Covid: allarme nuova ondata, Cina e Corea del Sud tremano

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Il coronavirus continua a fare morti nel mondo. Ecco la situazione nei vari Paesi.

“Nel weekend abbiamo visto i segni delle sfide che potrebbero presentarsi” con la fine delle misure di lockdown: “In Corea del Sud, bar e club sono stati chiusi, a Wuhan è stato identificato il primo gruppo di casi di coronavirus da quando è stato revocato il blocco e anche la Germania ha riportato un aumento dei casi dopo l’allentamento delle restrizioni. Fortunatamente tutti e tre i Paesi dispongono di sistemi per rilevare e rispondere a una recrudescenza dei casi”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Gli esseri umani “non sono greggi”: così il capo del programma di emergenze sanitarie dell’Oms, Mike Ryan, che ha stigmatizzato “questa idea che Stati con misure carenti magicamente raggiungeranno un’immunità di gregge e pazienza se perderemo qualche anziano: sono calcoli pericolosi. Gli Stati responsabili guarderanno a tutta la loro popolazione e faranno tutto il possibile per proteggere la loro salute”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancerà un’app Covid-19 per i paesi che non hanno i mezzi per svilupparne una propria. Lo ha detto Bernardo Mariano, Chief Information Officer dell’Oms, in una intervista a Reuters e pubblicata online, dichiarando che l’applicazione verrà rilasciata entro fine maggio. L’app, che dovrebbe essere basata sul bluetooth, chiederà alle persone i loro sintomi e offrirà indicazioni sull’eventuale contagio. Altre informazioni, come ad esempio i test da fare, verranno personalizzate in base al Paese dell’utente. L’applicazione, che verrà rilasciata sugli store digitali a livello globale, potrà essere adottata da qualsiasi governo che potrà aggiungere le propria funzionalità e rilasciare la propria versione negli app store, ha spiegato Mariano. Numerosi paesi stanno accelerando nelle tecnologie di contact tracing, con il Regno Unito, l’Australia e l’India che stanno già testando una loro app. L’Oms si aspetta che la sua applicazione susciti interesse in paesi come Sud America e Africa, dove il numero dei casi è in aumento e potrebbero mancare risorse, tecnologia e ingegneri per sviluppare un’app.

STATI UNITI – Gli Stati Uniti hanno registrato 776 ulteriori decessi per coronavirus in 24 ore, l’incremento più basso da marzo, portando il totale a 79.522 morti. Lo rende noto l’università americana Johns Hopkins, secondo cui i casi totali di positività registrati nel Paese hanno raggiunto quota 1.329.072. In una intervista alla Fox, il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin ha previsto che il tasso di disoccupazione, ora al 14,7%, potrebbe presto avvicinarsi al 25%. Non riaprire le attivita’ produttive – ha aggiunto – potrebbe causare un danno economico “permanente”, ponendo un rischio piu’ grande di quello di una ripartenza.

E il vicepresidente americano Mike Pence continuera’ a seguire i consigli dell’unita’ medica della Casa Bianca e non e’ in quarantena: lo ha precisato Devin O’Malley, viceportavoce di Pence, aggiungendo che il numero due di Donald Trump “e’ risultato negativo tutti i giorni e intende essere domani alla Casa Bianca”. Fonti della Casa Bianca avevano precisato poco prima ad alcuni media Usa che Pence non e’ in un vero e proprio autoisolamento e che avrebbe mantenuto una certa distanza dagli altri per un paio di giorni.

COREA DEL SUD – La Corea del Sud ha annunciato il rinvio di una settimana della riapertura delle scuole, prevista inizialmente per mercoledì 13: la decisione, annunciata dal viceministro dell’Educazione Park Baeg-beom, è maturata dopo un ciclo di consultazioni con le autorità sanitarie alla luce del rialzo delle infezioni da Covid-19 degli ultimi giorni, alimentate dal super diffusore di 29 anni che, frequentando i locali della movida di Seul a Itaewon nel weekend del Primo Maggio, ha finora contagiato 94 persone, nel conto aggiornato a questa sera.

