il giornalista non deve occupare la scena che va lasciata ai fatti

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C’è stato un cambiamento radicale nel variegato mondo dell’informazione. I mezzi di comunicazione non sono più il vecchio telefono e la macchina da scrivere ma gli trumenti tecnici di ultima generazione.

Il Covid ha “generato”, si fa per dire, l’intervista da remoto. Il “faccia a faccia” tra giornalista ed intervistato è ormai un pallido ricordo del tempo andato.

Una volta, invece, ogni mattina, ad orario prefissato, un rappresentante delle forze dell’ordine consegnava a ciascun giornalista, non abusivo o un praticante per caso, il mattinale.

Era la sintesi scritta delle operazioni di polizia giudiziaria ed investigativa concluse nel tardo pomeriggio e la notte del giorno precedente. Toccava, poi, al giornalista, ampliare le notizie in pillole ed in forma asettica

Oggi il contatto umano è stato sostituito dal telefonino di ultima generazione. Solo in casi eccezionali di cronaca nera o bianca gli organi giudiziari ed instituzionali convocano la “conferenza stampa”

I problemi nascono con la cronaca giudiziaria. Un settore delicato e difficile della corretta e compiuta informazione che non si può, nè si deve “affidare” alla chiamata telefonica di una delle parti del processo.

La soluzione è nel seguire “in persona” l’istruttoria dibattimentale sino alla lettura del dispositivo della sentenza nei tre gradi di giudizio.

Una esigenza resa più attuale dalla riforma Cartabia che restringe gli ambiti della libertà di informazione.

Cade a proposito quanto scrive Carlo Verdelli, ex direttore di “Repubblica” e neo direttore di Oggi: “il giornalista non deve occupare la scena che va lasciata ai fatti. Alle persone delle quali si parla e a quelle che si informano”

di Enzo Todaro

3 Commenti

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  • Egregio Dottore,
    Mi permetto sommessamente di aggiungere che il giornalista non dovrebbe schierarsi, per motivi opportunistici e di interesse privato, con qualche amministratore locale o politico venditore di fumo.
    Cosa che invece, come lei sa benissimo, a Salerno accade da decenni…

  • X salernitano verace

    D’accordissimo, neppure schierarsi per la Salernitana di cui si è tifosi. Altrimenti perché non schierarsi per un giudice e non con un imputato?

  • X Marcos 2
    Il giornalista dovrebbe essere, sempre, eticamente e moralmente onesto…..
    Nel caso dello schieramento a favore della Salernitana, in quanto tifoso, sarebbe accettabile ma se si contesta la Società Salernitana, a prescindere, perché c’è stato un battibecco con una collega allora viene a cadere anche il requisito di onestà……
    Se il giornalista si schiera per un interesse privato, per avere un beneficio o un privilegio, è un disonesto in qualsiasi contesto……

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