Pensieri di una notte d’estate (di Giuseppe Fauceglia)

Stampa
L’avvicinarsi della sospensione agostana, che riguarda anche la riflessione che, con un certo tasso di caparbietà e di innato ottimismo, sottopongo ogni settimana alla attenzione dei lettori, è accompagnata da molte domande alle quali non riesco a dare una risposta convincente. Provo a sintetizzarle, girandole alla vostra attenzione.

E’ possibile che in questo Paese sono state riaperte le discoteche, si tolleri la movida più esasperata e le ammucchiate più contagiose, e, invece, si assiste alla tragicomica vicenda sull’apertura delle scuole e delle università, e ciò anche a fronte della chiusura  prolungata delle biblioteche ? in questi mesi, sono stato costretto, come tutti, a tenere le mie lezioni da remoto, senza avere nessuno scambio “dialettico” con gli studenti del mio corso: il risultato è stato che  pochi bravissimi hanno superato l’esame con il massimo dei voti, e  moltissimi,  disattenti o dediti ad altre faccende davanti allo schermo del computer e del telefonino, non hanno raggiunto il minimo della preparazione necessaria per superare l’esame (nonostante gli sforzi “didattici”).

Qualcuno ha dimenticato che le scuole e le università sono “comunità educanti” e  questa nozione  non è rinvenibile nella comunità “virtuale”, ma solo in quella “fisica” o “in presenza”, che presuppone lo scambio continuo di opinioni, domande e risposte tra docente e discente.

Invero, sono stato costretto, anche di recente, a registrare, soprattutto  da chi qualche volta non faceva lezioni neppure in presenza, il tentativo di prolungare la didattica a distanza, immemore del parziale fallimento dell’esperienza. Per quanto riguarda la chiusura delle biblioteche, necessarie per la ricerca, sono stato più fortunato, avendo a disposizione una fornita  biblioteca personale, che ho da subito  messo a disposizione degli studenti e dei laureandi,

E’ possibile che  il leader della Lega, possa tuonare contro il prolungamento dell’emergenza, quando solo l’anno scorso reclamava, tra la musica di discoteca e un sorso di mojito, pieni poteri per sé ? Non vi è dubbio che i sovranisti locali hanno come modello un esempio non certo fulgido di democrazia, come l’ungherese Orbàn e, per alcuni profili, il turco Erdogan o il russo Putin, e ciò non contribuisce certamente a rendere, come dire,  coerente e disinteressata la loro ferma opposizione ai poteri conferiti al Presidente del Consiglio.

Certo, il problema di una forte limitazione del ruolo del Parlamento esiste ed è determinante, e ciò induce molti costituzionalisti, anche in assenza di una chiara norma costituzionale,  a guardare con sospetto alla legislazione emergenziale, sino a configurare una distinzione tra stato di emergenza e stato di eccezionalità. Mi pare, però, che la situazione provocata dal coronavirus resti assolutamente inedita e sia da affrontare evitando giudizi troppo perentori.

Mi meraviglia, però, l’entusiastica adesione della maggioranza parlamentare (cosa si fa per non tornare a votare !!) a questa singolare attribuzione di poteri, che, in qualche modo, mi ricorda lo stesso entusiasmo tributato dall’Assemblea Nazionale francese alla notizia del colpo di Stato  realizzato dal Luigi Napoleone il 2 dicembre 1851.

E’ possibile in Italia sottoporre a processo l’ ex Ministro degli Interni Salvini per il caso dell’Open Arms, ovvero su una scelta “politica” condivisa da tutto il Governo ?  Resta evidente che le plurime iniziative della magistratura, che si muove lungo il collaudato modello che ha già interessato nel passato il Presidente Berlusconi, siano finalizzate a scongiurare il pericolo dell’ “uomo nero”,  ciò configurando, però, un uso politico  delle (in astratto, pur legittime) iniziative giudiziarie.

