Quotidianamente, sottolinea il Silb-Fipe, il sindacato dei locali da ballo, “assistiamo ad assembramenti, spesso danzanti, di ogni tipologia e in ogni luogo: in piazza, in spiaggia, nei lounge bar, nelle feste private illegali, nei sempre piu’ numerosi rave party. si balla ovunque e senza regole, meno nei luoghi dove potrebbero esserci controllo e sicurezza: le discoteche”.
Il sindacato ricorda che il Cts ha dato il via libera all’apertura con una serie di “rigide regole. E allora perché – concludono i gestori – il Governo non stabilisce una data per tornare, prima possibile, a lavorare? Perché continuare a colpire un intero comparto fondamentale per la vita sociale e culturale delle nostre comunita’? Perche’ umiliare un settore cosi’ importante per l’attrattività turistica delle nostre città e delle nostre riviere? Perché abbandonare migliaia di addetti ai lavori?”.
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