di Alessandro Farina , il 13enne deceduto mercoledì scorso per arresto cardiaco, dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni nel pomeriggio di Natale all’ospedale “Ruggi” di Salerno. Oltre ai cinque medici del reparto di Pediatri che hanno visitato il ragazzo, ieri mattina il sostituto procuratore Claudia D’Alitto ha iscritto sul registro degli indagati anche il pediatra di base che lo seguiva e il medico del 118 che lo ha accompagnato nel secondo trasporto verso l’ospedale.
Il bambino sembra soffrisse di diabete di tipo giovanile di cui nessuno si era mai accorto, anche perché l’attività fisica (praticava arti marziali) andava a compensare i problemi di glicemia. E il coma diabetico potrebbe essere tra le cause della morte: al secondo ricovero, infatti, le analisi effettuate sul ragazzino hanno evidenziato un elevatissimo picco glicemico.
Ma solo con i risultati dell’autopsia effettuata ieri pomeriggio dal medico legale Pietro Tarsitano e dal professore Antonio Correra, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale Santobono di Napoli si potranno evidenziare ulteriori fattori scatenanti: appare inspiegabile, infatti, una glicemia pari a 1200.
Il primo accesso in ospedale del piccolo paziente è stato il 23 dicembre, quando Alessandro presentava ingrossamento della lingua, secchezza della gola e qualche linea di febbre, e dimesso (dopo essere stato sottoposto ad una visita generale) un paio d’ore dopo con una diagnosi di allergia e la prescrizione di una cura per i successivi tregiorni; il secondo ricovero il 25 dicembre quando Alessandro è stato trasportato in ambulanza per le gravi condizioni (non era più vigile)in cui versava. E quando è stato portato in ospedale la seconda volta, in ambulanza, al piccolo sarebbe stata somministrata dell’insulina necessaria dopo l’esame glicemico i cui valori erano altissimi. Una volta arrivato al pronto soccorso sembrava star meglio, ma subito dopo ha avuto un peggioramento delle condizioni generali (a quanto pare alcuni organi erano già compromessi)
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