Si tratta di un tema irrisolto e che rappresenta, invece, il terreno vero su cui si misura la tenuta della democrazia e l’equilibrio tra i poteri dello Stato, e sul quale registro il più assoluto ed interessato silenzio.

Anzi, dopo il voto del Senato, che ha concesso l’autorizzazione al processo, si appalesa il tentativo del PD, che è rimasto sempre un partito giustizialista a senso unico, e del Movimento 5Stelle, accompagnato da Italia Viva – che è stata accontentata dalla designazione a qualche Presidenza di Commissione Parlamentare – pare evidente un uso politico del futuro processo, che potrebbe addirittura portare alla decadenza di Salvini dal Senato (storia già sperimentata per Berlusconi), con conseguente grave vulnus per la democrazia, specie dopo le preoccupanti rilevazioni connesse al caso Palamara.

A ciò si aggiunga l’assoluta mancanza di iniziativa di fronte alla ripresa degli sbarchi in Sicilia e su tutto il territorio nazionale, in assenza evidente di una chiara politica governativa e nel silenzio dell’Unione Europea.

E’ possibile rifiutare, e solo per motivi ideologici, i fondi del MES, quando il nostro sistema sanitario è palesemente in sofferenza e quando proprio la temuta recrudescenza del fenomeno pandemico renderebbe assolutamente necessario l’utilizzo delle sovvenzioni (sostanzialmente) a titolo gratuito poste a disposizione dell’Unione Europea ?

Debbo confessare, in modo provocatorio, che faccio il tifo per l’Olanda ed i Paesi Frugali, non riponendo alcuna fiducia sulla classe politica italiana e sulla composita maggioranza giallo-rossa (o rosa) incapace, allo stato, di progettare il futuro.

Vi sarebbero tante altre domande indotte da un Paese allo sbando, che non riesce a trovare le risorse morali e culturali per superare questo stato di crisi permanente, ma non vorrei angosciare i miei lettori, preferendo prendere una sosta accompagnata dalla lettura di qualche buon romanzo. Buone vacanze, con l’augurio di un ben risentirci a settembre.

Giuseppe Fauceglia  

32 Commenti

Clicca qui per commentare

  • La parte dedicata all’ex-presidente scritta da un uomo di legge e non da un fan è irricevibile

  • La sensazione che tutto stia andando lentamente a rotoli, per non dire altro, sembra portare alla deriva questa nazione….a parte la ricostruzione del ponte di Genova, non vedo una strategia valida che aiuti il paese nella ripresa economica e etica….da dove ripartiremo, dopo la pausa??Le elezioni di settembre daranno uno scossone a questa classe politica??Riusciremo a ripartire con + fiducia??

  • Il professore agogna la ripresa della didattica in presenza. È sicuramente auspicabile da parecchi punti di vista.
    Anche perchè, quei video che girano in rete sulle registrazioni delle lezioni universitarie fatte da suoi colleghi, non sono certo esaltanti per la sua categoria…poveri ragazzi

  • Egregio Prof. Fauceglia la ringrazio per la sua puntuale e precisa analisi del momento. Tuttavia faccio doverosamente osservare alcune cose, la didattica a distanza è il futuro, nolenti o dolenti, questo è l’avvenire, come lo smart working, il pagamento on line per l’acquisto di beni, e il pagamento di tasse, nonche per effettuare operazione bancarie o sottoscrivere contratti di polizza, prestiti, mutui e e quant’altro. All’inizio ci sono state difficoltà, perchè, il COVID, ha accelerato il processo. Ma ci si abitua. Oltretutto mettetevi neri panni di uno studente, che per recarsi all’ateneo ogni giorno prende un pulmann impiegando un’ora un ‘ora e mezzo all’andata ed un’ora e mezzo al ritorno, con corse che saltano, disagi, ritardi, attese inutili come si sente tornato a casa? Per quanto riguarda la classe politica, per carità, in 50 anni ne ho viste di tutti i colori, la strage di piazza Fontana, le bombe sull’italicus, la strage alla stazione di bologna, l’assassinio di falcone e borsellino, tangentopoli, lo scandalo del terremoto in Irpinia, il rapimento di Aldo Moro e la sua uccisione, i processi a Berlusconi, i processi alla malavita, mafia in prima fila e così via. PEGGIO DI COSI’ NON SI PUO’ FARE. Sono un pò ottimista, non solo per il ponte di Genova, e perchè abbiamo cacciato i BENETTON, ma anche perchè, c’è nonostante tutto, un clima migliore. Speriamo bene

