Salerno: Il nonno, il nipotini le taccole 22 luglio 2019 ore 15 (di A. Gravagnuolo)

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Seduto sulla panchina, manico di bastone tra le mani, bastone che scende a terra perpendicolarmente, cappello anni trenta in testa a falde larghe, sembra strano per il caldo che fa, eppure un nonnetto elegante e’ li che guarda il nipotino.

Stiamo in seconda corsia, dopo piazza CAVOUR in direzione Municipio, la dove si crea una leggera curva che porta a SANTA TERESA. La corsia centrale è ‘ ricca di fascino, gli oleandri con i loro bellissimi fiori colorati, creano un effetto di grande eleganza.

Una volta a quest’ora a lungomare non c’era nessuno, i salernitani lo riempivano dopo che il sole era andato a nascondersi dietro i LATTARI.

Tempo addietro, al SUD, questa fascia oraria d’ estate era chiamata…….. ‘ a CONTRORA, adesso da quando c’è la EURPOPEIZZAZIONE, si vedono in questo orario, Scandinavi, Tedeschi, Ucraini, Russi, sono popoli che a diffenza nostra per ovvi motivi

legati al Loro clima, gradiscono muoversi in questi orari e finiscono per vivere il nostro bellissimo lungomare.

Ripensando alla CONTRORA, la nostra generazione, quando eravamo bambini trascorreva ore interminabili di attesa e in silenzio perché i grandi non volevano assolutamente essere
disturbati, dovevano riposare.

Il nonno, e ‘ sempre lì seduto, mentre il nipotino di circa 6 anni ha un piede appoggiato sulla aiuola di fronte e osserva nella sua piccola età una scena rara e bellissima.

Passeggiano sull’ erba due coppie di TACCOLE.

Sono dei volatili non belli, sono delle CORNACCHIE grigio scuro, sono appartenenti alla famiglia dei CORVIDI, sono chiamate TACCOLE. Sono difficili da vedere ma ci sono e nidificano nella zona del NOSTRO MUNICIPIO, evidentemente la mattina I giardinieri del Comune hanno gettato dei semi per far crescere l’erba e le TACCOLE sono lì per mangiare.

La caratteristica di questi uccelli è la vita di coppia, alzate la testa perché si notano quando volano perché sfrecciano velocemente sui palazzi del lungomare TRIESTE.

Il bambino e ‘ affascinato da questa scena, e’ sempre lì che guarda e il nonno mi dice…………… Non li ha mai visti, e ‘ abituato ai COLOMBI e no alle CIAULE..

Il nonno ha chiamato le TACCOLE ……. CIAULE…. e’ la terminologia adoperata dai vecchi salernitani del CENTRO STORICO, definivano così questo uccello per il suono che emetteva.

Il Nonno si alza dalla panchina, chiama il nipotino.

Piano piano si allontanano, il bambino da la manina al nonno, e ‘ una scena bellissima, mi soffermo e li guardo in un pomeriggio caldo di LUGLIO, sono le 15,00 e penso che tutto è avvenuto tra RUSSI, UCRAINI E SCANDIVANI ……. RINT ‘ A CONTRORA.

di Adolfo Gravagnuolo 

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