Gli elenchi dei soggetti valutati positivamente e ammessi al beneficio, saranno pubblicati suddivisi per provincia, con l’indicazione degli importi concessi, sia a fondo perduto sia sotto forma di prestito, e con l’indicazione degli istituti di credito concedenti il finanziamento.

Luca De Franciscis

dottore commercialista

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