Le città top in cui lavorare o vivere (di Tony Ardito)

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Oggi, spostarsi per lavoro o per vivere in un’altra città è diventata una esigenza molto più comune rispetto a qualche tempo fa, e in molti casi a fare da stimolo è anche il desiderio di ricominciare tutto da capo e cambiare vita.

Sulla base di alcuni criteri, quali la disponibilità di lavoro, gli stipendi medi, il costo della vita, l’importanza e la qualità delle startup e delle aziende presenti, la qualità della vita in generale e l’apertura mentale degli abitanti, Il sito Housing Everywhere, che si occupa di soluzioni di affitto a breve e lungo termine in tutto il mondo, ha stilato una classifica delle prime cento città al mondo in cui vivere e lavorare.

C’è subito da rilevare che, purtroppo, nessuna città italiana appare tra le top cinquanta; ed infatti, per individuare prima Milano e poi Roma si deve scorrere la graduatoria rispettivamente sino alla sessantesima e alla ottantasettesima posizione.

Nel complesso, sono le città europee quelle più rappresentate, segnatamente per quanto riferito alla qualità generale della vita, che include anche assistenza sanitaria e tassi di criminalità. Ad esempio, la Germania, oltre a guadagnarsi la prima posizione complessiva con Monaco di Baviera, afferma una sostanziale supremazia aggiungendo altre sei città nelle prime cinquanta posizioni.

Piuttosto nutrita pure la presenza delle città statunitensi – quasi una su cinque – che si piazzano in testa alle preferite, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di lavoro, categoria in cui il primato è, però, attribuito a Mosca.

Per ciò che attiene le retribuzioni la Svizzera con Zurigo, Ginevra, Basilea e Losanna, occupa ben quattro delle prime cinque posizioni nella classifica delle città con gli stipendi medi più alti, al vertice della quale troviamo San Francisco.

In merito al costo della vita, poi, tra le prime cinquanta città in cui vivere e lavorare, sul podio ritroviamo la capitale russa, seguita da Praga e Lisbona, che si attestano come le città più economiche nelle quali abitare.

Entrare in diretto contatto e relazionarci con altre culture spesso non è facile, così come non lo è uscire dal perimetro entro cui abbiamo costruito la zona di comfort per adattarsi a realtà diverse dalla nostra. Vivere una esperienza o stabilirci in un altro dove, tanto più se per ragioni di lavoro e quindi di vita, finisce col condizionare l’intera esistenza.

A fare la differenza, sovente, saranno proprio le informazioni che riusciremo ad acquisire preventivamente, anche grazie ad una congrua fruizione dei media, del web e, perché no, dei social.

Come avviene un po’ per tutto, la quantità e, anzitutto, la qualità delle notizie raccolte assumono maggiore o minore rilevanza in funzione della importanza delle scelte da adottare.

di Tony Ardito

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