Immigrazione: nave con migranti in porto Salerno. Profilassi sanitaria e poi smistamento in centri accoglienza

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Immigrati_Porto_Salerno_sbarco_7La nave rifornitrice Etna, che trasporta 1044 migranti, tra cui un centinaio di minorenni, ha fatto il suo ingresso nel porto di Salerno intorno alle 9. Dopo l’attracco, al molo Trapezio, si è proceduto ad effettuare la normale profilassi sanitaria e l’identificazione da parte delle forze di polizia per poi iniziare lo smistamento nei centri di accoglienza della regione e in alcune località delle regioni limitrofe. Alcune centinaia di migranti verranno trasferite nelle località di Teggiano e di Capaccio, che in un recente passato hanno già accolto altri migranti. In queste due località salernitane è attivo il lavoro di accoglienza della Caritas Diocesana. Da quanto si apprende una parte dei migranti dovrebbe essere trasferita anche nelle altre quattro province della Campania.  Ad effettuare la profilassi sanitaria al porto di Salerno i mezzi dell’Humanitas.

Imponente il servizio d’ordine predisposto dalla Prefettura: sul posto ci sono circa 300 uomini della Polizia di Stato, Carabinieri, Esercito, Capitaneria di Porto e Protezione Civile. Non è escluso che un centinaio di migranti possano stazionare provvisoriamente in via dei Carrai a Salerno. Nel Salernitano dovrebbero rimanere almeno 250 migranti che saranno portati nei centri di accoglienza a Sud del capoluogo. Sono nove le postazioni dove i migranti dovranno lasciare le proprie generalità. Nell’operazione, che durerà diverse ore, sono impegnati anche 150 uomini della Protezione Civile regionale e del Comune di Salerno. I primi a sbarcare dalla nave Etna della Marina Militare sono stati 85 immigrati affetti da scabbia. Le 85 persone, molte delle quali con mascherine e tute protettive, sono state fatte salire su alcuni pullman per essere trasferiti nelle strutture sanitarie regionali dove saranno curate.

”Sono fiera ed orgogliosa di prestare servizio in questo territorio. Ho visto da parte degli amministratori del Salernitano una grande solidarietà, il valore più alto che ha questo territorio”. E’ quanto ha detto il Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone. Il prefetto di Salerno ha ricordato che il territorio Salernitano ospita già da qualche tempo 387 migranti ai quali, da stasera, dovrebbero aggiungersene almeno altri duecento. ”Lasciamo da parte la politica politicante, soprattutto quando di fronte hai gli occhi sgranati di bambini disperati. E’ un dovere assoluto di umanità accogliere questa gente”. A dirlo  il Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. ”E’ il momento di passare – ha detto de Luca sull’impegno dell’UE – dalla chiacchiere ai fatti, l’Italia da sola non regge più”.

”E’ un dovere civico e morale accogliere ed assistere chi ha bisogno di aiuto e Salerno lo ha fatto egregiamente, mostrando il suo volto civile e democratico – dice Franco Tavella, segretario generale Cgil Campania – ma l’Italia non deve essere lasciata da sola. Il Governo deve porre la questione immigrazione al centro dei tavoli di Bruxelles perché la solidarietà non può avere bandiere nazionali, ma deve essere un problema comunitario. Salerno, dal canto suo, può dare il proprio contributo affinché, finalmente, il Mediterraneo diventi un mare di scambio e di pace e non di morte e divisione”.

”Si tratta – sottolinea Anselmo Botte, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Salerno – di siriani, libici, eritrei, libanesi che fuggono da una guerra civile che ha mietuto e sta mietendo centinaia di migliaia di vittime. Chiedo a tutti coloro che storcono il naso o si lasciano andare a dichiarazioni xenofobe e razziste cosa avrebbero fatto se fossero stati al loro posto, in un Paese martoriato da terribili violenze e disumana crudeltà”. Con Botte, sul posto anche i mediatori culturali della Cgil, il delegato Flai Rachid Bensadi e Jamal Quaddorah, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Campania. Tra i migranti circa 400 donne, molte in gravidanza, e oltre 90 bambini.

