Ricetta elettronica, arriva proroga per la prescrizione via sms e email

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Arriverà con il decreto Milleproroghe, la proroga di un anno della possibilità di ricevere le ricette mediche via mail o sms. I medici erano stati tra i primi a chiedere una proroga al ministro della Salute Orazio Schillaci. “Abbiamo interpellato sul provvedimento la segreteria del ministro della Salute facendo presente la scadenza e ci aspettiamo una risposta positiva su una eventuale proroga”, ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici, FnomceoFilippo Anelli. Grazie a questa misura, i pazienti possono evitare di andare fisicamente nello studio del medico per ritirare la ricetta cartacea e ricevere invece il numero di ricetta elettronica da utilizzare per acquistare i farmaci. Per il 2023 dovrebbe arrivare una proroga, come chiesto da più parti

“La ricetta dematerializzata – ha aggiunto Anelli – dovrebbe viaggiare di pari passo con il fascicolo sanitario elettronico, che però non tutte le Regioni hanno attivato e non tutti i cittadini vi hanno aderito. Durante il Covid per evitare l’affollamento degli studi è stato consentito di inviare un codice ai pazienti in modo non criptato, via telefono o email. Questo provvedimento è andato benissimo e nelle more che tutte le Regioni adottino e tutti i cittadini attivino il fascicolo sanitario elettronico è un sistema comodo per i pazienti e sicuro per i medici”

Anche Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione Italiana di medici di medicina generale (Fimmg), ha spiegato: “Come abbiamo già chiesto in due incontri al ministro della Salute, è necessaria la proroga del provvedimento del marzo 2020, che permette al cittadino di non dover andare di persona a prendere il promemoria cartaceo della ricetta, ma di riceverlo via mail. Sappiamo che il tema è sul tavolo e sicuri che mostrerà la sua attenzione verso l’argomento”

È indispensabile che il governo proroghi dei provvedimenti in scadenza il 31 dicembre. Uno di questi è la ricetta dematerializzata, che permette di ridurre l’affollamento negli studi medici anche in un momento come quello del picco di contagio influenzale”, ha detto Scotti. Nell’ottica di una vera digitalizzazione, però, “l’obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare una vera dematerializzazione della ricetta, che non passi più attraverso un promemoria digitale o cartaceo. Ma che possa essere direttamente usufruita presentando la tessera sanitaria elettronica”

Tecnicamente si tratta di una ordinanza della Presidenza del Consiglio che – secondo il sindacato dei medici Smi e di Cittadinanza attiva – andrebbe rinnovata e prorogata. “Chiediamo al ministro la proroga almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale”, così da “liberare” i medici” da impropri carichi burocratici”, ha detto Pina Onotri, segretaria Generale del Sindacato Medici italiani (Smi), che ha reso pubblica una lettera inviata a Schillaci in merito alla ricetta dematerializzata

I medici di famiglia, di continuità assistenziale e dell’emergenza territoriale, spiega Onotri, “sono carenti in tutta Italia e al tempo stesso sono sempre più oberati da impropri carichi burocratici, con una sempre minore disponibilità di tempo per l’attività clinica”. Il ritorno alla ricetta cartacea “rappresenterebbe un salto indietro, causando lunghe attese negli studi medici. La soluzione temporanea che auspichiamo è quella di una proroga di almeno un anno del provvedimento”

Ma in realtà la ricetta dematerializzata, secondo Onotri, dovrebbe “diventare uno strumento strutturale e auspichiamo, in questo senso, un impegno del governo e del Parlamento. Liberare i medici convenzionati del Servizio Sanitario Nazionale da impropri carichi burocratici è la scelta più giusta per valorizzare la professione, contrastare l’esodo dalla categoria, permettere di utilizzare più tempo alla cura e all’assistenza dei pazienti”

“Il sistema della ricetta dematerializzata scade a fine anno e sarebbe una occasione sprecata non decidere di prorogare l’utilizzo di questo strumento che è stato preziosissimo durante la pandemia e che i cittadini apprezzano perché semplifica le procedure, riduce la burocrazia e consente ai medici di dedicare più tempo all’ascolto dei pazienti, soprattutto i più fragili”, ha detto anche la segretaria generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino

La sanità digitale in generale, e nel suo piccolo anche la ricetta de materializzata, è di enorme beneficio soprattutto in contesti, come le aree interne, in cui la distanza dallo studio del medico, o le condizioni disagiate che talvolta sussistono per raggiungerlo, costringerebbero ad esempio le persone anziane a chiedere aiuto a un familiare”, ha detto ancora Mandorino

“Se la norma per l’invio delle prescrizioni mediche al proprio assistito verrà cancellata dal governo si creerà il caos nel momento di picco influenzale e un grave disagio sia per i medici che per gli assistiti. Se non verrà reinserita, nel Lazio adotteremo un decreto per consentire di utilizzare una modalità che ha funzionato ed evitare assembramenti negli studi per semplici prescrizioni”, ha annunciato invece l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato

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