  • Ho qualche dubbio su questa frase: “La didattica a distanza è il futuro”. La didattica a distanza va benissmo in contesti di formazione professionale (es., devi imparare un linguaggio di programmazione, una lingua, studiare per un concorso, ecc.), va malissimo per le scuole, specie nei gradi inferiori, dove il contatto con il docente è tutto. Il docente della primaria, ad esempio, deve poter guardare quaderni e correggere al volo. Ci sono messaggi mediati dalla mimica facciale/posturale degli allievi che non possono essere colti e valutati online. E’ ben diverso sottoscrivere una polizza online o pagare un oggetto su Ebay. Ma dovresti capirne di didattica e con grande evidenza non ne capisci. Però parli come se ne capissi.

  • per DON CHISCIOTTE
    non sono d’accordo sul fare tutto a distanza , anche perchè la vita di relazione anche ha la sua importanza , poi per esempio una polizza già è difficile contrattarla , leggere le postille e le fregature nascoste , figuriamoci che bidoni ci sono in agguato.
    …ma ronzinante non ce la fà piu’ a portarti sul groppone , percio’ vuoi fare tutto a distanza?
    “questo è l’avvenire” hai sentenziato
    ma che avenire di m…a.

  • professor Fauceglia , lei da uomo di cultura dovrebbe sapere che:
    La parola “sovranismo” deriva da “sovrano” e, tranne che per i monarchici, si intrufola nel subconscio dell’elettorato con un’accezione negativa; questo i nemici del sovranismo lo sanno benissimo e quindi abusano dell’epiteto.
    e questo è l’uso che ne fa lei e tutti i propagandisti della sudditanza.
    detto questo si informi sui temi che i sovranisti portano avanti perchè magari , forse qualche lacuna puo’ averla anche lei.

  • Credo che la didattica a distanza sarà il futuro. Il docente che fisicamente si reca a scuola dove si recano fisicamente studenti per ascoltare la lezione sarà una prassi obsoleta. Anzi con l’avvento dell’intelligenza artificiale ci sarà una drastica riduzione del corpo docenti. Il ministero stabilirà per ogni materia il percorso didattico uguale per tutti. Poi si effettueranno una serie di videolezioni che lo studente come su youtube vedrà e rivedrà.Inoltre per ogni video lezione ci sarà una chat in cui studenti di tutta Italia potranno interagire scambiandosi informazioni e consigli sulle lezioni. Ogni mese si effettueranno delle verifiche su questionari direttamente e fisicamente a scuola, che come struttura esisterà ancora, in particolare per le materie sportive e di attivita motorie e per le prove che richiedono esperienze pratiche come i professionali. Il personale docente resterà solo per le materne e in parte per le primarie ove l’informatica farà da padrone con videolezioni tenuti anche da docenti virtuali tipo videogame o cartoon. Già dalle medie parzialmente, ma soprattutto dal quinquennio e per l’università sarà quasi tutto online tranne per i laboratori e la seduta d’esame che si svolgerà su questionario. Quando tutto il territorio sarà cablato sarà solo volontà politica procedere gradualmente a cominciare proprio dalle università.

