Salerno: acqua rossa dal torrente Fusandola, Lambiase scrive al Sindaco

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Appello al Sindaco ed all’Assessore all’Ambiente del Comune di Salerno.
Quattro giorni fa l’Amministrazione Comunale si è attivata per ripetere prelievi di sabbia (utili a nuove analisi dell’ARPAC) sulla spiaggia di Santa Teresa, che nel mese di novembre scorso fu “invasa”da una melma nera ed oleosa proveniente dal mare. Immagino che le analisi già prodotte dall’ARPAC hanno evidenziato inquinamento e/o contaminazione non conforme ai limiti di legge.

Ieri ho notato ancora “acqua rossa” sulla spiaggia, che fuoriesce dal canale di scarico adiacente al torrente Fusandola. Ricordo che l’ARPAC e Salerno Sistemi nei mesi scorsi accertarono dall’esame della “acqua rossa” la presenza di alcuni parametri superiori ai valori massimi consentiti. Non solo io, ma tanti altri, abbiamo segnalato più volte questi “strani fenomeni”, che potrebbero rendere impraticabile la spiaggia più frequentata dai cittadini.

Non credo sia più possibile rimanere inattivi a fronte di queste costanti forme di inquinamento, sicuramente non naturali, ma provocate dalla mano colpevole ed incosciente di uomini.

Con il rispetto che porto a Voi, Sindaco ed Assessore, chiedo:
che cosa aspettate ancora per mettere in campo ogni azione ed indagine utile ad individuare le cause e gli artefici di tali “sversamenti illegali”, dannosi per la salute pubblica?

5 Commenti

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  • chissà quale mistero avvolge lo strano colore che assume questo torrente, avendo un corso se non sbaglio pari a quello del rio delle amazzoni, è impresa ardua risalire ai responsabili. Qua la salute pubblica non è un interesse primario della Regione, dell’arpac in particolare, come mai?.

  • Sempre più frequentemente si verificano questi anomali inquinamenti per cui il canale adiacente al rio Fusandola versa in mare liquidi variamente colorati a danno dello specchio di mare antistante la spiaggia di Santa Teresa.
    Sorprende sotto un altro aspetto il caso del rio Fusandola. Dalla fotografia si ricava che anch’esso è percorso da una corrente di acqua fortemente inquinata. Forse, se invece di formalizzarsi su ipotetici danni che sarebbero provocati come conseguenza della deviazione del suo corso, e ci fossero state più incisive richieste per la manutenzione del torrente e l’individuazione e l’eliminazione delle fonti di inquinamento, allora quesa situazione negativa e allarmante non si sarebbe verificata.

  • Sono d’accordo con il signor Alessandro, che con delicato sarcasmo sottolinea l’ennesimo fallimento dello stato italiano al sud. Un rigagnolo di nome Fusandola, tanto piccolo quanto importante per essere stata la linfa che ha dato vita alla prima facoltà di medicina dell’Occidente, offeso da Comune, Regione, Questura, Prefettura, Magistratura, Carabinieri e tutte le forze dell’ordine.

  • E’ infatti grave, oltre ogni altra considerazione, che i responsabili a vari livelli ignorino che il torrente fu nei secoli passati un percorso di transito per operatori della Scuola Medica Salernitana, nonché di viaggiatori, mercanti, visitatori, eccetera. Come tale, se ne dovrebbe tenere la massima cura per la manutenzione degli argini e di tutto il suo percorso, sia quello in vista che quello tombato.
    C’è purtroppo la vertenza della deviazione dell’alveo del torrente che forse distoglie dalla necessità di programmare periodici interventi a salvaguardia del libero deflusso delle acque, anche se questo è caratterizzato per quasi tutto l’anno da una “blanda corrente fluviale”.
    Il torrente, senza andare troppo indietro nel tempo, ha subito negli ultimi cento anno almeno tre deviazioni del suo percorso. L’alluvione del 1954 fu causata per le ostruzioni a monte dovute alla presenza di vegetazione spontanea e incolta mai rimossa. Se dovesse ripresentarsi una situazione analoga, nessuno sarebbe autorizzato a dire che una eventuale nuova disastrosa esondazione (speriamo di no!) sarebbe da attribuire alla deviazione del Fusandola in corrispondenza di Piazza della Libertà.
    Ora è oltremodo prioritario individuare ed eliminare in maniera sicura e permanente queste fonti di inquinamento con liquidi rossastri che, saltuariamente e con una certa frequenza, compaiono alla foce del Fusandola e del canale di scarico ad esso adiacente.

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