Emergenza Coronavirus: decreto di Agosto, la bozza. Le novità in vista

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Via libera del Senato allo scostamento di bilancio da 25 miliardi per il Decreto Agosto:  il via libera del Parlamento alla nuova richiesta di extra deficit (dopo quella fatta per il Cura Italia e per il Decreto Rilancio), è arrivato mercoledì 29 luglio in tarda serata.

Tutto è ora pronto per accogliere il nuovo provvedimento estivo in programma sulla strada degli aiuti a cittadini e imprese in questo difficile momento socio-economico provocato dall’emergenza Coronavirus. Il Decreto Agosto dovrebbe arrivare già entro la prossima settimana, salvo ritardi.

Quello che il governo ha chiesto al parlamento è stato un ulteriore ricorso all’indebitamento comprensivo dei maggiori interessi passivi per il finanziamento del debito pubblico, di 25 miliardi di euro per l’anno 2020, 6,1 miliardi nel 2021, 1 miliardo nel 2022, 6,2 miliardi nel 2023, 5 miliardi nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025, e 1,7 miliardi a decorrere dal 2026.

Si tratta di una richiesta di deficit aggiuntivo che innalzerà la quota di indebitamento netto, portandola dal 10,4% all’11,9%. Il debito salirà dal 155,7% al 157,6%. Questo servirà a finanziare nuove misure per il Paese, tra cui: proroga della Cassa integrazione (forse per altre 18 settimane), finanziare la ripartenza della scuola con riorganizzazione degli edifici e assunzioni, riprogrammare le scadenze fiscali, sostegno agli enti locali, proroga dello stop ai licenziamenti.

Proroga Cig e blocco licenziamenti, incentivi alle assunzioni, rinvio delle scadenze fiscali tributarie e contributive, con possibilità di rateizzazioni, meno tasse, incentivi alle assunzioni e smart working: ecco in breve i piani del Governo con la nuova manovra agostana da 25 miliardi e le misure in arrivo per cittadini e imprese.

Il provvedimento estivo anti-crisi del Governo, che arriverà nei primi giorni di agosto, sarà orientato sui alcuni grandi capitoli chiave, sui quali saranno distribuiti i 25 miliardi messi sul tavolo:

  • Il pacchetto imprese
  • Pacchetto lavoro (la fetta più corposa con 12-13 miliardi stanziati
  • Proroga e rimodulazione scadenze fiscali e cartelle pagamento
  • Auto (500 milioni a sostegno dell’automotive)
  • Scuola (fetta di 1,3 miliardi suddivisi in assunzioni e nuovi arredi per le aule)
  • Enti locali (tra i 5 e i 6 miliardi)

Con questa manovra da 25 miliardi si pensa innanzitutto di alleggerire le tasse di marzo, aprile, maggio rinviate a settembre. Circa 13 miliardi di imposte che verranno presumibilmente ridotte. Tra gli interventi in programma:

  • rinvio delle scadenze per i versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza,
  • possibilità di rateizzare il debito fiscale per il tempo necessario ad assicurare per il 2020 una discreta riduzione degli oneri per i contribuenti che versino in difficoltà,
  • ulteriore differimento delle scadenze per la ripresa della riscossione (ora i debiti iscritti a ruolo e le cartelle di pagamento hanno scadenza 31 agosto, con versamento degli arretrati in soluzione unica entro il 30 settembre. Bene: si punta a spostare tutto al 31 ottobre, con versamento degli arretrati entro novembre).
  • nuovo calendario dei versamenti fiscali (spalmando nel corso di tutto l’anno la cifra da versare, calcolata sugli incassi effettivi, superando per il momento il sistema acconto/saldo).

Si va verso la proroga della Cig. In modo un po’ più selettivo però. La cassa integrazione sarà rinnovata per ulteriori 18 settimane ma non per tutti. Si sta studiando un sistema basato sulla concessione dell’ammortizzatore in base a cali di fatturato certificati. “Ci saranno «elementi di differenziazione e selezione della platea delle imprese, chiedendo a quelle che possono un contributo a questo strumento. La differenziazione sarà probabilmente basata sui dati della fatturazione elettronica, sul diverso impatto della crisi”, ha anticipato sempre il ministro Gualtieri.

Al momento infatti è stato stimato che quasi la metà delle aziende ha fatto ricorso alla Cig, anche quando non si sono avuti cali.

Uno dei bonus che non sarà rinnovato è il Reddito di emergenza 2020. Così come non dovrebbe essere rinnovato neppure il bonus baby sitter 2020.

Anche la scuola entra nella nuova Manovra. È stata approvata una deliberazione che autorizza il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ad adottare, a norma del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, l’ordinanza concernente l’inizio delle lezioni e l’avvio delle attività di integrazione e recupero degli apprendimenti per l’anno scolastico 2020-2021. Inoltre è stato confermato che “verranno assicurate le risorse necessarie per far ripartire l’insegnamento in presenza in condizioni di sicurezza”.

Al comporto scuola è destinata una fetta di 1,3 miliardi suddivisi in assunzioni e nuovi arredi per le aule.

Si punta anche a rinnovare il blocco dei licenziamenti stabilito ora per 5 mesi.

Sono in arrivo anche incentivi per le assunzioni, che potrebbero assumere la classica forma della decontribuzione sull’assunzione di nuovi dipendenti. Contemporaneamente, ha spiegato il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, si sta pensando anche a “incentivi alle imprese che riportino a lavoro i dipendenti in cassa integrazione perché la via maestra non può essere la cassa all’infinito”.

Inoltre si prevede un rinnovo dello smart working. Il governo conta di inserire nel prossimo decreto, una norma per prorogare lo smart working anche nel settore privato così, esattamente come previsto per il 50% della Pubblica amministrazione, nel Decreto Rilancio convertito in legge

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