CINA – La Cina ha riportato 17 nuovi casi di coronavirus, toccando i massimi delle ultime due settimane, di cui 7 importati relativi nella Mongolia interna e 10 domestici, suddivisi tra le province di Hubei (5), Jilin (3), Liaoning (1) e Heilongjiang (1). I casi dell’Hubei fanno capo al capoluogo Wuhan, il focolaio della pandemia: sono asintomatici, ha detto la Commissione sanitaria provinciale, che si aggiungono all’infezione registrata sabato nel distretto di Dongxihu, la prima dal 4 aprile, dove il livello sanitario d’allerta è stato rialzato a basso a medio. Nel frattempo, la città di Shulan, nella provincia cinese di nordest di Jilin che confina con la Corea del Nord, è da domenica in condizioni di rigido lockdown a seguito degli 11 casi di infezione da Covid-19 accertati durante il weekend. In base alle norme d’emergenza, solo una persona per famiglia è autorizzata a uscire quotidianamente e ad acquistare tutti i beni di prima necessità, secondo quanto ha riportato la tv statale Cctv. Shulan è una città che attualmente conta circa 670mila abitanti.

RUSSIA – La Russia nelle ultime 24 ore ha registrato un nuovo record di contagi, ben 11.656, arrivando a toccare quota 221.344 di casi certificati di coronavirus, superando così Italia (che a ieri ne contava ufficialmente 219.070) e Regno Unito. Lo riporta la task force nazionale anti COVID-19. I morti in totale sono invece 2.009. Stando ai dati della Johns Hopkins, la Russia ora è dietro alla Spagna e agli Usa nei contagi totali (ma non in rapporto alla popolazione, ndr). Vladimir Putin ha ordinato al governo russo di presentare entro il primo giugno un piano d’azione nazionale per rilanciare l’economia, aumentare l’occupazione e i redditi della popolazione, riferisce il Cremlino, ripreso dall’agenzia Interfax. L’economia russa sta affrontando un momento di difficoltà a causa dell’epidemia di Covid-19 e del crollo dei prezzi del petrolio. Le misure anti-coronavirus in Russia “hanno salvato migliaia di vite”. Lo ha detto Vladimir Putin nel suo discorso alla nazione illustrando i passi che il governo intende intraprendere per arrivare alla ‘fase 2’ ribadendo il concetto che sarà compito dei “governatori delle regioni” modulare aperture e chiusure per assicurare una graduale riapertura dell’economia. Putin ha poi annunciato che a metà mese la Russia sarà capace di effettuare 300.000 test per Covid-19 al giorno, quasi il doppio degli attuali 170.000. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

GRAN BRETAGNA – Scendono a 210, contro i 246 censiti ieri, i morti registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore fra ospedali, case di riposo e altri ricoveri: fino a un totale di 32.065, stando all’aggiornamento quotidiano del ministero della Sanità (anche se un’elaborazione statistica dell’Ons ha indicato nei giorni scorsi una stima superiore a 36.500). I contagi diagnosticati raggiungono intanto i 223.000, tornando a superare in cifra assoluta in Europa quelli della Russia, con una curva di nuovi casi (scesa sotto i 4.000 quotidiani) e di ricoveri ospedalieri confermata comunque in flessione. I test giornalieri oltrepassano infine i 100.000 promessi dal ministro Matt Hancock, raggiunti finora solo il 30 aprile. Il piano annunciato ieri verso una Fase 2 dell’emergenza coronavirus nel Regno Unito punta a una “cauta e graduale” riapertura della società e dell’economia, ma si limita per ora alle “prime modifiche prudenti” soggette “come sempre al buonsenso del popolo britannico”, con tappe successive condizionate alla verifica di 5 premesse fra cui il calo dei contagi e l’incremento dei test. Lo ha detto il premier Tory, Boris Johnson, alla Camera dei comuni, ammettendo “il tragico” bilancio di vite perdute nel Regno, ma rivendicando lo sforzo fatto e “la catastrofe evitata” che si sarebbe potuta verificare se gli ospedali fossero stati “sovraffollati” di ricoveri. Johnson ha insistito sul nuovo slogan “stay alert” (state in allerta), mentre ha assicurato che la situazione sarà monitorata costantemente e che il piano potrà essere rallentato – con misure radicali reintrodotte – in caso di un nuovo innalzamento dei contagi e di rischi di un secondo picco. Ha inoltre detto che le differenze sul lockdown fra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord sono lievi e “devono essere a corto termine”.

