Napoli, finto B&B in alloggio popolare, la nota dell’Abbac

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In relazione al finto b&b ricavato all’interno di un piano terra di un palazzo di edilizia comunale a Napoli. L’Abbac plaude all’iniziativa intrapresa da Luca Abete, corrispondente del programma Mediaset Striscia La Notizia, e al successivo intervento della Polizia Locale. Sono ormai centinaia le nostre segnalazioni agli organi di controllo, l’ultima in ordine di tempo ha riguardato una struttura del tutto abusiva, ricavata in una cappella privata ancora consacrata,  per accertare i requisiti di pseudo strutture ricettive presenti sui portali online di prenotazione e apparentemente senza alcuna autorizzazione.

Si fa presente che con i maggiori interventi intrapresi dalla Comunità Europea con la direttiva Dac7 e gli obblighi previsti dall’Agenzia delle Entrate e dalla recente normativa regionale sulle locazioni brevi, da noi fortemente voluta, ogni struttura ricettiva deve essere munita di un codice identificativo regionale CUSR, inoltre per le locazioni brevi è obbligatorio presentare una comunicazione al Comune, rispettando i requisiti urbanistici di conformità e legittimità.

Anche per gli adempimenti, è necessario possedere credenziali per la denuncia delle persone alloggiate, iscrizione al portale della tassa di soggiorno e del rilevatore turistico Istat. Occorre un’azione di maggiore monitoraggio e controllo da parte della Polizia Locale, come degli altri organi ispettivi per arginare il forte abusivismo speculativo che genera solo danno al nostro settore, e concorrenza sleale verso le nostre strutture ricettive in regola.

“Proprio ieri – continua il presidente Abbac Agostino Ingenito – Abbiamo segnalato alle autorità anche presunti trasferimenti di avviamenti di locazioni brevi, vere e proprie truffe ai danni di ignari interessati che comprano o affittano immobili, con presunte licenze. Si ribadisce che non vi è mai la possibilità di trasferire a terzi autorizzazioni di attività ricettive se non nel caso di imprese, ecco perché consigliamo di effettuare controlli presso gli enti locali per accertarsi dei requisiti della struttura, mentre si conferma che è illegale qualsivoglia forma di remunerazione di avviamento di pseudo attività”

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