Associazione ‘ Io Salerno’: Il dramma di Porta Ovest – chiudiamo il sipario

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(da Mercoledì 26/09/2018) “Ricominciate da principio. E se non capite ve le ripeto ancora un volta”.

La mamma era buona e paziente. Voleva che studiassimo, anche perché Lei non aveva potuto farlo oltre le elementari. Come la gran parte dei nati dopo inizio secolo. Quello scorso, ovviamente.

E riprendeva con le tabelline, che conosceva bene, spiegandone ogni volta il meccanismo.

Abbiamo capito, così, che è “buono e giusto” (ri)partire da zero quando non si hanno le idee chiare. Perché non si può parlare di un argomento senza una sua giusta conoscenza, ancor più se è di interesse di tutta la Comunità.

Per questo, nei due precedenti commenti, ci siamo permessi di ricostruire la vicenda di Porta Ovest a beneficio di tutti, descrivendo sinteticamente gli aspetti tecnici e giudiziari relativi al primo stralcio secondo lotto (le gallerie).

Oggi, affrontiamo il primo stralcio primo lotto (via Frà Generoso, via Moscato-Risorgimento).

Diversamente dal secondo lotto, il progetto esecutivo di questa parte del complessivo intervento venne affidato allo stesso studio Pica Ciamarra che aveva presentato quello definitivo.

L’intervento prevedeva la riqualificazione di via Moscato-Risorgimento, a partire dall’area al di sotto del ponte autostradale “Cernicchiara”, e la costruzione di un nuovo ponte che, scavalcando il fiume, dopo la Stazione di Servizio, mettesse in comunicazione l’uscita delle due gallerie con la cava del Cernicchiara.

Qui, come abbiamo già detto nel primo commento, si dovrebbe realizzare un’area di parcheggio per camion, autobus e auto secondo un progetto ancora da predisporre. Per adesso, ci mettono i container.

L’appalto, gestito dall’Autorità Portuale nella veste di Stazione Appaltante, venne indetto per l’importo di € 4.648.056,68 e fu assegnato, con delibera n. 27 del  13/02/2012, alla Ritonnaro Costruzioni Srl con il 24,561% di ribasso e, quindi, per l’importo di € 3.466.974,54 oltre € 52.304,66 per la sicurezza (fonte Autorità Portuale)

I lavori, avviati il 21/06/2012, proseguirono con ripetuti rallentamenti e furono infine sospesi dopo la sola realizzazione della riqualificazione di via Moscato-Risorgimento (fonti diverse, tra cui z.o.n., LaCittà e catania.meridionews.it).

Sembra, salvo errore, che la sospensione si fosse resa necessaria per consentire di ridefinire tutto lo snodo stradale a causa del disallineamento tra la previsione progettuale del nuovo ponte da realizzare e lo sbocco delle gallerie previsto nel progetto esecutivo redatto dalla Tecnis per il secondo lotto.

Comunque, anche questa parte del progetto è stata sottoposta agli accertamenti della Magistratura e rientra nel procedimento avviato in data 11/07/2018 (cfr. commento precedente).

In sostanza, adesso tutta l’opera è sotto giudizio e, per quanto detto, riteniamo che difficilmente si possa mettere mano ai cantieri senza una preliminare pronuncia del Magistrato.

Ovviamente, da cittadini, non possiamo che dolerci per l’ennesima infrastruttura “negata” e per le conseguenti sfavorevoli ricadute sulla Comunità.

Per completezza, riferiamo che una quantificazione approssimativa della spesa, al momento della interruzione dei due cantieri, porta a un totale di almeno € 50milioni, di cui € 45.6milioni per le gallerie (fonte Autorità Portuale).

A questo punto, ci sia consentito di esprimere alcune finali considerazioni.

Il progetto dello studio Pica Ciamarra, prescelto con la gara internazionale di idee, fu accolto con entusiastici commenti e fu giudicato quale “ulteriore tassello a supporto della primavera urbanistica salernitana” progettata dal “pantheon vivente dell’architettura internazionale” (fonte LeCronache).

E, allora: perché mai fu assunta la decisione di modificarlo e dare vita ad un nuovo percorso in galleria, peraltro “alla cieca” (come contestato)? Confidiamo in una risposta dal Magistrato.

Osserviamo, poi, che la maggiore profondità degli scavi, la drastica pendenza e la lunghezza di ciascuna canna, di circa 2 km, in luogo dei percorsi originari molto più esterni, più brevi e intervallati da un tratto all’aperto, possono costituire un serio pericolo se dovesse verificarsi un blocco del traffico alle due uscite. E siamo convinti, purtroppo, che succederà.