Nel Regno Unito sono i lavoratori maschi di alcuni servizi essenziali le vittime più frequenti dell’epidemia – medici e infermieri a parte – con un tasso di letalità fino a svariate volte oltre la media. Lo certificano i risultati di uno studio a campione condotto fino al 20 aprile dall’Office for National Statistics, indicando inoltre la percentuale quasi doppia di morti fra gli uomini in generale rispetto alle donne. La ricerca, condotta in Inghilterra e Galles su circa 2500 delle vittime del Covid-19 censite sull’isola, stima – fra i lavoratori maschi – un livello di 45,7 morti ogni 100.000 fra le guardie private, di 36,4 fra tassisti e autisti di servizi come Uber, di 35,9 fra i cuochi, di 26,4 fra i conducenti di bus, di 19,8 fra commessi e cassieri di supermercati e negozi aperti. Molto più basse invece le cifre per le lavoratrici, sullo sfondo di un dato che del resto calcola sull’intero campione una media di 9,9 morti fra gli uomini e 5,2 fra le donne per ogni 100.000 persone.

FRANCIA – Riapertura in Francia questa mattina dopo 7 settimane di lockdown ma primi problemi con la legge sullo stato d’emergenza sanitario – con le regole da applicare nella Fase 2 – che non è stata promulgata in tempo. L’Eliseo e il governo hanno lanciato un appello “al senso di responsabilità dei francesi” per rispettare le regole, soprattutto quelle del distanziamento e delle mascherine obbligatorie sui mezzi di trasporto pubblici. E il ministro francese della Salute, Olivier Véran, non scarta un possibile ripristino delle misure di confinamento puro e duro “se il virus dovesse continuare la sua corsa folle”. Intervistato da Bfm-Tv  il ministro è tornato sugli indicatori chiave che permettono di seguire l’evoluzione dell’epidemia. A cominciare dal cosiddetto R0, il tasso di riproduzione di base del virus. Attualmente, ha riferito, questo tasso è di 0,6.

SPAGNA – In diverse comunità autonome e province della Spagna è scattata la cosiddetta fase 1 della de-escalation post emergenza da coronavirus: minori restrizioni ai movimenti dei cittadini (che potranno incontrare parenti e amici) e riapertura di ristoranti, bar, hotel e negozi. Lo riferisce El Pais. Il provvedimento non riguarda Madrid e Barcellona, considerate ancora zone a rischio. In Andalusia oggi si discuterà il piano spiagge, in vista dell’estate. Il governo locale è orientato a consentire l’ingresso con dei limiti, fino al 40% dello spazio negli stabilimenti, con controlli di polizia all’ingresso, distanze e il divieto di giochi collettivi. Nella Comunità di Madrid sette milioni di mascherine saranno distribuite gratuitamente nelle farmacie e le autorità vogliono che diventino obbligatorie negli spazi chiusi e nei contatti tra i cittadini. Nel Paese non si è registrata una ripresa della diffusione del virus dopo che i minori di 14 anni hanno ripreso ad uscire dal 26 aprile, spiega Fernando Simon, direttore del Centro di coordinamento allerta ed emergenze sanitarie citato da El Espanol. L’impatto si “sarebbe già cominciato a osservare”, ha detto, sottolineando però che serve “prudenza”. In alcuni ospedali si è abbassata l’età media dei pazienti rispetto alle scorse settimane, ha aggiunto Simon, ma non si tratta di bambini.

GERMANIA – In Germania il tasso di riproduzione del contagio da coronavirus R0 è salito ancora lievemente ad 1,13, ha reso noto il Robert Koch Institut di Berlino, in riferimento ai dati pubblicati alla mezzanotte di domenica. Nel fine settimana era salito sopra la soglia di sorveglianza del valore 1. Non si può “ancora valutare se la tendenza delle nuove infezioni, in calo nelle ultime settimane, continuerà, o se ci sarà un nuovo aumento del numero di casi”, hanno commentato all’istituto. Il totale dei casi è di 169.574, più 357 rispetto al giorno precedente, secondo i dati di oggi. Le vittime sono in totale 7.417.  “Siamo in una nuova fase della pandemia. Ed è molto importante che ci si attenga alle misure di sicurezza, e si rispetti la distanza”, ha detto la cancelliera Merkel, citando fra l’altro la necessità di indossare le mascherine di protezione. Nel weekend, in Germania, ci sono state manifestazioni in diverse città tedesche, dove migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro le limitazioni imposte dal coronavirus.

