Bomba d’acqua in Campania: Coldiretti su campi allagati a Caserta

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Non si ferma il nubifragio che da ieri sta investendo larga parte del territorio casertano, in particolare la pianura campana e l’area alifana. Campi allegati e stalle distrutte – denuncia Coldiretti Caserta – con la conta dei danni che rischia di aggravarsi nelle prossime ore. Tramite gli uffici territoriali della principale organizzazione agricola – allertati dal direttore Giuseppe Miselli, d’intesa con il presidente Manuel Lombardi – è in corso un monitoraggio costante degli effetti della bomba d’acqua sui terreni e sulle strutture aziendali.

L’acqua ha invaso e distrutto le colture orticole in pieno campo, ma ha anche danneggiato irrimediabilmente le scorte di fieno, paglia ed erba medica destinate all’alimentazione dei capi di bestiame, in particolare bufalini. Oltre all’ingente massa d’acqua riversata a terra, a fare ulteriori danni è stato il vento forte che ha scoperchiato i tetti delle stalle, abbattuto alberi e divelto recinzioni.

Colpito anche il comparto tabacchicolo, con infiltrazioni che hanno colpito i depositi dove erano conservate foglie lavorate e pronte alla consegna nelle manifatture. L’area interessata dal fenomeno è vastissima con migliaia di ettari coinvolti. Al momento le situazioni più critiche si segnalano a Villa Literno, Capua, Pignataro Maggiore, Castel Volturno, Santa Maria la Fossa, Sessa Aurunca e Mondragone.

“Gli agricoltori – dichiara Giuseppe Miselli, direttore di Coldiretti Caserta – evidenziano una situazione resa ancora più drammatica dallo straripamento dei canali di irrigazione, in assenza di lavori di pulizia per rimuovere le ostruzioni e favorire il deflusso delle acque. Stiamo lavorando senza sosta per dare sostegno alle imprese”.

“Nelle prossime ore – annuncia Manuel Lombardi, presidente di Coldiretti Caserta – invieremo un primo dossier dei danni alla Prefettura, alla Provincia e alla Regione. Attendiamo che la pioggia dia una tregua per tracciare una stima, ma siamo sull’ordine delle migliaia di euro. Su una sola azienda zootecnica, presa a campione, abbiamo stimato danni per 40 mila euro”.

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