In alternativa all’intervento demolitivo, possono essere adottate numerose tecniche mini-invasive che, invece, offrono benefici, tra cui un recupero più rapido, meno rischi di complicanze, un impatto psicologico ridotto, oltre al risparmio economico significativo per il servizio sanitario regionale.
Dalla Campania può partire un cambio di passo, un’inversione di tendenza anche rispetto all’intero panorama sanitario italiano dal quale emerge con preoccupazione l’elevata frequenza di interventi di asportazione dell’utero nel trattamento delle patologie benigne. Ritengo necessaria un’azione tempestiva che riduca l’utilizzo di pratiche obsolete al fine di promuovere approcci terapeutici conservativi con vantaggi significativi per le donne”.
Lo ha dichiarato Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale.
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