Il regista Merolli, conosciuto al grande pubblico per essere interprete di numerosi musical italiani, tra cui ‘Ama e Cambia il Mondo’ prodotto dal compianto David Zard, salirà sul palcoscenico nelle vesti del protagonista. Con lui, la direttrice artistica di TeatroNovanta, Serena Stella che dice: «È una prova complicata perché sono dei personaggi che non hanno fronzoli e godono di poca popolarità.
Però, alle spalle, hanno una storia che il pubblico non sa. In poco più di un’ora di spettacolo, devo raccontare il mio personaggio e tutta la sua storia». Sullo spettacolo, Stella aggiunge: «Nonostante la cecità e il buio, Merolli ha dato luce agli occhi nostri, come attori, e riuscirà a dare luce agli spettatori».
Nonostante le somiglianze e la stima che legava Viviani e De Filippo, i due sono drammaturgicamente molto distanti. Merolli, con «Due Atti Senza Vedere», si propone di fare da trait-d’union, rievocando «La musica dei ciechi» di Viviani del 1928 e «Occhiali Neri» di De Filippo del 1945. Tema principale è la cecità.
«La recita della luce e del buio, laddove l’una rappresenta l’incertezza del mondo e l’altro il regno della fantasia» – sottolinea Merolli che spiega: «Lo spazio del cieco si riduce, almeno inizialmente, a quello del suo corpo. Il mondo sembra confondersi in un flusso continuo di cambiamenti che non sono più controllabili.
Lo spazio si riduce, andando a combaciare col perimetro del suo corpo e il tempo, al contrario, si dilata». Nella rappresentazione, la privazione della vista si trasforma in aridità scenografica, nel rifiuto del superfluo. Le luci racconteranno l’alternarsi di vuoto e pieno, gettando sullo spettatore la responsabilità di indagare l’oscurità da un altro punto di vista.
«La reinterpretazione – evidenzia Alessandro Caiazza, direttore organizzativo di TeatroNovanta – in chiave moderna e contemporanea di due grandi classici sposa appieno l’idea che è alla base di Napul’è Mille Culure, la nostra rassegna. Ne viene fuori un teatro più fruibile per un pubblico giovane».
Commenta