Covid: ok Cdm a dl all’unanimità, vaccino obbligatorio per over 50. Le regole

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Dopo una giornata di mediazioni e minacce di strappi da parte della Lega, alla fine, il decreto legge con la nuova stretta per frenare l’ennesima ondata del virus (oggi nuovo record con 190 mila casi) viene approvato dal consiglio dei ministri all’unanimità. Al suo interno contiene sostanzialmente l’obbligo vaccinale ma solo per gli over 50 e soltanto fino al 15 giugno: la nuova norma prevede, a partire dal 15 febbraio, il Super Green Pass sul posto di lavoro per chi ha compiuto 50 anni e da subito (ovvero dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale) l’obbligo di sottoporsi alla somministrazione del vaccino per chi ha superato la soglia dei 50 anni ed è senza lavoro.

È questa la principale novità contenuta nel provvedimento del governo che ha “ballato” per tutto il giorno tra la tentazione (portata avanti dal presidente del consiglio Mario Draghi) di estendere l’obbligo agli over 40 e quella dei contrari (capitanati dai ministri della Lega presenti in cdm, Massimo Garavaglia e Erika Stefani) che volevano mantenerla solo per gli over 60.

Il Carroccio, però, la spunta su un’altra norma contestata: è stata infatti approvata l’introduzione del Green Pass “base” (quello, per intenderci, che include anche il tampone) per accedere ai cosiddetti “servizi alla persona“: negozi, banche, centri commerciali, centri estetici, parrucchieri. Finora l’accesso era “libero” ma per tutto il pomeriggio si è ipotizzata la possibilità di consentirlo solo a guariti e vaccinati. “Se è così non lo votiamo“, hanno minacciato i ministri leghisti. E la stretta è stata indebolita.

“Queste decisioni sono state prese per ridurre le ospedalizzazioni”, ha specificato al termine della riunione il ministro della Salute Roberto Speranza che ha anche sottolineato come “due terzi dei ricoverati non hanno il vaccino”. Quella di Speranza è la linea di Draghi che durante la riunione a Palazzo Chigi ha spiegato ai più riluttanti tra i membri del suo governo che il decreto appena varato serve per “preservare gli ospedali e mantenere aperte le scuole e le attività economiche”.

Per questo l’intervento del governo sull’obbligo riservato agli over 50 è stato preso “per ridurre la pressione sugli ospedali” da parte delle fasce di popolazione considerate più a rischio. Si spinge forte sui vaccini, insomma. Un’esigenza, specificata più volte in questi giorni, anche per preservare l’economia ed per evitare che i numeri sulla crescita del Pil (che si attesterebbe tra il 6,3 e il 6,5%) non vengano messi in discussione dalla recrudescenza del virus che imporrebbe nuove chiusure.

Al termine del Cdm, fuori da Palazzo Chigi, è intervenuto anche il ministro della scuola Patrizio Bianchi che nei giorni scorsi aveva molto insisti sulla necessità di tenere aperte gli istituti di ogni ordine e grado: “Anche nel caso della scuola è stata una discussione molto articolata e molto serena, che si è conclusa con l’unanimità – ha spiegato – La scelta di fondo è che si torni a una scuola in presenza e in sicurezza”.

Cambieranno in questo senso anche le norme per la didattica a distanza. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado si andrà in Dad per 10 giorni se ci sono tre positivi nella stessa classe (non 4, come era scritto in bozza). Con un positivo è invece prevista l’autosorveglianza per tutta la classe e l’uso delle mascherine Ffp2 per la didattica in presenza. Con 2 casi scatta una distinzione: per chi ha fatto 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni e non ha avuto la dose di richiamo si applica la Dad per 10 giorni, mentre gli altri proseguono in classe in autosorveglianza.

Novità in arrivo anche per l’Università

Il Consiglio dei ministri ha deciso, infatti, l’estensione dell’obbligo vaccinale, in questo caso senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di Green pass.

Lo spiega il Ministro Maria Cristina Messa sottolineando che “la raccomandazione continua a essere per lo svolgimento di tutte le attività prevalentemente in presenza” ma restano gli strumenti di didattica a distanza messi in campo da atenei, conservatori, accademie, istituti” a garanzia di chi non riesce ad andare in presenza.

Insieme alla norma sull’obbligo l’altra misura sulla quale si punta per “raffreddare” la curva del Covid è nuovamente il ricorso allo smart working. Il governo, attraverso i ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato una circolare per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare pienamente gli strumenti di flessibilità che le discipline di settore già consentono sul ricorso allo smart working.

5 Commenti

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  • Vi piace questo regime sanitario?
    Vaiiiiiiiiii aspettiamo il fallimento Italia, staccate la spina della terapia intensiva.

  • Avete rotto il ca zz o; non ci si può prenotare. Voi volete che la gente si ammali….. e gue rr a a ferro e fuoco tutto cippalippa vienimi a prendere ti aspetto colo 74 mio

  • Ahuahuahuahu per febbraio i casi saranno aumentati del 30%, minimo .
    Studi hanno dimostrato che con l’aumento dei baccini, aumentano vertiginosamente i positivi , insomma effetto contrario .
    Fate una ricerca sugli studi dell’Inghilterra e della Svezia .
    Aspettiamo i giovani tutti malati autoimmuni .

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