Cilento, sequestrato un impianto di produzione di calcestruzzo

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Continua incessante l’attività  dell’Ufficio Circondariale marittimo di Palinuro nell’ambito dei servizi d’istituto demandati al Corpo delle Capitaneria di Porto, ed in particolare nel rispetto della legislazione in materia di tutela ambientale.

Nella giornata odierna, al termine di un’articolata attività info- investigativa, i militari della Guardia Costiera di Palinuro, hanno sottoposto a sequestro preventivo un intero impianto di betonaggio di 6.000 mq, sito nel Comune di Celle di Bulgheria, dedito alla produzione di calcestruzzo.

L’attività d’indagine ha portato alla denuncia in stato di libertà del legale rappresentante della società in quanto ritenuto responsabile di vari reati in materia ambientale.

Gli accertamenti permettevano, infatti, di rilevare in primo luogo l’assenza delle prescritte autorizzazioni da parte dell’azienda nell’esercizio di emissioni di fumi e polveri in atmosfera.

All’interno della ditta, infatti, vi era movimentazione a mezzo di pale meccaniche di inerti in zone di conferimento del tutto prive di coperture provocando emissioni di polvere in atmosfera e manifestando che non vi erano accorgimenti di alcun tipo da parte della ditta.

In secondo luogo si rilevava che i residui e gli scarti delle vasche di raccolta derivanti dal lavaggio delle betoniere, dalle acque di piazzale dell’attività e dell’intero ciclo produttivo, venivano riutilizzate per la lavorazione e la produzione di nuovo materiale cementizio, senza subire alcun nuovo trattamento.

L’intera area si trova, inoltre, all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Cilento, è zona Sito di importanza Comunitaria ed è zona sottoposta a vincolo paesaggistico.

Dagli accertamenti di rito è scaturita la denuncia del responsabile e, su richiesta concorde della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania ha disposto che l’impianto venisse sequestrato, per evitarne la disponibilità all’indagato ed interrompere l’attività illecita.

“I residui della lavorazione non possono essere considerati sottoprodotti – fa sapere il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro, T.V. (CP) Francesca Federica DEL RE – in quanto non soddisfano le condizioni e i requisiti previsti dalle vigenti normative, ma al contrario sono rifiuti e per tale motivo devono essere correttamente smaltiti.”

 

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