  • Quando si passerà dalla didattica a distanza, all’esame a distanza in pubblica sessione, sarà un grande passo avanti per la vera selezione delle professionalità.
    Molti figli di avvocati, di ingegneri, di dottori, ecc, probabilmente, non avranno più un futuro di avvocato, di ingegnere,di dottore,ecc
    Molti professori cambieranno mestiere…o abitazione.
    Con le sessioni skype le aziende nord-europee e americane assumono i ragazzi del paesello sulla montagna…
    E noi, solo perché abbiamo un ottima eloquenza, la denigriamo.
    Le chiacchiere stanno a zero, selezioniamo professionalità veramente necessarie a questo paese!
    Cacciamo via i partiti dalle università, dalla sanità, dalla gestione ordinaria e, soprattutto, dalla giustizia !

  • Sono d’accordissimo con te.
    L’unico appunto, ti prego, la prossima volta, FALCONE e BORSELLINO scrivili in maiuscola.
    Grazie

  • x Anonimo delle 4:14
    indubbiamente è questa la tendenza come dici tu.
    Ma ci sono alcune cose che bisogna stabilire :
    1) esiste un pensiero unico da diffondere e se si chi decide quale sia?
    2)come è successo per l’industria non sarebbe il caso di capire e programmare il fututo anche per la disoccupazione che necessariamente si propagherà per queste innovazioni tecnologiche.
    3)non bisogna pensare necessariamente che tutte le ricadute del progresso tecnologico debbano essere per forza positive.Faccio un paragone con la natura: è è vero o no che siamo arrivati fin qui con il sostegno della diversità? (è il seguito del punto 1)
    saluti

  • HAI RAGIONE I GRANDI UOMINI DEVONO ESSERE RICORDATI IN MAIUSCOLO E FALCONE E BORSELLINO SONO PARTE DELLA DIGNITA’ DEL NOSTRO PAESE. PER LA DIDATTICA HANNO GIA’ RISPOSTO IN MANIERA ESAURIENTE CHI GUARDA AL FUTURO, TANTO PER CAPIRCI, ANCHE I COMPUTER TRADIZIONALI, TRA UN PAIO DI ANNI SARANNO OBSOLETI, APRENDO LA STRADA A QUELLI QUANTISTICI, CHE NELLA RICERCA SCIENTIFICA SONO MOLTO UTILI. IO NON CAPISCO CON TUTTO IL PROGRESSO UN POVERO STUDENTE DEVE PAGARE FITTO, OLTRE ALLE TASSE, E VIAGGIO PER RECARSI ALL’UNIVERSITA’, PROVATE A METTERVI NELLA MENTE DI QUELLI CHE STUDIANO, E VANNO ALL’UNIVERSITA’ TUTTI I GIORNI, TORNANDO A CASA ESAURITI E POI PARLATE DI COMPETENZA, DI DIDATTICA E DI ALTRE COSE. E’ IN DISCUSSIONE, E SONO D’ACCORDO CON QUALCUNO, ANCHE IL SISTEMA DELLE PROVE DI CONCORSO CHE A MIO AVVISO CON LE NUOVE TECNICHE SARANNO VERAMENTE IMPARZIALI ERGO……………..

  • Mai lette tante vaccate in fila una dietro l’altra, complimenti, hai stabilito un record

