Allarme Dengue, in Italia aumentano i controlli negli aeroporti

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Scattano in tutta Italia i controlli negli aeroporti e la disinfezione degli aeromobili per prevenire il rischio di diffusione dell’infezione Dengue, dopo l’allarmante aumento dei casi in vari Paesi come Brasile e Argentina

L’Oms avverte che i contagi sono in forte crescita anche a livello globale e gli infettivologi invitano i viaggiatori a controllarsi se dovessero presentare sintomi particolari. Il livello di vigilanza è stato innalzato all’aeroporto di Fiumicino rispetto agli aerei provenienti e alle merci importate dai Paesi in cui è “frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia Dengue”

Tra le misure previste il monitoraggio attento “sulla disinfettazione degli aerei” e la valutazione di eventuali ordinanze per interventi straordinari di sorveglianza, sanificazione e disinfestazione. Il provvedimento è arrivato su disposizione del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, agli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera

Le circolari sono riferite alla specie Aedes Aegipty, la zanzara vettore specifico del virus Zika ed anche del virus Dengue. Questa zanzara non è presente nel nostro territorio e l’obiettivo è quello di impedirne l’arrivo in Italia

Allo scalo romano di Fiumicino sono presenti, da diversi mesi, dei totem del ministero della Salute, in italiano ed in inglese, che riportano consigli ai viaggiatori internazionali sulle malattie trasmesse dalle zanzare

Vengono sanificati dalle stesse compagnie aeree i velivoli che atterrano a Malpensa dal Brasile. Lo richiedono infatti le disposizioni della Sanità marittima aerea e di frontiera dopo l’aumento dei casi di Dengue in una lunga lista di Paesi dal Sud America all’Africa, fra cui appunto il Brasile con cui c’è un collegamento con l’aeroporto milanese, mentre non ci sono voli dall’Argentina, altra nazione in cui i casi sono in forte aumento

Il vaccino contro la febbre dengue è stato ordinato e arriverà la prossima settimana allo Spallanzani di Roma. Visita e vaccino sono a carico dell’utente. Il vaccino, precisa la struttura, che è fra i primi centri a ricevere le dosi, sarà somministrato nell’Ambulatorio di Malattie tropicali con una prenotazione al Cup dell’Istituto o scrivendo a prenotazioni SPALLANZANI@inmi.it

Lo scorso settembre l’Aifa ha dato il via libera all’unico vaccino per la prevenzione della malattia approvato in Italia anche per chi non ha avuto precedente esposizione al virus e senza la necessità di dover eseguire un test pre-vaccinale. Il vaccino contro la dengue prodotto da Takeda è tetravalente, vivo attenuato, per la profilassi contro la malattia da Dengue, causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus. E’ possibile somministrarlo in soggetti a partire dai 4 anni di età e sono sufficienti 2 dosi per raggiungere l’immunizzazione

L’epidemia di febbre dengue non accenna a frenare. Dopo un 2023 da record, con oltre 5 milioni di casi, nel solo mese di gennaio sono già stati superati i 600 mila contagi nel mondo. Dopo un rallentamento negli anni della pandemia, lo scorso anno la circolazione della dengue, che è comunque soggetta a intensificazioni ogni 3-4 anni, ha ripreso a crescere

Secondo l’Oms sono stati oltre 5,5 milioni i casi e più di 5mila i morti. Oltre l’80% si è verificato nel Sud America, con il Brasile che, da solo, ha contato circa 3 milioni di contagi. Al di fuori del Sud America, aumenti importanti sono stati registrati in Bangladesh con oltre 300 mila casi, Burkina Faso, che con 150 mila casi è stato il Paese africano più colpito

Il 2024 sembra confermare il trend dell’anno scorso. La gran parte dei contagi (550 mila) continua a essere registrati nelle Americhe con un aumento del 189% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 263% rispetto alla media dei 5 anni precedenti: 68 i decessi registrati

“In questo momento l’attenzione alla dengue deve essere particolarmente alta per chi si reca o ritorna da parti del mondo in cui l’infezione è endemica. Queste persone dovrebbero mettere in atto strategie di prevenzione e, se presentano sintomi al loro ritorno, segnalarli al proprio medico”. È quanto afferma Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit)

 

 

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