GUARDA TUTTE LE FOTO

 INTERVISTA AL SINDACO DE LUCA SULLO SBARCO DEI MIGRANTI A SALERNO

VIDEO

INTERVISTA AL PREFETTO PANTALONE

INTERVISTA A DON VINCENZO RESPONSABILE CARITAS

VIGILI DEL FUOCO IMPEGNATI AL PORTO / VIDEO

ALTRI VIDEO DELLO SBARCO

 

 

45 Commenti

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  • ma lasciateli al paese loro! qua già stiamo inguaiati lavoro nn ci sta un altro poco non mangiamo nemmeno più.. e voi con queste navi li andate a prendere nei loro paesi e fate arricchire gli scafisti! ma che paese mi vergogno di essere italiano!

  • De Luca conterà anche i “migranti” come “turisti” sbarcati a Salerno.

  • La maggior parte di loro sono emigranti che vengono dalla Siria o dai paesi in guerra..scappati per fame, bombe, torture e altre cose che noi italiani non osiamo neanche immaginare………Accogliere un fratello essere umano è sintomo di intelligenza e fratellanza………..Non dimentichiamoci che noi nel secolo scorso abbiamo fatto la stessa cosa partendo per il nuovo continente e ancora oggi ci sentiamo offesi per i soprusi che abbiamo subito, ma anche nel nostro presente noi emigriamo quando molti giovani dal sud vanno verso il nord e ancora ci sentiamo offesi se ci chiamano terroni…………..Purtroppo l’emigrazione esiste perchè l’uomo la vuol far esistere……….perchè per noi popolo occidentale è comodo che il terzo mondo rimanga terzo così potremmo sfruttarli……..Siamo noi in primis che dobbiamo cambiare…

  • Viviamo tutti nello stesso MONDO, e siamo quasi tutti parenti di emigranti, non siate ignoranti e bigotti. Tra l´altro se leggete: Nel Salernitano dovrebbero rimanere almeno 250 migranti che saranno portati nei centri di accoglienza a Sud del capoluogo.

  • Sarà anche un ragionamento da egoisti ma non penso sia questa una cosa positiva per la nostra città. L’articolo dice 250ca ma sono sicuro che quelli che resteranno a Salerno saranno di più e di questi quuanti saranno che non danno fastidio? 50?60?70 esagerando. E il resto? Non sono tanto daccordo con questi arrivi viste le già tante difficoltà della nostra città.

  • Sarà anche un ragionamento da egoisti ma non penso sia questa una cosa positiva per la nostra città. L\’articolo dice 250ca ma sono sicuro che quelli che resteranno a Salerno saranno di più e di questi quuanti saranno che non danno fastidio? 50?60?70 esagerando. E il resto? Non sono tanto daccordo con questi arrivi viste le già tante difficoltà della nostra città.

  • Ma perchè questi migranti non si accompagnano verso il Trentino e li si faccia passare verso l’Austria, Svizzera e in modo che possano continuare verso la Germania ? Solo così la Merkel prenderà a cuore il problema degli sbarchi nel Mediterraneo.
    La comunità europea e quant’altro sono un grande bluff economico.

    Fuori dall’Europa subito

  • Il senso di solidarietà che leggo nelle frasi di alcuni commentatori di quest’articolo mi lascia sconcertato. Se noi qua “già stiamo inguaiati” come credete che stanno queste persone nel loro paese ? ..meglio??

  • ma a nome di chi parla questo prefetto queste istituzioni?? noi cittadini già siamo esasperati poi dobbiamo accollarci pure quest’altri disperati!! ma per favore poi vai a vedere le case popolari le danno a loro così come le mense scolastiche ecc basta statv al paese vostro noi non vi vogliamo!!!

  • Ma non è questione di razzismo. E’ che non ci sono rimasti neanche gli occhi per piangere e tra poco faremo anche noi i migranti come loro. Aprite gli occhi! Ma la realtà siete capaci di interpretarla e di prevedere il futuro che ci aspetta?