  • È il futuro che vi piaccia o no. Molti sono i lavori che con il progresso sono spariti altri ricordano solo vagamente ciò che erano all’origine e si sono trasformati. Per quanto riguarda il pensiero unico non vedo quale sua il problema. Non esisterà pensiero unico se non una didattitica unica fornita dalle migliori eccellenze ed esperti del paese ed internazionali su specifiche materie. L’algebra è algebra, la trigonometria è trigonometria, la grammatica è grammatica e la storia sarà al contrario scevra da giudizi od influenze ideologiche o politiche. Il pensiero unico non esisterà poichè la piattaforma e la chat online degli studenti sarà foriera di dibattiti e discussioni e i continui feedback forniti dagli studenti, sulla piattaforma, positivi o negativi circa le videolezioni saranno ben tenuti in considerazione relativamente alle modifiche e i miglioramenti. Ciò già di per sè è una salvaguardia circa pericoli di indottrinamento. Inoltre il web renderà impossibile il pensiero unico a meno che non si viva in paesi ove regimi controllano internet e vigilano anzi sul mantenimento del pensiero unico. Per quanto riguarda la perdita di posti di lavoro ciò è vero, ma saranno soppiantati da altri che se pensate a soli 20 anni fa non esistevano proprio, e comunque sarà un processo lento e graduale e non improvviso ed immediato, con nessuna perdita di lavoro improvviso. Ovviamente sarà una decisione politica che affronteranno i governanti futuri ma se accadrà e quando accadrà sarà una rivoluzione irreversibile. Le risorse per quanto riguarda le università saranno deviate dagli stipendi per la didattica alla ricerca, per cui molte università diverranno centri di ricerca ed alcune emergeranno per l’eccellenza. Ma la didattica diverrà pari per tutti e non vi saranno università di serie A e serie B ma, al contrario tutti potranno avere il meglio. Anche la scuola superiore non chiuderà mai poichè si passerà non all’anno successivo ma al livello successivo, e non vi saranno inquadramenti tra umanistici e tecnici ma tra indirizzi come all’università. Per quanto riguarda i problemi ragionevoli o no che tutto ciò potrà creare sarà la saggezza dei governanti ad apportare le dovute correzioni e miglioramenti. Penso per tale ragione sia inutile anteporre a prescindere i carri davanti ai buoi.

  • Don Chisciotte, posso capire i fitti, e va be’ (per chi va a studiare fuori, ovviamente). Ma il povero studente che nientedimeno già si stanca e si esaurisce per il solo andare, venire e studiare, mi pare davvero eccessivo. Quando dovrà lavorare come farà? Mica può aspettare che il lavoro vada a casa sua, dovrà, chessò, prendere un autobus, la sua auto, ecc.? Lo studio impone dei sacrifici: se non vale la pena di studiare all’università, si può sempre usare il diploma.

    Il progresso non è avere l’università “on-demand” sul computer: tra l’altro, mi dovresti spiegare io che mi laureo in medicina su chi dovrei provare il bisturi, su mia nonna a casa? Già mi vedo: “nonna, stasera ti faccio la colecisti!”. Esistono tutta una serie di attività laboratoriali che vanno fatte in presenza, es. nei laboratori linguistici, quelli di chimica, ecc., attrezzature di cui solo le università dispongono e che non possono agevolmente essere trasferite a casa con la medesima efficacia.

    Le prove di concorso a crocette, tutto sono, tranne imparziali: sono ridicole scelte multiple, da effettuare in tempi ultrarapidi, senza un minimo di discorsività, che delle capacità della persona non dicono nulla. Molti mettono crocette a caso per mancanza di tempo e voglia di capire la domanda.

    Io leggo nelle parole ingenue dei commentatori qua sopra una deriva tremenda, che sicuramente dimostra che nel sistema scolastico e nella società qualcosa non va, e non da adesso. Ma non andrà meglio coi robot o con le lezioni fruite a mo’ di sito porno (ma assai più noiose).

  • La gente che non guarda al futuro e perche ha paura 10 anni fa se qualcuno parlava di smart working veniva preso per pazzo … fatevi una ragione altrimenti il governo perche parla di economia digitale vuol dire …..

  • Il medico unira’ la pratica alla teoria, questo è ovvio, come è ovvio che ci sarà una fase teorica ed una fase pratica questo vale per tutte le facoltà, NON SOLO PER MEDICINA. E ciò non toglie la validità per la didattica a distanza, questo è evidente. Per quanto riguarda i sacrifici degli studenti, se un sistema di trasporti che dovrebbe collegare il campus di fisciano, a tutta la provincia di salerno, di avellino, e Benevento, nonchè alla zona di napoli sud, non funziona, pulmann pieni, corse che saltano, e così via, chi ne paga le conseguenze giovani o non giovani, LO STRESS VALE LO STESSO. E poi qualcuno mi deve spiegare se pago le tasse perchè devo avere un sistema di trasporti pessimo, i sacrifici dovrebbero riguardare solo lo studio, e non come mi reco all’università logico.Sui concorsi, vale un principio, che in altri paesi si adotta, qualsiasi elaborato , o quiz, una copia al momento della fine della prova va restituito al candidato firmato e protocollato. E lo stesso candidato, potrà verificare, sul sito dedicato, se ha superato la prova . Le valutazioni personali, valgono fino ad un certo punto, anzi negli ultimi anni hanno alimentato non pochi dubbi sulla validità delle prove stesse. Non c’è nessuna deriva si tratta di accettare il futuro, come giustamente qualcuno ha scritto prima, il lavoro da casa 10 anni fa era un utopia ed invece oggi….

