L’edificio di via Gonzaga è stato acquisito dalla Questura nell’ottobre 2013 e, da allora, già si faceva riferimento alla somma di un milione e trecentomila euro da porre a disposizione del ministero dell’Interno per la ristrutturazione di detto immobile. Nulla, però, è cambiato. “E’ di tutta evidenza che la situazione per i lavoratori e per l’utenza della struttura di via Rosa Jemma non è più sopportabile. V’è, poi, da sottolineare che la Cisl ha più volte sollecitato la questura ad fittare un altro immobile, almeno fino alla ristrutturazione di quello di via Gonzaga. Ciò, pare, sia anche stato consigliato dal Provveditorato per le Opere pubbliche Interregionale di Napoli”, ha continuato Galatro. “Anche in questo caso, però, non si è mosso nulla. La Cisl, alla luce delle vicende che fin qui ci hanno interessato, non può non evidenziare l’assoluto silenzio degli Uffici centrali del ministero dell’Interno sulla questione di Battipaglia. Pur apprezzando la sensibilità e l’attività svolta dal questore Anzalone nella ricerca della soluzione al problema in argomento e la correttezza dei rapporti con i rappresentanti sindacali, non si può non rilevare che a oggi nessun risultato è stato raggiunto.
Non si è rinvenuta una sede alternativa, né si è proceduto alla chiusura dei locali del commissariato”. Permane, dunque, la situazione di disagio dei lavoratori del commissariato battipagliese e la condizione di oggettivo pericolo per gli stessi e per l’utenza di quell’ufficio, a fronte dell’acclarata situazione di pericolosità, invivibilità e inagibilità di quegli ambienti di lavoro sollevata dalla Cisl. Da qui l’ultimatum di Galatro: “Qualora entro sette giorni dal ricevimento di questa nota non saranno comunicati e prospettati oggettivi e certi elementi di novità rispetto alla soluzione della vertenza, la Cisl non potrà che avvalersi, suo malgrado, dell’ultimo strumento che la legislazione vigente le mette a disposizione. Ovvero, il deferimento dei fatti alla competente autorità giudiziaria”.
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