E, allora: qualcuno pensa alle decine di tir intrappolati per 2km? E alle auto in fila? Le gallerie non diventerebbero due camere a gas? Aspettiamo una risposta dai responsabili.

Ma c’è di più.

Noi pensiamo che i vantaggi attesi, dopo esborsi milionari, sarebbero solo temporanei.

Perché, quando negli altri porti meridionali del Sistema Nazionale (Napoli, Gioia Tauro, Bari, Taranto) saranno attivati i trasporti ferroviari previsti dal progetto europeo TEN-T, con treni della lunghezza fino a 800 mt. su linee ad alta capacità o velocità, la maggiore economicità del trasporto per ferrovia emergerà in tutta la sua forza a danno anche delle attività del nostro scalo che potrà contare sul solo trasporto stradale.

Certo, ci vorrà qualche anno. Ma la saggezza di chi governa è dimostrata dalla capacità di anticipare i fenomeni. E, qui, non c’è bisogno del mago Oronzo.

Per questo, noi riteniamo che l’unica soluzione per salvaguardare nell’immediato l’attività portuale – con salvezza di ogni futura ipotesi di posizionamento dello scalo – sia quella di una linea ferroviaria in grado di mettere in rete i tre porti del Sistema del Tirreno Centrale, cioè Napoli, Castellammare e Salerno, con riferimento all’unica grande area di stoccaggio di Nola-Marcianise ove sarà operativo, secondo i programmi in corso, il corridoio 5 della TEN-T per i collegamenti con il Nord Europa.

Ne abbiamo già parlato (cfr. salernonotizie.it 27/06/2018), ricordando che nel corrente mese di Ottobre scadrà il Bando Europeo CEF (Connecting Europe Facility) per le reti dei trasporti, delle tlc e dell’energia, con particolare riferimento ai collegamenti mancanti nel comparto dei trasporti.

L’Autorità Portuale dovrebbe predisporre velocemente un progetto, avendo come esempio la vicina galleria Santa Lucia, per una linea sulla quale far transitare convogli per caricare/scaricare i container direttamente sotto le gru eliminando o limitando lo stazionamento delle merci nell’area portuale. La linea potrebbe anche essere utilizzata per il trasporto turistico, laddove il nostro porto dovesse – successivamente – attrezzarsi per questo.

E per Porta Ovest? Beh, forse ci possono essere ancora i tempi per ripristinare l’originario progetto. Sarebbe la salvezza per tutti.

Bisogna amare questa Città, per poterla aiutare a crescere.

 

e.mail: associazione.iosalerno@gmail.com

pagina fb: Associazione io Salerno

6 Commenti

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  • Ma la ferrovia è raggiungibile? Quale ferrovia? Quella che si trova sopra il porto o quella che passa sotto via Sichelgaita? In entrambi i casi, non mi pare una cosa molto agevole, ed è sicuramente costosa

  • Finalmente!!
    Io, questa necessità di creare una alternativa di trasporto su ferro, affiancata da una parallela bretella di trasporto su gomma, l’ho propugnata fin dal 2003 e sempre sostenuta anche prima che venisse fuori il progetto di Porta Ovest. Stanno ora emergendo le incongruenze e le irrazionalità di quest’iltima soluzione. Tuttavia la prima idea progettuale è stata ignorata a tutti i livelli compresa la stampa. Spero che questa presa di posizione di *Io Salerno* serva a scuotere certe inerzie.

  • Il problema insormontabile, più che inventarsi progetti molto più onerosi ma meno efficaci, è che questa città è nelle mani, oltre che di incompetenti della peggiore specie, di chi non ha nessun motivo per amarla!

  • tutta fantascienza l’unica soluzione è quella di realizzare un nuovo porto verso la foce
    del fiume picentino. Credo che ne passeranno degli anni ma molti di meno per il completamento della porta ovest

  • La fantascienza è ipotizzare un altro porto verso sud. Cosa direbbero le popolazioni interessate, di fronte alla distribuzione del loro habitat?

  • Non capisco come si collegherebbe l’opera attuale alla ferrovia: in pratica, dove sbuca il tunnel a monte, esiste una ferrovia ma questa si trova parecchio al di sotto, forse anche 50 metri e più: non si dovrebbe come minimo rifare la galleria? E, altra cosa: ma siamo sicuri che sia agevole per un treno merci avviarsi in salita con tutto il carico?

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