  • Quando frequentavo l’università non rammento di aver tratto reali giovamenti nell’apprendimento di ciò che poi studiavo sui testi. A parte qualche veloce appunto vergato a mano sostituiti poi da registratori a cassetta scomodi da ascoltare e riportare se l’audio era scadente, altro non c’era. Se poi volevo qualche chiarimento dovevo chiedere appuntamento con qualche assistente o ricercatore recandomi sul posto in anguste stanzette e pochi gruppi per volta. Appunto pochi, e pochi per volta. Per quanto riguarda i testi nessuno si sarebbe mai permesso di studiare su altri se non quello scritto dal professore o indicato dal professore anche se magari era scritto in modo prolisso o incomprensibile. Tutto sommato non ho un buon ricordo relativamente alla didattica e al metodo di esame che poteva variare considerevolmente tra seduta e seduta e per la medesima materia tra professore e professore, e non temo d’essere smentito ho avuto l’impressione a volte anche in base all’umore del momento o alla superbia intellettuale mostrata dell’esaminatore in quel momento

  • Sono sopravvissuto a quello stress come migliaia di altri laureati a Fisciano e altrove: nella vita post universitaria trovi sicuramente di peggio, es. quando sarai costretto ad usare i mezzi pubblici per andare a lavorare o anche solo a sopportare il traffico se automunito. Ma pure sopportare tua suocera, il cane che caca sul divano nuovo, le rate del mutuo, hai voglia. Ricorderai il tragitto Salerno-Fisciano molto vagamente: nell’arco di 15-20 anni proverai addirittura nostalgia per un problema simile. 😀

    X anonimo: contento tu…

  • Mamma mia, in questo tuo futuro immaginario ci sono cose orrende, speriamo che in buona parte non si avveri.

  • Ho rinunciato agli studi di ingegneria grazie all’impegno del professore Saverio Salerno.
    Poi, sul lavoro, ho avuto a che fare con molti ingegneri …ed ho capito
    Se le generazioni precedenti hanno vissuto gli stress e le inefficienze non è onesto augurarli alle generazioni future

  • Anonimo, ma tu andavi all’università solo per imparare quelle quattro cose che dovevi sapere oppure per scambiare punti di vista, incontrare altra gente, confrontarti, frequentare la biblioteca, le associazioni, ecc.? Io andavo pure perché potevo incontrare compagni di corso brillanti, che online non avrei mai trovato, né frequentato fuori dalle aule. E sinceramente -siccome avevo 20 anni e gli ormoni incontenibili di quella età- pure per le ragazze, che erano niente male, provenivano da tutto il Sud e online nemmeno avrei trovato. E ci andavo con mezzi fatiscenti, tra cui un Aprilia 50, che una volta mi mollò negli ultimi 100 metri prima del parcheggio di Fisciano.

    Tu riduci l’università a una serie di lezioni che devi vedere come uno vede Telecolore a cena e all’esame che devi fare. E che università è? Pare la diretta conseguenza della canzone “Arricchiunito” di Gianfranco Marziano, abbi pazienza.

    Oltre questo, c’è solo l’università che ti compri a dispense settimanali nell’ultima edicola rimasta aperta: ti compri “Diventa ingegnere in un mese” e via, dopo 12 mesi hai 12 lauree.