  • vorrei dire una cosa a questi perbenisti, ho 53 anni e sono senza lavoro da 4 mesi ( e speriamo IDDIO che trovi qualcosa) prendo 930 euro di disoccupazione , ovvero 30 euro al giorno! ho due figlie universitarie , prossime alla laurea e dobbiamo anche mangiare ….e questi vengono qui…vitto alloggio e 57 euro al giorno???? e poi vorrei ricordare ai perbenisti…che quando i meridionali emigravano lo facevano con dignita’ alla ricerca di un lavoro..scappavano dalla poverta’ e non dall’incivilta’….che vergogna il governo italiano…ed adesso non lamentatevi se aumenteranno furti e rapine…questi scapperanno ed andranno ad ingrossare la gia folta schiera di extracomunitari della litoranea….vota pci….sempre…

  • daccordissimo con Maurizio e con tutti gli altri che non li vogliono. Noi non stiamo bene, ormai manca poco che anche noi facciamo la fine di questi. Per tutti i perbenisti, sicuramente siete tutti con le tasche piene e non avete problemi; ma di che parliamo, i soliti moralisti italiani con la loro bella casetta, la loro vacanzina e il loro lavoro sicuro..Svegliatevi, più arrivano sta gente più vivremo nella paura, nel disordine e nella sporcizia e toccherà anche voi ben pensanti il problema.

  • Vi devo ricordare forse quando eravamo noi ad essere immigrati? Quando gli americani ci vedevano come voi ora vedete queste persone che stanno richiedendo l asilo politico, sfuggiti dalla guerra? Addirittura c’e’ chi dice che si vergogna di essere italiano perchè sono sbarcate persone bisognose di aiuto, e magari quelle stesse persone vanno anche in chiesa ogni domenica, caro basta ti vergogni di essere italiano? Io mi vergogno che tu appartieni alla mia razza.
    Per maurizio, ci credo che sei senza lavoro, sei un ignorante che dovrebbe almeno minimamente informarsi che, di tuo, non caccerai un centesimo, perchè la comunita’ europea stanzia i fondi per centri d accoglienza, pubblici e strutture private, con bandi di concorsi, e chi ci va a guadagnare sono proprio gli italiani, e dato che sarai sicuramente uno di quei provoloni che urlano all’indignazione per la bufala dei trenta euro al giorno, vitto e alloggio a immigrato con scheda telefonica e servizio incluso, ti faccio capire subito come funziona: Sta girando all’impazzata su Facebook una scansione di un trafiletto di un giornale in cui si legge che i profughi percepiscono 30 Euro al giorno per l’alloggio, colazione, pranzo e cena e 2,5 Euro extra con una ricarica telefonica di 15 Euro. Gli istigatori raffigurati chiedono che questi soldi vengano dati agli italiani che sono probabilmente in stato di necessità economiche.

    Ciò che è scritto nel trafiletto NON è una bufala, tuttavia deve essere letto e recepito con le dovute attenzioni. Sicuramente fa parte di un articolo più completo che spiega esattamente la provenienza e la destinazione di quei soldi.

    È una bufala invece affermare che quei soldi devono essere erogati agli italiani in stato di necessità.

    Premettiamo che chi pubblica il post è in completa malafede, perché conosce benissimo la provenienza dei fondi e la destinazione; invece, molte persone che seguono queste pagine spazzatura, non hanno idea di cosa si tratta.

    L’accoglienza ai profughi fa parte di accordi internazionali e l’Italia è obbligata a rispettarli. Se respinge i chiedenti asilo, rischia sanzioni come è già successo nel 2012. Per facilitare l’accoglienza, la Comunità Europea ha messo a disposizione dei fondi per garantire ai profughi, richiedenti asilo politico, vitto e alloggio. Tutte le nazioni che fanno parte della Comunità Europea versano una parte e l’Italia verserebbe la sua in ogni caso. I trenta euro sono destinati alle strutture di accoglienza e non possono essere destinati ad altre iniziative per far fronte ai problemi degli italiani.

    Si tratta di “richiedenti asilo politico”, non è corretto “clandestini”. Se lo stato di “rifugiato” viene accolto allora il profugo e i suoi familiari a carico ricevono un’indennità di sistemazione “una tantum” pari a € 3.555,29 e un contributo straordinario pro capite giornaliero per un periodo massimo di sei mesi pari a € 35,56 come riporta la gazzetta ufficiale. Sono sempre fondi della Comunità Europea che prevedono l’accoglienza e, in caso di accettazione della richiesta di asilo, la successiva integrazione.

