Turismo, l’onda lunga di una nuova crisi (di Tony Ardito)

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“Eravamo convinti che nel 2022, superata la fase critica, si potesse rilanciare il turismo ritornando almeno ai livelli pre-covid. Purtroppo, le tensioni internazionali pesano sulla ripresa della domanda straniera, e la stangata su carburanti, luce e gas su quella italiana”.

Questo l’amaro commento di Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti ad esito dello studio effettuato dalla propria organizzazione.

Infatti, l’ottimismo della ripartenza del comparto turismo è stato azzoppato allo start dal caro-energia e dalle tensioni internazionali che rimandano a data da destinarsi il ritorno ai livelli pre-pandemia.

Nel primo trimestre di quest’anno si stimano complessivamente 12,1 milioni di arrivi turistici, e 41 milioni di pernottamenti, ancora circa 16 milioni in meno (-28%) rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo senza restrizioni.

Nonostante la crescita rispetto ai primi tre mesi del 2021 – che però era stata quasi azzerata da chiusure, zone rosse e restrizioni – il differenziale con i livelli pre-pandemia resta purtroppo ancora significativo.

Nei primi tre mesi dell’anno i pernottamenti di italiani si sono assestati sul -18% rispetto al pre-covid, quelli dei turisti esteri sul -38%, circa 10 milioni in meno.

Mancano all’appello gli extra-europei, per il trascinamento dell’incertezza generata dal Covid e per l’impatto del caro-carburanti sui voli di lungo raggio; ma il conflitto in Ucraina ha fatto crollare da fine febbraio anche le prenotazioni dall’Europa dell’est.

Sotto la media pure le presenze Usa, mentre resistono quelle da Francia, Germania e Spagna.
È indubbio che anche questo settore tanto strategico per la nostra economia abbia risentito dei riverberi provocati dal caro-carburante.

Si pensi che a marzo il 37% degli italiani ha ridotto gli spostamenti con mezzo privato per fronteggiare gli aumenti alla pompa, che sui viaggi del fine settimana hanno un’alta incidenza: per un’automobile privata a benzina fino ad oltre il 30% in più per una tratta di 200 km (Milano-mare).

Anche le prospettive per Pasqua e primavera non sono delle migliori, con numerose disdette per aprile e maggio. Bollette e preoccupazione per la guerra probabilmente influenzeranno le scelte dei viaggiatori più di quanto possano fare gli ultimi strascichi della pandemia.

Per Assoturismo è quanto mai necessario sostenere il comparto: attraverso promozioni, grandi eventi e misure per il lavoro; sul medio-periodo con investimenti in digitalizzazione ed ecosostenibilità, al fine di modernizzare il sistema ricettivo ed intercettare nuove tendenze di consumo.

di Tony Ardito

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