BELGIO – Nelle ultime 24 ore in Belgio si segnalano 60 nuovi ricoveri per infezione da coronavirus. Parallelamente sono 55 i pazienti dimessi. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie locali, precisando che da ieri si contano 62 nuovi decessi che portano il bilancio totale delle vittime a 8.707. Sono invece 368 i nuovi casi segnalati nelle ultime 24 ore per un totale di 53.449. Da oggi il Belgio entra in una nuova fase con un rallentamento delle misure di lockdown con riaperture progressive e graduali. Da oggi riaprono infatti i negozi, ma a certe condizioni: un solo cliente per 10 metri quadrati per un massimo di 30 minuti al quale si consiglia di indossare la mascherina e di recarsi vicino casa o nei pressi del posto di lavoro. Dal 18 maggio ci sarà una ripresa parziale delle scuole primarie e secondarie ma a piccoli gruppi e con un massimo di dieci alunni per classe e distanziamento di almeno quattro metri quadrati.

OLANDA – Le autorità sanitarie olandesi riferiscono che nelle ultime 24 ore sono state segnalati 36 ricoveri a causa del coronavirus per un totale di 11.343. Sono invece 16 le persone morte che complessivamente arrivano a 5.456. Si segnalano infine 161 nuovi casi per un totale di 42.788 contagi. L’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente olandese Rivm precisa che c’è un ritardo tra il giorno del ricovero o la morte e il giorno in cui questo è stato riportato. Rivm sottolinea che le cifre corrispondono al quadro secondo cui le misure stanno funzionando. Da oggi in Olanda riaprono parzialmente le scuole primarie. Via libera anche alle scuole guida, parrucchieri, fisioterapisti e biblioteche, con l’osservanza stretta delle misure di distanziamento sociale.

IRAN – Salgono a 109.286 i casi in Iran, con 1.683 contagi confermati nelle ultime 24 ore, ai massimi da oltre un mese. Le nuove vittime sono 45, per un totale di 6.685 decessi dall’inizio della pandemia. I malati in terapia intensiva scendono a 2.703, i guariti crescono a 87.422. I test complessivi effettuati ammontano a 601.324. Lo riferisce nel suo bollettino quotidiano il portavoce del ministero della Salute iraniano Kianoush Jahanpour.

INDIA – L’India ha registrato ieri 4.213 casi di coronavirus, il livello più alto in 24 ore dall’inizio della pandemia. Il bilancio dei contagi nel Paese, secondo quanto riporta la Cnn, sale così a 67.152 mentre il numero dei morti sale a 2.206. Finora 20.916 persone sono guarite.

GIAPPONE- Il Giappone ha registrato ieri 70 nuovi casi di coronavirus e otto decessi: lo ha reso noto il ministero della Sanità, riporta la Cnn. Nel complesso i contagi accertati nel Paese sono 16.510, dei quali 712 sono legati alla nave da crociera Diamond Princess. Il bilancio dei morti è di 634, dei quali 13 relativi alla nave.

TUNISIA – La Tunisia non ha registrato alcun nuovo contagio da coronavirus nelle ultime 24 ore, rimanendo stabile a 1032 casi confermati nel Paese. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che i decessi rimangono 45 mentre i guariti salgono da 660 a 700. Attualmente i positivi sono 287, di cui 11 ricoverati in ospedale. La Tunisia, che ha allentato lunedì scorso le misure di lockdown con una prima fase di riaperture graduali nei settori vitali dell’economia, ridurrà molto probabilmente l’orario del coprifuoco notturno nei prossimi giorni, con un slittamento della sua entrata in vigore dalle ore 20 alle 22 (fino alle 6 del mattino).

BRASILE – Sono 496 i morti per Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Brasile, per un totale di 11.123. Lo ha annunciato il ministero della Salute. I nuovi contagi sono 6.760, per un totale di 162.699. Uno studio del Comitato scientifico per la lotta al coronavirus del Nordest ha evidenziato che i contagi in Brasile si stanno spostando dalle grandi città ai piccoli comuni rurali, le cui strutture sanitarie sono particolarmente fragili: lo rende noto Fantastico, il programma televisivo settimanale della Rede Globo. In base allo studio, che ha incrociato i dati degli operatori di telefonia cellulare con i casi di Covid-19, il virus si starebbe diffondendo sulle strade principali, trasportato da persone che continuano a circolare tra le capitali e l’entroterra.