    Se l’Italia uscisse dall’accordo e dalla Comunità Europea, potrebbe non accogliere più i profughi, ma non avrebbe quei fondi, quindi i disoccupati resterebbero comunque a secco. Si può anche osservare che, in alcuni casi, i fondi della CE non sono stati usati bene.

    Quindi levatevi dalla testa una volta per tutte che il governo italiano preferisce aiutare i profughi piuttosto che gli italiani, qualsiasi pagina Facebook o sito web che fa queste affermazioni vi sta prendendo in giro. Che vi piaccia o no, il paese è obbligato ad accogliere i profughi. Qualsiasi governo ci sia al potere e che voglia far restare l’Italia nella Comunità Europea, deve rispettare gli accordi di Bruxelles. Quindi caro maurizio, questa e’ economia che gira per gli italiani fondamentalmente, tanti italiani hanno preso il posto nelle cooperative che si occupano di queste strutture, hanno portato lavoro, altro che togliere il pane, non so se riesci ad arrivarci, tu e st’altri 4 pecoroni beceri che urlano la loro indignazione, il problema dell’italia e’ l ignoranza che regna sovrana, siamo davvero i terroni dell’europa, e voi ne siete la prova.

  • OSPITIAMO TUTTI GLI AFRICANI IN ITALIA,W GLI 80 EURO E MO’ PIGLIAMOCI ANCHE TUTTI MAROCCHINI,NERI,TUNISINI,SIRIANI,ALGERINI OLEEEEEE
    W IL PD E LA SINISTRA
    W RENZI L’AMIGO DEGLI AFRIGANI

  • W RENZI CHE PORTA I NOSTRI FRATELLI AFRICANI IN ITALIA,NOI VOTIAMO IL PD VOGLIAMO UNA SALERNO AFRICANA UNA SALERNO ARABA MAROCCHINA,VENITE TUTTI A SALERNO KEBAB E LETTI PER TUTTI
    W IL PD DI RENZI E LA SINISTRA COMUNISTA.

  • Quello che scrive di accordi da rispettare ecc dice il falso. Quando c’era Maroni, di immigrati non ne arrivavano. Ma è chiaro che se abolisci il reato di clandestinità, se li vai a prendere a domicilio, se rinunci alla politica dei respingimenti, se trasformi la libia in un caos, i risultati sono questi. Altro che deliri ideologici di accoglienza indiscriminata…

  • Bravi bravi!!! Noi x come stiamo rovinati accogliamo anche i profughi??!?!! Qualcuno mi potrebbe dire chi paga?? Dove escono i soldi ?? Poi vedo le bollette (monnezza, luce e varie) e mi rendo conto…. Bah ? Forse è giunto il momento di andare via da quí , dopo nemmeno un paio d’anni di lavoro ! Ma andate a ca….e

  • NON SIETE CAPACI DI AIUTARLI NEL LORO PAESE E LIPORTATE IN ITALIA DOVE CE CRISI PERCHE NON LO DITE I PROBLEMI SANITARI CHE CREERANNO QUESTE PERSONE E I DISAGI IN LOCALITA DELLA CAMPANIA GIA CON TANTI PROBLEMI HA RAGIONE SALVINI RENZI NON PRENDEREI UN VOTO ALLE LEZIONI SIETE IL FALLIMENTO DI TUTTO ALTRO CHE 80 EURO LA VOSTRA FORTUNA CHE VI SIETE IMPOSSESATI DEL TRONO SENZA AVER LOTTATO E I COMUNISTI SONO ABITUATI A QUESTO…..PUBBLICA

  • Per essere chiari (dati tratti dal documento):

    arrivi via mare intero anno 2009, 9.573

    arrivi via mare intero anno 2010, 4.406

  • sono un ex operaio di 35 anni da poco sono in mobilità perchè la fabbrica per cui lavoravo ha chiuso i battenti e ci ha mandati tutti a casa, ho due bambini e una moglie, bollette da pagare e vari vincoli finanziari. Se qualche bimbo immigrato arrivato stamattina ha bisogno può trovare accoglienza da noi

  • Con decisione del Consiglio dell’Unione Europea n. 2007/435/CE, in data 25 giugno 2007, è stato istituito il Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi per il periodo 2007-2013 nell’ambito del programma generale ‘Solidarietà e gestione dei flussi migratori’.

