Covid, l’Rt nazionale schizza a 1,26. Brusaferro avverte “Prossima settimana a 1,55”

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Schizza l’Rt nazionale che oltrepassa la soglia di 1 attestandosi a 1,26, cioè una persona con il virus oramai ne contagia più di un’altra. La scorsa settimana l’Rt era a 0,91. Sono questi – secondo quanto si apprende, i dati contenuti nella bozza di monitoraggio settimanale dell’Iss- Ministero della Salute sull’andamento dei contagi ora all’esame della cabina di regia e che saranno presentati oggi. Impennata anche dell’incidenza settimanale, che sale da 19 a a 40 casi per centomila abitanti, ma i contagi sono ancora sotto controllo. 19 le Regioni a rischio moderato e 2 a basso rischio, nessuna Regione si trova sopra la soglia critica sia nelle terapie intensive che nei ricoveri ordinari. Aumentano i casi non associati a catene di trasmissione.

Brusaferro (Iss): “Rt prossima settimana 1,55”
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro,  parlando dell’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia ha però avvertito che secondo le proiezioni “Rt si proietta a 1,55 e si sta abbassando l’età media dell’infezione a 25 anni e l’età media di ricovero in terapia intensiva a 55” precisando come stia “aumentando la quota della variante Delta” e stia progressivamente “decrescendo la variante Alfa. Dal 5 giugno al 19 luglio la mappa conferma questo dato” e di conseguenza “i dati sono in crescita e anche la curva dei contagi”. In più ha aggiunto: “Oltre il 50% tra 20 e 29 anni ha fatto almeno una dose di vaccino e questo è un dato importante. Stanno crescendo le vaccinazioni”. Ma seppur “l’Incidenza è raddoppiata  -ha rimarcato – l’impatto sui servizi sanitari è limitato ma la variante Delta aumenta e diventerà dominante, da qui l’importanza di completare il ciclo vaccinale e rispettare le misure di distanziamento e l’uso delle mascherine”. Nel periodo 30 giugno-13 luglio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,26 (range 0,96- 1,62), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno. Aumenta anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero e nel rapporto si osserva. Alta anche, in proporzione, la trasmissibilità tra soggetti giovani e asintomatici.

L’indice Rt è sopra 1 in gran parte delle Regioni italiane, dopo essere salito a livello nazionale a 1,26, prima volta sopra la soglia della crescita epidemica da 4 mesi. Sono 16 le Regioni con Rt superiore a 1, con la Sardegna che registra addirittura un indice di 2,24. Le altre sono Abruzzo (1,27), Campania (1,26), Emilia Romagna (1,35), Friuli Venezia Giulia (1,24), Lazio (1,18), Liguria (1,45), Lombardia (1,34), Marche (1,46), Piemonte (1,27), Provincia di Bolzano (1,24), Provincia di Trento (1,04), Puglia (1,22), Sicilia (1,18), Toscana (1,43), Veneto (1,67).

“L’impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri rimane minimo con tassi di occupazione e numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sostanzialmente stabili, ma la circolazione della variante delta è in aumento in italia ed è ormai prevalente”, precisano Iss e ministero. “Questa variante sta portando a un aumento dei casi in altri Paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casì. E’ prioritario raggiungere un’elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione in tutti gli eleggibili, con particolare riguardo alle persone a rischio di malattia grave, nonché per ridurre la circolazione virale e l’eventuale recrudescenza di casi sintomatici sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. Sulla base dei dati e delle previsioni Ecdc, della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale”.

Quasi un italiano su due è vaccinato contro il Covid: in base al report del governo sono infatti 29.006.660 i cittadini che hanno fatto entrambe le dosi, pari al 53,71% della popolazione over 12 e a circa il 49% dell’intera popolazione. Sono invece 34.872.731 le prime dosi somministrate mentre dall’inizio della campagna vaccinale sono state complessivamente inoculate 63.879.391 dosi di vaccino.

Repubblica.it

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