Crollo della Lega, Umberto Bossi non sarà in Parlamento dopo 35 anni

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E dopo 35 anni in Parlamento, il Senatùr Umberto Bossi se ne va. La fine di un’epoca, segnata da quel misero 9 per cento che la Lega ha ottenuto alle ultime elezioni politiche: troppo bassa la percentuale di voti ottenuta nel suo collegio storico, quello di Varese: qui il fondatore della Lega (al tempo Lega Nord), originario di Cassano Magnago, era il primo nella lista proporzionale per la Camera. Con il risultato che il partito non ha ottenuto alcun seggio.

Umberto Bossi senatore a vita?
Si fanno avanti i big del Carroccio Matteo Salvini e Attilio Fontana, rispettivamente segretario e  governatore regionale in Lombardia, con la proposta di nominarlo senatore a vita. “Sarebbe il giusto riconoscimento dopo 35 anni al servizio della Lega e del Paese. Porterò avanti personalmente, sicuramente con l’appoggio non solo della Lega ma di tantissimi italiani, questa proposta”.

Segue Fontana: “Bossi è la storia di questo Paese, e quindi deve essere sicuramente presente in uno dei due rami del Parlamento”. Il fatto che non sia stato eletto? “Una pessima notizia, drammatica”.

Il crollo della Lega: “Va ascoltato il popolo del Nord”
E mentre loro si strappano in pubblico i capelli, il Senatùr resta serafico. “Sono contento poiché avevo deciso di non candidarmi. Mi hanno pregato, e solo per il rispetto verso la militanza ho accettato”. Insomma, meglio così.

Però. “Il popolo del Nord esprime un messaggio chiaro ed inequivocabile, che non può non essere ascoltato”, tuona il patriarca dall’alto. E scocca la sua freccia verso la leadership di seconda generazione simboleggiata da Matteo Salvini.

Il messaggio per la leadership leghista
E lancia una riflessione preziosa per il futuro del partito verde. Una direzione che arriva dal passato: forse la Lega, nata Lega Nord, non sa più interpretare il pensiero della gente che l’ha fatta nascere e l’ha resa una forza di governo, aprendole la strada verso il Parlamento? Lo stesso luogo del potere da cui, dopo decenni, esce sconfitto il padre fondatore. Un dettaglio che vale più di mille parole.

 

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