Pontecagnano: Piazza Padre Beniamino Miori, ieri cerimonia di intitolazione con l’arcivescovo Moretti

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moretti_sicaIn un clima di grande e sentita partecipazione e alla presenza di autorità civili, religiose e militari, si è svolta ieri sera la cerimonia di intitolazione della Piazza di Picciola a Padre Beniamino Miori. L’iniziativa è stata preceduta da una solenne celebrazione eucaristica, all’interno della Chiesa Sacro Cuore di Gesù in Farinia, presieduta dall’Arcivescovo di Salerno, Monsignor Luigi Moretti, e accompagnata dal coro della parrocchia e dal soprano Margherita Rispoli.

Monsignor Moretti, rivolgendosi ai fedeli, ha inteso evidenziare“l’importanza della memoria collettiva che si ritrova attorno al suo pastore, esempio e punto di riferimento”. “La parrocchia – ha poi aggiunto durante la cerimonia nel piazzale – è il luogo dove insieme si costruisce una comunità”.

“Orgogliosamente questo piazzale  ha quindi detto il parroco Don Paolo Carrano dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia da parte del coro – porterà il nome di Padre Beniamino con un’intera comunità che si stringe attorno a chi ha saputo interpretare compiutamente il messaggio evangelico. Intendo ringraziare tutti coloro che hanno mantenuto vivo il ricordo di una figura determinante per questo territorio e confido che le spoglie di Padre Beniamino possano tornare qui a casa come auspico che questa comunità sia sempre più unita da onesti cittadini e buoni cristiani”.

“Finalmente la Piazza di Picciola, grazie all’impegno di tutti, ha un nome, il solo nome che deve avere: Piazza Padre Beniamino Miori” ha invece dichiarato il Primo Cittadino Ernesto Sica nel suo intervento dopo aver elogiato il lavoro di Don Paolo Carrano e dell’intera comunità “per aver avviato un percorso, con il sostegno di Monsignor Moretti, teso a rafforzare l’unione tra le parrocchie di Picciola e Corvinia, l’identità comune, la fede e la partecipazione”. “Ognuno di noi – ha detto ancora –può contribuire alla crescita di un territorio come Picciola che ha importanti ambizioni e l’evento di questa sera ne è la conferma. Sono sempre più convinto che il primo pilastro di una città, insieme alla scuola, sia proprio la comunità parrocchiale”.

Padre Silvano Controne, Padre provinciale della Congregazione dei Padri Stimmatini, ha, invece, ripercorso gli studi su Padre Beniamino “che ha rappresentato fortemente l’impegno di chi ha voluto vivere insieme agli altri con uno spirito non solo divino, ma anche di tante virtù che sono esempio per tutti noi”. Ha, quindi, auspicato la massima collaborazione per la realizzazione di un’opera completa sull’amato sacerdote.

“Abbiamo condotto un lavoro intenso affinché la memoria di Padre Beniamino non venisse persa in quanto siamo convinti della santità di quest’uomo e del suo amore per questa terra di cui tutti dovete essere orgogliosi” ha ribadito il professore Giuseppe Rinaldi, storico della Congregazione dei Padri Stimmatini.

A seguire, la benedizione della piazza da parte di Monsignor Moretti e lo scoprimento della targa salutato dall’inno a Padre Beniamino Miori e dagli applausi commossi dei tanti presenti.

Il provvedimento da parte dell’Amministrazione era stato già annunciato dal Sindaco Ernesto Sica in occasione di un convegno sullo sbarco alleato del 1943 e sulla figura dell’amato sacerdote che si tenne a Picciola il 28 giugno scorso in occasione della Festa del Sacro Cuore di Gesù. L’intitolazione, infatti, era stata proposta all’Ente nei giorni precedenti da Don Paolo Carrano e dalla Pro Loco “Etruschi di frontiera”, ed è stata, dunque, predisposta dal Comune con il sostegno dell’Associazione Gruppo di preghiera “Amici di Padre Beniamino Miori” e di tanti concittadini. Padre Beniamino Miori, mitica figura di sacerdote amato e rispettato come santo molto importante per la comunità di Picciola e dei territori circostanti, nel difficile tempo di guerra che trasformò Pontecagnano Faiano e, in particolare, la località di Picciola in uno dei più importanti scenari dello sbarco alleato del settembre 1943, continuò a portare conforto alla sua gente anche quando gli venne requisita la casa dalle truppe alleate, rimanendo a vivere sotto il campanile danneggiato della Chiesa, che riparò personalmente.

Nel frattempo si dedicò, studiando l’inglese, al conforto pastorale dei soldati alleati e anche alla cura dei prigionieri (italiani e tedeschi) che dal vicino campo di aviazione (attuale aeroporto) frequentavano la chiesa di Picciola per le funzioni religiose. Prestò la sua opera anche come maestro elementare ai suoi parrocchiani, ma tre anni di vita di stenti e privazioni di ogni genere gli furono fatali. Colpito da polmonite fulminante, morì dopo tre giorni all’ospedale di Salerno. Ancora oggi è ricordato dagli abitanti di Picciola come un vero esempio per tutta la comunità cristiana.

 

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