SCT presenta progetto esecutivo per elettrificazione banchine e piazzali

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Salerno Container Terminal continua ad investire per porsi in linea con il livello qualitativo dei servizi offerti dai maggiori scali del mondo e per rispondere alle aspettative degli armatori che valutano le performances operative, a prescindere dalla dimensione dello scalo. E’, ormai, imminente la prospettiva per il porto di Salerno di potere trarre pieno vantaggio dalla lunghezza delle banchine al servizio del traffico contenitori, con due accosti da 380 m. di lunghezza ciascuno, oltre ad uno da 140 m.
Completato il dragaggio, che ha portato i fondali prossimi ai 15 metri di profondità, nei mesi dopo l’estate è prevista l’ultimazione dei lavori di allargamento della imboccatura, per consentire l’ingresso a navi di circa 350 m. di lunghezza, in grado di trasportare 13/15.000 teus-containers.
Di fronte a questo nuovo e competitivo contesto, Salerno Container Terminaldopo un primo round di nuovi investimenti – pari circa trenta milioni di euro – completati lo scorso anno, si è incamminata in una nuova fase di programmazione che prevede dieci milioni di fondi propri da impiegare in tempi brevissimi.
 
E’ stato nei giorni scorsi sottoscritto con la finlandese Konecranes il contratto per la fornitura, entro fine 2021, di sei nuovi semoventi di piazzale (reach stackers), capaci di sollevare 45 tonnellate ed accatastare contenitori fino alla sesta altezza.  E’ in fase avanzata la trattativa con la società tedesca Liebherr, fornitrice di tutte le maxi gru di Sct, per l’acquisto di un nuovo carroponte di banchina, dedicato ai traffici import, capace di stoccare dieci file di contenitori in larghezza e sei in altezza.
Nel mese di gennaio 2021 saranno installati i gate automatici, che consentiranno di ottimizzare la gestione dei camion in ingresso al terminal, con una drastica riduzione dei tempi di attesa e la possibilità di tracciare il posizionamento del contenitore trasportato in tempo reale.
 
Entro fine anno sarà inaugurato il nuovo (PCF) Posto di Controllo Frontaliero, interamente realizzato da Sct in conformità alle prescrizioni della Ue, in materia di controlli sanitari ufficiali sugli animali e sulle merci che entrano nell’Unione, con celle frigo, aree di ispezione, postazioni di controllo. Sarà il punto dedicato agli enti preposti (Uffici del Veterinario, dei servizi di fitopatologia, della Sanità Marittima a cura del Ministero della Salute e della Dogana di Salerno), al fine di rendere il porto ancora più efficace e tempestivo nell’attività di verifica della relativa e specifica merce.
Certamente però il progetto più ambizioso, pianificato già un anno fa, riguarda un percorso di vera transizione ecologica ed ambientale, che vede Salerno Container Terminal impegnata a realizzare, entro cinque anni, il primo terminal ad emissioni zero. È stato, infatti, consegnato all’Autorità di Sistema Portuale il progetto esecutivo di completa elettrificazione di banchine e piazzali,  da realizzare interamente con spese a carico di Salerno Container Terminal, per abbandonare l’impiego di gru, mezzi meccanici, di sollevamento, di movimentazione e di trasporto interno, mossi da motori a combustione interna, per passare integralmente a mezzi a motricità elettrica. L’impianto – 10.000 kilowatt – è composto da 1 grande cabina elettrica di trasformazione (6,6×2,5 mt); 11 sottocabine (4×2,5 mt); 10 trasformatori; circa otto chilometri di cavidotti ed oltre dieci chilometri di cavi elettrici, in grado di assicurare l’alimentazione elettrica lungo tutte le banchine ed i piazzali del terminal.
Sul fronte operativo, per decongestionare ulteriormente gli spazi e le attività portuali, si è deciso di ampliare a 50.000 metri quadrati le aree retroportuali di Salerno Container Terminal, attualmente collocate a Castel San Giorgio.
Ed infine, per promuovere i percorsi di crescita, entro il mese di luglio Salerno Container Terminal aprirà una propria sede di rappresentanza commerciale a Genova, così da essere direttamente presente nel centro della Shipping Community italiana e mediterranea.
“Questi sono gli obiettivi fondamentali che Salerno Container Terminal – sottolinea il presidente Agostino Gallozzi – ha avviato nel breve e medio periodo.  Il percorso di transizione ecologica resta il riferimento centrale per continuare a rimanere competitivi nel circuito globale, coniugando la crescita delle attività economiche con la sostenibilità ambientale e la qualità della vita per le popolazioni che – non solo a Salerno, ma a livello mondiale – abitano in prossimità dei porti.  Riteniamo che, assieme a quella della innovazione tecnologica, sia questa la sfida che determinerà la nostra presenza negli assetti più avanzati dello shipping mondiale”.

2 Commenti

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  • Questo porto ha ammazzato Salerno e non serve più a niente, deve essere spostato altrove!!! Basta buttare soldi pubblici per dragaggio, allungamento molo di sopraflutto, taglio molo di sottoflutto, gallerie (se mai si faranno), manutenzioni, etc., etc..

  • Come è generico il commento di questo cittadino che ripete il solito ritornello, senza valutare cosa comporta quello che va dicendo. Provi solo ad immaginare come, dove e quando si potrebbe spostare il porto!

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