Anche a Salerno c’è “L’Art Bonus”: meno tasse per chi sostiene i beni pubblici

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Duomo_Salerno_2---CopiaNel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso la Sala del Gonfalone del Palazzo di Città, sono state illustrate le iniziative che il Comune di Salerno sta mettendo e metterà in campo avendo aderito al progetto “Art Bonus” promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.  I dettagli del progetto, che vede coinvolti l’Ordine dei Commercialisti, l’Unione dei Giovani Commercialisti, Confindustria, le Sovrintendenze Beni Culturali e Archivistica e la Fondazione della Comunità Salernitana sono stati enunciati dal Sindaco f.f. di Salerno Vincenzo Napoli e dall’Assessore alla Cultura e Turismo Ermanno Guerra. 

Cosa è Art Bonus. L’Art bonus consente la detrazione dalle imposte fino al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Ai sensi dell’art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta. Le erogazioni liberali effettuate in denaro che danno diritto al credito di imposta, devono riguardare gli anni di imposta 2014, 2015. 

Le opere del Comune di Salerno. In conformità con quanto previsto dalla legge 83/2014 “Misure urgenti per la tutela del patrimonio culturale della Nazione e per lo sviluppo della cultura” ed in particolare l’Art. 1 “Art bonus”, si sono individuati tra le opere di proprietà del Comune e la documentazione dell’Archivio Storico i pezzi più antichi e/o che necessitano di un intervento di recupero. 
L’individuazione è avvenuta confrontandosi con le funzionarie delle Soprintendenze di riferimento e il prezzo indicato nell’elenco è il risultato di una indagine di mercato, pertanto è indicativo e presumibile. Gli eventuali risparmi, dopo gli interventi di restauro effettivamente liquidati a seguito delle elargizioni liberali, formeranno un fondo cassa su apposito capitolo di entrata del bilancio sia per quei casi in cui il restauro è più costoso del previsto che per il restauro di pezzi non scelti o altri pezzi individuati con atti successivi, in ogni caso si darà tempestiva comunicazione al Mecenate dell’utilizzo dei residui della loro elargizione liberale. 

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