E’ una delle ipotesi su cui sta lavorando il governo in vista della manovra.
La misura potrebbe essere inserita anche nel decreto fiscale collegato che dovrebbe anche quest’anno accompagnare la legge di Bilancio.
Si stanno ancora studiando i dettagli anche per evitare, viene riferito, che la ‘pace’ si sovrapponga alla rottamazione delle cartelle ancora in corso. Secondo i primi calcoli si potrebbero ottenere circa 3,5 miliardi, utili come coperture, anche se una tantum.
Il meccanismo che i tecnici del governo stanno mettendo a punto prevede la cancellazione dei debiti arretrati fino a 100 mila euro versando aliquote differenziate (6,10 e 25%) proporzionali al peso del debito alla situazione soggettiva del contribuente.
«Non è un condono ma s’inserisce nell’idea di un fisco amico dei contribuenti da inquadrare come azione per favorire il rientro dei debiti» ha specificato in più di una circostanza Giovanni Tria. Ma nel mettere a punto il meccanismo, gli uomini del ministro dell’Economia sono alle prese con un altro problema: evitare, appunto l’incrocio pericoloso con la rottamazione-bis.
LA PACE FISCALE DOVREBBE ESSERE PER TUTTI, FARE DELLE FASCIE E IN BASE A QUESTO APPLICARE UNA ALIQUOTA,E NON TU SI E IO NO…..OPPURE FARE PIU’ RATE PER LA ROTTAMAZIONE,COME FA UNO PAGARE RATE DA 17.000,00 EUR, COSA FAI NON PAGHI LE TASSE E L’IVA DELL’ANNO IN CORSO E COSI’ NON FINISCI MAI.