CILE – l sottosegretario alle Reti di assistenza del Cile, Arturo Zuniga, ha riferito di un aumento delle persone ricoverate in terapia intensiva nel Paese sudamericano, che registra 28.866 casi confermati di coronavirus con 312 morti. Secondo il funzionario, attualmente il 75% dei letti di terapia intensiva a livello nazionale sono occupati, con 550 ventilatori meccanici disponibili su tutto il territorio. Zuniga, citato da radio Bio bio, ha indicato che nelle prossime due settimane saranno aggiunti 640 posti letto per le cure a Santiago del Cile – la cui regione metropolitana concentra il 70,5% del totale dei casi di coronavirus del Paese – e l’arrivo di circa 190 ventilatori nei prossimi giorni.

UCRAINA – Sono 15.648 i casi di Covid-19 finora registrati in Ucraina dall’inizio dell’epidemia, di cui 416 accertati nelle ultime 24 ore: lo riferisce il ministero della Salute di Kiev, precisando che ufficialmente le morti provocate dal nuovo virus nel Paese sono in totale 408 mentre 3.288 persone sono guarite. Stando alle autorità sanitarie locali, in Ucraina sono stati condotti 181.560 test con tecnica Pcr, 5.157 dei quali sono stati effettuati nel corso dell’ultima giornata. La regione di Cernivtsi, nell’ovest del Paese, è quella con il maggior numero di casi confermati, 2.324, seguono Kiev, con 1.876 casi, e Ivano-Frankivsk, con 1.126.

ISRAELE – La diffusione della pandemia di coronavirus in Israele resta anche oggi sotto controllo, con dati che confermano il raggiungimento di un livello generale di stabilità. I casi positivi – secondo il ministero della sanità – sono arrivati a 16.492, 34 in più rispetto a ieri, mentre le guarigioni sono salite a 11.548, 164 in più nelle ultime 24 ore. I malati in rianimazione sono scesi a 64 mentre i decessi sono 254, sei più di ieri. Nel frattempo le autorità hanno reso noto che da oggi chi torna dall’estero ed è in grado di dimostrare di poter osservare la quarantena in maniera autonoma (ad esempio in un appartamento) non è più obbligato a ricoverarsi negli appositi alberghi messi a disposizione dallo Stato.

GHANA- Il presidente del Ghana, Nana Akufo-Addo, ha prorogato il divieto di raduni pubblici fino alla fine del mese a causa di un continuo aumento dei casi di coronavirus nel Paese: le scuole rimarranno chiuse e saranno sempre vietate le attività religiose, le conferenze e le manifestazioni. Anche i confini rimarranno chiusi. Il Ghana ha confermato a oggi 4.700 casi positivi e 22 morti da Covid-19. In un discorso trasmesso in televisione ieri sera, il presidente ha affermato che la proroga delle misure imposte due mesi fa è necessaria per contenere la diffusione del virus. Giovedì scorso, oltre 500 lavoratori di una fabbrica di lavorazione del pesce sono risultati positivi al virus nella città industriale di Tema, che ha visto così il numero dei casi aumentare di quasi il 30%, il livello più alto registrato nel Ghana in 24 ore. Solo qualche giorno prima i funzionari sanitari avevano detto che il picco del contagio era stato raggiunto.

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO – Ha superato quota mille il numero dei casi positivi di coronavirus nella Repubblica democratica del Congo, con la capitale Kinshasa epicentro del contagio nazionale. Il virus si è attualmente diffuso in sette delle 26 province del Paese. Il totale dei contagi confermati è pari a 1.024 casi, 938 dei quali a Kinshasa, secondo le autorità sanitarie. Il Paese ha segnalato il suo primo caso di Covid-19 il 10 marzo. La settimana scorsa il Parlamento ha approvato una seconda proroga, per altri 15 giorni, dello stato di emergenza sanitaria. Quest’ultima è stata dichiarata dal presidente Félix Tshisekedi lo scorso 24 marzo con l’obiettivo di contenere la diffusione del virus.

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