Si vede svuotare la postepay di 10mila euro le Poste risarciscono

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Si vede svuotare la postepay di ben 10mila euro con addebiti mai autorizzati. Il giovane D.G., salernitano, è stato costretto a rivolgersi allo studio legale De luca – Caponigro e, ad avviare una azione legale prima di poter riavere la somma sottrattagli in maniera truffaldina.

Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola. La denuncia dell’illecito addebito è stata presentata nel dicembre del 2018. Come riporta il sito ottopagine le sottrazioni avvennero avveniva mediante operazioni di “addebito – disposizione postagiro” e di “pagamento on line” verso beneficiari ignoti.

I movimenti illegittimi e illeciti furono effettuati nell’arco di poche ore e sino all’azzeramento della tessera, con sottrazione della somma di circa 10.000,00 euro. Tali operazioni furono compiute attraverso l’accesso illecito alla banca dati di D.G. da parte di terzi soggetti an cora ignoti, e nonostante le cautele adottate dallo stesso per preservare la sicurezza dei propri dati “sensibili”.

D.G. dopo aver accertato i movimenti non autorizzati si rivolsse allo studio legale di Orlando Caponigro e Antonella De luca – del foro di Salerno – che, una volta avviate le attività di denunce-querele alle autorità di competenza, inoltrarono a Poste Italiane spa.

L’istanza ad hoc di reclamo-negoziazione assistita, ottenendo, dopo alcuni scambi epistolari, l’integrale restituzione delle somme indebitamente sottratte. Il fenomeno delle frodi relative alla carta Postepay ha raggiunto, negli ultimi anni, livelli preoccupanti. sono casistiche – come quelle di D.G. – in cui l’utente si vede addebitare o sottrarre somme senza previa autorizzazione.

La responsabilità di Poste Italiane spa si inquadra negli istituti giuridici degli articoli 1766 e 1768 del codice civile trattandosi, per l’appunto, di attività professione di custodia delle somme di denaro.

Inoltre, la casistica lede gravemente i diritti alla privacy ed in particolare l’articolo 15 del codice della Privacy (D.lgs. 196/2003) che stabilisce che “chiunque cagiona un danno ad altri per effetto del trattamento di dati personali è tenuto al risarcimento ai sensi dell’articolo 2050 c.c.” spetta sempre a Poste Italiane dimostrare la legittimità dei pagamenti e la regolarità dell’esecuzione, senza che si possa avvalere di presunzioni. ovviamente c’è una procedura ben precisa alla quale l’utente deve attenersi e che legittima al rimborso delle somme sottratte.

 

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