    (basta con questa boiata del “pensiero unico”: se qualcuno avesse almeno un altro pensiero da contrapporre a quello unico saremmo a cavallo, ma in genere l’unico pensiero in possesso di questi presunti oppositori sono complotti campati in aria, senza un minimo costrutto)

  • Se il problema era il professore, non potevi cambiare università e basta?

  • Per 8.12, beato te che potevi arrivarci con il motorino, io abitavo troppo lontano ed ero legato al breve arco temporale degli orari del bus. Data la mia allora giovane età non andavo solo per quelle che si sarebbero rivelate quatt soporifere pallide e monovocali lezioni, ma anche per lo stimolo ulteriore di incontrare altre persone. Anch’io approcciavo ma nei corsi della facoltà che frequentavo, per quel vedevo allora e a differenza di quel che ebbi modo di constatare poi molti anni in seguito, c’era veramente a chiagne. Passavo allora per le facoltà di materie letterarie e li sì che si dischiudeva un altro mondo. Concorrenza minima e c’erano certe, che se fossero divenute insegnanti, non avrebbero avuto nulla a che invidiare a Pierino e la supplente, e talune erano dietro la cattedra come assistenti finemente scelte dal prof.

  • X6.20 non è orrendo, sarà la normalità ed è già qui. Pensate un pò a 20 dico solo 20 anni a questa parte. Follower, influencer, social, messaggistica istantanea, chat e videochiamate di gruppo. Guardate ai vostri figli, nipoti, sempre chini sugli smartphone. Io giocavo in strada a pallone, con le biglie a scava scava rè, facevo i cupptielli con la cannuccia, e quando ho avuto la bici scorrazzavo in lungo in largo mare monti, a scoprire il mondo. Ma ero figlio di un altro tempo e se osservate solo agli ultimi 20 anni sembra di essere gia ora in una epoca totalmente superata, per cui immaginate tra i prossimi 20 anni.

  • Non so da dove partivi tu, io da via Salvatore Calenda, spesso in 2 (all’epoca reato), ma senza casco (non era obbligatorio per i maggiorenni) 🙂 Ci impiegavano più o meno mezzora. Alternativamente, prendevamo l’autobus, che però arrivava stracarico all’altezza del bar delle rose (via carmine si percorreva in ambo i sensi di marcia, inizialmente anche calata San Vito, ma capisco di parlare della preistoria) 🙂

  • Ma guarda che il futuro NON è una prevedibile linea retta, dove hai la visione che succederà qualcosa e poi davvero succede: può essere di sì, ma anche di no. Ad esempio, 40 anni fa non era prevedibile facilmente che la nostra società di sarebbe impoverita (culturalmente ed economicamente) in questo modo, tutto faceva credere che non sarebbe potuto mai succedere.

  • A quell’età non capivo, mi addossavo tutte le responsabilità e perdendo colpi nei primi anni, trovai un ottimo lavoro e iniziai a lavorare.
    All’inizio tentai di studiare e lavorare ma, dopo un paio di andate a vuoto (in orario di ricevimento del professore che puntualmente non si faceva trovare o arrivava dopo due ore), rinunciai perdendo i miei 15 esami.
    Alla fine, a me è andata bene e sono contento, perché ho lavorato a Salerno, dando, comunque, un mio piccolo contributo alla mia città ma, molti miei coetanei, emigrarono al nord e non si son visti più.
    Tutti gli altri compagni delle superiori, che non tentarono neanche di studiare, oggi lavorano nei vigili urbani, nelle partecipate o “arrangiano”.

  • Purtroppo, per una serie di ragioni, quello che dici nel finale è il destino della stragrande maggioranza dei salernitani, solo che all’età in cui studi non sempre ti rendi conto appieno di quello che è il territorio, di cosa (non) offre, ecc. (in ogni caso, conosco un cospicuo numero di ingegneri a cui le cose non sono andate bene, quindi forse meglio quello che hai scelto dopo, magari hai avuto maggiori gratificazioni)

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente. I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.