    Il Fondo ha lo scopo di aiutare gli Stati membri dell’Unione europea a migliorare la propria capacità di elaborare, attuare, monitorare e valutare tutte le strategie di integrazione, le politiche e le misure nei confronti dei cittadini di Paesi terzi, lo scambio di informazioni e buone prassi e la cooperazione per permettere ai cittadini di Paesi terzi, che giungono legalmente in Europa, di soddisfare le condizioni di soggiorno e di integrarsi più facilmente nelle società ospitanti.

    Lo stanziamento complessivo per il Fondo Europeo per l’Integrazione per gli anni dal 2007 al 2013 è pari a 825 milioni di euro, di cui 768 milioni distribuiti fra gli Stati membri sulla base di criteri che tengano conto del numero di cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti nello Stato membro e 57 milioni per le azioni comunitarie. In particolare, le risorse finanziarie totali stanziate per l’Italia, con riferimento all’intero periodo, ammontano a circa 103 milioni di euro.
    Sulla base delle priorità di intervento specificate dalla Commissione Europea per la destinazione delle somme stanziate, il Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, individuato quale autorità responsabile per l’Italia, ha sviluppato una strategia per l’utilizzo delle risorse del Fondo, predisponendo un Programma pluriennale, relativo all’intero periodo di riferimento (2007-2013) e alle annualità 2007-2012 che sono state finora approvate dalla Commissione europea.
    Negli ultimi cinque anni l’Europa ha dato a Roma più di 500 milioni di euro. Aiuti per migliorare il nostro sistema di controllo e d’accoglienza. Che sono stati spesi poco e male. Dai mezzi di Frontex usati per i cortei di Roma ai milioni finiti in progetti rimasti sulla carta. Ecco perché non possiamo lamentarci sempre di Bruxelles
    I soldi ci sono. Fermi dal 2008. Ma a Lampedusa nel centro di primo soccorso si dorme ancora per terra. Sono disponibili soltanto 300 posti per quasi mille persone. E il padiglione incendiato due anni fa è ancora lì, fatiscente, mai rimpiazzato: solo nell’ottobre scorso al ministero dell’Interno è venuto in mente di usare i fondi europei per rimetterlo in sesto. Stessa ignavia a Bari: da tre anni giacciono nel cassetto due milioni di euro messi sul piatto dalla Ue. Dovrebbero trasformare un hotel occupato dai migranti in una struttura d’accoglienza. Ma i cantieri non sono ancora partiti. Così succede in tutta Italia. Ritardi, sprechi, soldi comunitari usati in mansioni di routine, auto pagate dall’Europa e utilizzate dai politici con scorta.

    Di fronte al nuovo esodo, alla nuova “emergenza”, il governo ha attaccato Bruxelles, accusandola di averci lasciati soli: uno slogan particolarmente caro al ministro dell’Interno Angelino Alfano. La realtà però è un’altra. I soldi, l’Unione, non ha mai smesso di offrirceli: più di 500 milioni di euro in cinque anni per migliorare il nostro sistema nazionale di controllo e d’assistenza per i profughi. Il problema è che a Roma quel forziere non è stato usato nel migliore dei modi. E spesso non si è nemmeno riusciti a spendere i quattrini già stanziati. Nel “Piano nazionale sicurezza” c’è un portafoglio ancora pieno di fondi comunitari per l’“impatto migratorio”: 122 milioni di euro per rafforzare l’integrazione e contrastare l’immigrazione irregolare, divisi fra lo Stato, che ne ha messi 50, e l’Europa, che ne ha investiti 72. Da questa cassaforte, ad oggi, sono stati presi solo 30 milioni. Meno di un quarto del totale. Significa che entro il 2015 dovremo riuscire a investire i 90 che mancano. Altrimenti ci toccherà restituire tutto quanto.

