«Avevo mezz’ora di vita». Ilaria, incinta, salvata dai medici

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Le hanno salvato la vita dopo un’aneurisma all’arteria splenica della milza, salvaguardando anche la alla bimba che portava in grembo. E’ quanto successo all’ospedale San Giuliano di Giugliano dove una giovane 28enne di nome Ilaria ha voluto raccontare quello che le è accaduto.

In una lettera inviata alla redazione del giornale web IlMeridianoNews.it, la futura mamma ha voluto ringraziare i medici che le hanno salvato la vita.

“Ho avuto un’aneurisma all’arteria splenica della milza con conseguente rottura della stessa. Mi hanno operato d’urgenza l’equipe dott. Umberto Brancaccio, dott. Ermanno Schiano, dott. Massimiliano Mandato, la ginecologa dott. Nunzia Fele, anestesista dott. Brunitto Luigi, oltre ad avere ricevuto assistenza prima, durante e dopo l’intervento da una splendida equipe di infermieri.

Sono entrata in sala operatoria all’1:15 ed uscita intorno alle 4:00 di mattina. Mi avevano detto che avrei perso la gravidanza ed alla mia famiglia che avevo meno di un’ora di vita. Ed invece l’intervento è riuscito. Siamo salve io e mia figlia miracolosamente.

Dopo una settimana di difficile degenza (trasfusioni, sbalzi pressori, intolleranza al ferro ecc) presso il reparto chirurgia al 4 piano siamo tornate a casa. Il mio caso è di una rarità impressionante, un caso su un milione capita in gravidanza.

Siccome si parla di tanta mala sanità, per una volta volevo raccontare l’eccellenza di medici ed infermieri che ho incontrato in un ospedale di provincia. Ho avuto supporto psicologico costante, monitoraggio giorno e notte sia mio che di mia figlia, affetto e calore che nelle università non insegnano.

Ringrazio l’equipe del 118, in particolare la dottoressa Anna Marra che ha prontamente intuito la gravità della situazione e mi è stata di enorme supporto sia durante gli esami al pronto soccorso sia nella settimana di degenza interessandosi costantemente a me e la mia piccola.

Ringrazio tutto il reparto di chirurgia e ginecologia, in particolare il dottor Vincenzo Cacciapuoti, la dott Nunzia Fele, il dott Crescenzo Pezone, la caposala e ostetriche con cui hanno collaborato costantemente. Dopo appena una settimana sono riuscita a tornare a casa insieme alla mia piccola.”

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