Per la Scuola e il Comune di Salerno -l’autismo, evidentemente, non esiste.
“Per dare un’idea di quello che sta accadendo – spiega il presidente Vittorio Naddeo – porto l’esempio di mia figlia, precisando però che questa condizione riguarda decine di ragazzi e di famiglie che non hanno voce e che noi intendiamo rappresentare”.
Di fronte alle nostre richieste di rispetto della legge, delle disposizioni dell’ASL Salerno in merito alla metodologia di trattamento dei soggetti autistici gravi in ambito scolastico e dei protocolli vigenti, la Scuola, l’intero consiglio di classe risponde, sorvolando sulle reali esigenze , ed in barba alle disposizioni dell’ASL conia e dispone “l’inclusione da remoto” buttando rovinosamente la maschera e dimostrando la sua reale conoscenza dell’autismo e della sua alunna autistica, lasciando peraltro ampi dubbi sulla relazione docenti-alunna di questi anni.
Secondo la loro logica, motivata dalla sola esigenza di mettersi in regola dal punto di vista burocratico senza alcuna considerazione per i bisogni e le esigenze degli autistici, questi ragazzi dovrebbero stare nei locali scolastici con l’insegnante di sostegno, una docente curriculare a turno e l’educatore (tre figure per un’alunna, quasi un danno erariale) ed interagire con il resto della classe, e con le altre insegnanti curriculari, con la modalità a distanza. L’ASL aveva però aveva dato ben altre disposizioni.
“Questo è un atteggiamento inqualificabile – dichiara Naddeo – che mortifica alunni e famiglia e non tiene assolutamente conto delle esigenze di inclusione, interazione, integrazione degli autistici gravi. Tra l’altro l’ASL Salerno ha ben spiegato sia alla scuola dove è iscritta mia figlia, e dico iscritta perché da un anno a questa parte ha frequentato per una decina di giorni, che ad altri istituti come sia impossibile per i soggetti con gravi forme di autismo frequentare la DAD”.
Non aiuta la Scuola e men che meno lo fa il Comune di Salerno “che ci assegna dei voucher, espressione di monte ore di assistenza specialistica pari a 105 ore, annuali, ampiamente insufficienti, dirottandoci verso cooperative che, però, ci dicono di non poter fare nulla causa pandemia.
“La convenzione Scuola-Comune prevede, in caso di chiusura della scuola, che l’educatore possa andare a casa o operare da remoto, solo per la DAD ( davvero incredibile), poi se la scuola è aperta l’assistente specializzato può andare a scuola, senza compagni di classe ma con sostegno e curriculare, a fare cosa ? La forma regna sovrana)” spiega il presidente Naddeo.
“Qui nessuno nega la gravità della situazione epidemiologica però questa non può essere la scusa per abbandonare a se stesse intere famiglie, già afflitte da gravissimi problemi di varia natura.
L’autistico a casa ed i compagni in DAD, è passato un anno e nessuno ha organizzato un corretto intervento, nessun progetto mirato, solo nulla o ipotesi non funzionali “ in presenza o in caso di chiusura” troppo marcato il disinteresse, la lontananza dall’autismo, “ Non è degno di un Paese civile ignorare le persone più fragili e, come nel caso dei nostri figli, condannarle a una regressione totale sul piano della socialità e dei trattamenti terapeutici”. La disabilità vissuta come un peso e non come risorsa.
L’associazione “Autismo: chi si ferma è perduto – Progetto globale” chiede pertanto un incontro urgente al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, al provveditore provinciale agli studi (Ufficio X – Ambito Territoriale di Salerno), dottoressa Monica Matano, e ai parlamentari salernitani per rappresentare l’insostenibilità della situazione e chiedere interventi che ripristino il sacrosanto diritto degli autistici ad avere il sostegno previsto dalla legge e ad essere integrati e inclusi nella società.
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