    MACCHINE INGOLFATE. La burocrazia europea non scherza. E fra controlli, bandi e commissioni richiede tempo. Ma mentre negli altri Paesi le amministrazioni hanno imparato a superare le procedure e concludere le opere, da noi la gestione di questi contributi continua ad alimentare un suk dove si propone molto ma si conclude poco o nulla. Lo stesso triste primato che ci vede pecore nere per la gestione dei fondi per i beni culturali o per l’occupazione si ritrova infatti anche nello spreco dei finanziamenti per l’immigrazione. In Italia anche per le pratiche più piccole da presentare all’Europa finiamo impantanati in un labirinto di enti, comitati e autorità: una montagna di carte che spesso non arriva al traguardo. L’ok definitivo per realizzare un centro di formazione per migranti a Marineo, un paese in provincia di Palermo, arriva il 19 novembre 2010. Gaudio del Sindaco: Bruxelles offre un milione e mezzo di euro, puliti. Cifre da festa grande nelle ristrettezze del patto di stabilità. Sono passati 900 giorni. E ancora si rincorrono gare, appalti, ricorsi, ritardi. Il centro? Arriverà. Chissà quando. Lo stesso accade a Bari. Nell’ottobre del 2009 un gruppo di migranti somali occupa un hotel abbandonato. Si arrangiano, ma vengono sbattuti fuori: quelle stanze sono destinate a diventare un centro d’accoglienza come si deve, con 16 camere da letto per la permanenza temporanea dei rifugiati. Sono già pronti più di due milioni di euro. «Io ci passo davanti quasi tutti i giorni, ma è chiuso, nel degrado, come sempre», commenta Azmi Jarjawi, segretario della Cgil di Bari.

    Il controllo sugli interventi ammessi a ricevere il sostegno della Ue passa dal ministero dell’Interno. Sono gli uffici del Viminale a decidere chi verrà finanziato. E spesso ad occuparsi anche di mettere a punto i progetti vincenti. È successo con i cinque milioni di euro stanziati a gennaio per ristrutturare il centro per richiedenti asilo di Bari Palese. Una struttura così contestata, per il suo isolamento e per le condizioni igienico-sanitarie disastrose in cui vivono gli ospiti, che da mesi si è fatta largo l’ipotesi concreta di trasferirla altrove. E quei fondi appena stanziati? «Non ne sappiamo niente», dicono dal reparto immigrazione della prefettura di Bari: «Nulla. Non siamo stati noi a chiedere quei soldi».

    A OGNUNO IL SUO. Sia il “Ferrhotel” pugliese che la scuola siciliana dovrebbero diventare, secondo i documenti ufficiali, dei “Centri polifunzionali”. La definizione racchiude uno schema che al ministero dell’Interno, a quanto pare, piace molto. Con oltre 50 milioni di euro pescati dal “Piano Sicurezza” europeo ne vorrebbe infatti costruire ben 56, sparsi fra Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Questa cascata di quattrini servirà a ristrutturare vecchi palazzi, immobili confiscati alle mafie, capannoni industriali in disuso, in molti casi ex Opere Pie rimaste sul groppone dei Comuni. Dal 2007 a oggi non risulta esserne stato ancora completato nemmeno uno. Cosa ci faranno, poi, in questi centri, non è del tutto chiaro: sportelli per l’assistenza legale, corsi di formazione, residenze. Ognuno si inventa quello che può: non esistono parametri oggettivi, nemmeno per la spesa. Il volume di soldi richiesti infatti non è mai proporzionale al numero di posti che verranno creati. Con due milioni di euro, per esempio, il Comune di Caltagirone realizzerà un centro d’assistenza per minori dalla capienza di 88 letti. Usando la stessa cifra la giunta di Termini Imerese ripristinerà invece l’ex misericordia di San Pietro. Che di migranti, però, ne potrà accogliere soltanto nove alla volta.

    RICERCATORI D’ORO. Il moloch infernale della burocrazia non è la sola causa dei ritardi. Perché quando l’interesse c’è i fondi si sanno usare, e presto. Ne è un esempio il dipartimento del lavoro della Regione Sicilia, che è riuscito a investire subito il milione e mezzo di euro ottenuti per il progetto “Al-Khantara”, una ricerca sull’integrazione professionale dei migranti. Trecento interviste, 18 mesi di stipendi – fra gli esperti ingaggiati spicca Daniela Misuraca, sorella di Dore, deputato Pdl – per avere “450 iscritti” a un sito web che però non esiste già più. Cancellato. Anche l’Istituto nazionale di economia agraria ha ricevuto più di un milione di euro per uno studio sull’impiego degli immigrati nei campi. «Sarà una banca dati utilissima», promette Alessandra Pesce, la responsabile del progetto: «Servirà a conoscere gli spostamenti dei lavoratori stagionali». Il risultato non è ancora pronto. Bisognerà aspettare di vederlo per capire se l’analisi di ritmi e numeri dei raccoglitori di pomodori e mele aveva bisogno di tanti soldi.

    Fra le organizzazioni più attive sul fronte delle ricerche c’è sicuramente Connecting People, una cooperativa che gestisce 19 Centri per immigrati in Italia, sia per richiedenti asilo, che per clandestini, come il Cie di Gradisca d’Isonzo: un appalto per il quale è indagata. In Friuli l’associazione è stata infatta accusata dai pm di associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato. Ed è Connecting People la capofila di una rete di associazioni che hanno scalato le graduatorie del ministero e si sono aggiudicate per ben due volte un milione e mezzo di euro per uno studio intitolato “Nautilus” sulle prospettive dei rifugiati politici in Italia. Tre milioni destinati a osservarli, mentre molti continuano a vivere in condizioni drammatiche, ai limiti dell’indecenza. SISTEMI BUCATI. I fondi per le ricerche e i centri d’accoglienza sono solo briciole rispetto alla cifre dedicate al controllo delle frontiere, il più ricco dei forzieri europei, come mostra il grafico a pagina 47. Il programma pluriennale sostenuto dall’Unione, su proposta del Viminale, è costato infatti quasi 300 milioni di euro. È la dote di Frontex, la rete di vigilanza dei confini. La parte del leone la fanno le nuove tecnologie, con risultati però non sempre entusiasmanti. Tra i progetti che il governo ha presentato a Bruxelles con il bollo di qualità per ottenere nuovi finanziamenti c’è infatti l’I-Vis, una piattaforma telematica per controllare i visti degli extracomunitari, che collega i desk della polizia di frontiera alla rete di ambasciate e consolati. Un sistema costato più di 14 milioni di euro che è stato colpito, appena avviato, da un’incursione hacker. A novembre del 2011, mentre il software era ancora in fase di “roll out”, il gruppo Par-Anoia riuscì infatti a infilarsi nel database e a pubblicare tutte le password per accedere al controllo dei visti, oltre ai dati personali di 350 agenti impegnati nel servizio di frontiera. Non proprio il massimo della sicurezza. E con i fondi per il controllo delle frontiere sono stati realizzati anche interventi milionari per i nuovi sistemi di fotosegnalazione, di raccolta e archiviazione delle impronte digitali, impianti radar e di sorveglianza visiva distribuiti a tutte le polizie. Nonostante tutto questo, per pattugliare Lampedusa è stato necessario mandare di corsa navi e aerei delle forze armate.

    PADRONI DEI CIELI. Eppure una voce di spesa altrettanto rilevante riguarda l’acquisto di mezzi per mare, terra e aria. L’ultimo shopping è stato di 96 milioni di euro, in gran parte a carico delle casse europee, ed è servito a costruire una flotta nuova di zecca: tre aerei Piaggio P180, le “Ferrari dei cieli”, e cinque elicotteri Aw 139, tutti assegnati alla Polizia di Stato. Gli ultimi arrivati sono i due gioielli di Agusta Westland, consegnati a fine luglio al reparto stanziato a Pratica di Mare. Si tratta di elicotteri veloci, rapidi e dotati di strumentazioni di ultima generazione. Hanno un apparato infrarosso Flir che permette di scrutare nella notte a dieci chilometri di distanza, ingrandendo persino i dettagli di una mano. Finora però sono rimasti a Pratica di Mare, sorvegliando con i loro potenti sistemi le manifestazioni di Cobas e centri sociali: tenerli su un aeroporto periferico alle porte della Capitale esclude di fatto ogni loro possibilità di intervento nella zona calda degli sbarchi e dei naufragi.

    IN AUTO CON LA UE. In cinque anni anche il parco vetture delle forze dell’ordine si è irrobustito grazie ai fondi di Bruxelles. Più di 27 milioni di euro sono stati spesi in utilitarie, fuoristrada, pullman e minibus. Tra i costi spiccano i 25 mila euro usati per l’acquisto di ciascuna delle “auto speciali” per il controllo delle coste e le 355 vetture comprate dalla polizia a oltre ventimila euro ciascuna. Sono mezzi che dovrebbero essere destinati al pattugliamento delle coste e dei porti ma secondo i sindacati di categoria è altissima la possibilità che le attrezzature siano state inghiottite dalla routine. Suv e auto pagate per la sicurezza delle frontiere sarebbero state dirottate ad altri compiti, in qualche caso assegnate addirittura al servizio scorta di alti dirigenti dello Stato e di politici, che andrebbero in giro col lampeggiante acceso e la targa virtuale della Ue.

    SERBATOI VUOTI. Grazie all’emergenza migranti le nostre forze dell’ordine possono dire di aver fatto il pieno. Anche in senso letterale. Perché se a furia di finanziamenti si compra di tutto – tecnologia, macchine, elicotteri e motovedette – qualcuno alla fine il serbatoio lo dovrà pur riempire. Chi? L’Unione europea. Alla voce “coupon per l’acquisto di diesel e benzina”, la Ue ha staccato a febbraio di quest’anno un assegno da 200 mila euro per l’Italia: una goccia per le forze dell’ordine in perenne riserva.

    DENARO CORRENTE. Dall’euro-portafoglio arrivano anche i sussidi necessari a tenere in piedi il nostro sistema d’accoglienza. Assistere i richiedenti asilo è un dovere dello Stato, ma i soldi sono pochi, le priorità altre, e così fra le maglie dei progetti finanziati dalla Ue non finiscono solo idee innovative o interventi straordinari ma anche richieste per il tran tran quotidiano. Ossigeno che manca alle casse di molte cooperative, onlus o associazioni che solo grazie all’aiuto dell’Europa riescono a garantire servizi eccellenti. Non sempre, ovviamente. Nel 2010, ad esempio, negli elenchi degli interventi approvati dal ministero dell’Interno, guidato allora da Roberto Maroni, e pagati con il Fondo europeo per i Rifugiati, sono finiti 400 mila euro per il “Valico di frontiera” dell’aeroporto di Fiumicino. Un servizio appaltato all’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e di San Trifone, cooperativa d’ispirazione cattolica molto nota nella Capitale. Si tratta della stessa associazione che secondo una denuncia di Save The Children si sarebbe fatta rimborsare per mesi dalla Protezione civile cifre superiori al dovuto: per ricevere 80 euro al giorno dichiarava di aver offerto ospitalità a minori stranieri arrivati durante l’Emergenza Nord Africa, ma in realtà lasciava posto a senza fissa dimora ben più che maggiorenni. L’ufficio che gestisce l’Arciconfraternita all’aeroporto è il più antico di questo tipo in Italia: esiste dal 1998. E oggi, a volte, i migranti sono costretti «a passare la notte sui sedili d’attesa o in una piccolissima stanzetta, spoglia e priva di finestre», come hanno denunciato nel 2012 alcuni volontari. Seggioline scomode ma targate “made in Ue”

  • sbandierate la città turistica ogni qual dove, e adesso che arrivano i turisti, li volete mandare via? :)) ahahh

  • Nella mia Napoli solo Spagnoli Messicani e Argentina ca cummann nuje a Napoli facciamo i sciuscià con i soldati Americani latini loro hanno liberato Napoli non quelli del nord gli Usa io Napoletano Argentino abitante da anni a Salerno sosterrò sempre il turismo spagnoli fino al 2005 i turisti Cinesi e Russi venivano a Napoli Firenze e Capri dal 2006 con il successo di Barcellona e poi della Spagna Nadal Contador tutti i turisti vanno a Barcellona per farsi la foto al Camp Nou vuoi mettere il Camp Nou del nostro 27enne Niño Messi con Pompei o il Colosseo i turisti amano il calcio e gli spagnoli con Messi e Ronaldo fanno i biglietti dei volo da Pechino a Barcellona da Pechino a Madrid in Italia che si vanno a vedere Vucinic? Icardi ? Muntari haahahah NON CENSJURARE

  • Ci hai rotto il c…….. wappo da tastiera, saccente di sta m……., paternalista, ma alla fine GRANDISSIMO IPOCRITA !!!!

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