Impariamo l’economia: IBL nelle scuole campane, Salerno è in testa

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IBL_3L’Istituto Bruno Leoni interviene frequentemente nel dibattito pubblico, con l’ambizione di dare risonanza e visibilità alle “idee per il libero mercato”. Perché ci sia un dibattito nel quale si confrontano posizioni anche assai diverse, ma consapevole e informato, è prima di tutto necessario che le persone abbiano a disposizione adeguati strumenti concettuali. Per questa ragione, l’Istituto promuove “IBL nelle scuole”, il progetto che offre lezioni gratuite ai ragazzi delle scuole e che da due anni è ospitato anche nei plessi campani, riscontrando un notevole interesse e crescente successo.

Quando nel 2014 iniziai a parlare del progetto a docenti e presidi, professionisti e studenti, funzionari, imprenditori ed amici, fu un po’ come immaginare di realizzare un mezzo miracolo, partendo da zero, al Sud –dove non s’era ancora mai fatto- ed in Campania, la terra dove sono nato. Queste basilari lezioni di economia, invece, pensate per i giovani studenti di liceo ed istituti superiori, si sono rivelate uno strumento efficace, semplice ed interattivo, capace di offrire agli studiosi e ricercatori dell’IBL l’opportunità di offrire le idee che contribuiscono a farsi un’opinione delle dinamiche economiche che caratterizzano il mondo in cui viviamo.

IBL_1Dopo l’incontro dello scorso anno con Carlo Lottieri, l’ITS Galvani di Giugliano (Na) ha ospitato sabato 2 Aprile 2016 Nicola Iannello, che ho accompagnato e coadiuvato in aula, come accaduto negli incontri campani tenutisi in questi mesi. In mattinata è stata anche un po’ speciale poiché ha chiuso (solo per ora) anche un fortunato biennio di lezioni nella nostra regione, dove nel 2014 si presentò e partì il progetto che è stato ospitato nei licei della mia città, Salerno (Tasso, Da Procida, De Sanctis e Convitto Nazionale), ma anche di Nocera Inferiore (Liceo Sensale), Castellamare (Liceo Severi), Capua (Liceo Garofalo e ITC Federico II), Caserta (ITS Giordani) e Sala Consilina (Liceo Cicerone), incontrando circa 1000 ragazze e ragazzi che, nella grandissima parte dei casi, hanno apprezzato gli stimoli, accompagnati dai propri docenti, splendidamente determinati a contribuire alla loro crescita di conoscenze.

In tutte queste classi, gli incontri, che hanno visto alternarsi anche Alberto Mingardi e Serena Sileoni (rispettivamente direttore e vicedirettore dell’IBL) si sono svolti con una lezione sviluppata in due momenti: la prima parte prende infatti l’avvio da uno scritto di Leonard Read del 1958 (“Io, la matita”) con l’obiettivo di mostrare la complessità della cooperazione volontaria che ha luogo nel libero mercato.

I ragazzi hanno molto rapidamente colto le opportunità che si sono moltiplicate nel corso del tempo e la fortuna, rispetto ai loro genitori o nonni, di poter condividere idee, progetti, imprese con coetanei da ogni parte del mondo, con semplicità ed immediatezza nuova nella storia dell’uomo, grazie alle innovazioni ed allo sviluppo economico favorito dalla crescente libertà offerta alle persone di poter scambiare beni e servizi.

IBL_2La lezione dei ricercatori dell’IBL continua sempre spiegando ai ragazzi gli aspetti che caratterizzano la natura dello scambio tra persone ed il ruolo dei prezzi, ma anche il rapporto tra scelte politiche (tassazione, regolazione, inflazione, politica monetaria) e vita produttiva, così come discutendo degli effetti visibili e quelli meno visibili dell’azione pubblica ed il ruolo giocato dai gruppi di pressione, si aiutano i ragazzi a comprendere la grande complessità della realtà sociale. Qui tramite la “favola della finestra rotta” di Frédéric Bastiat si illustra il modo in cui la politica possa influenzare l’economia e la vita dei cittadini, scegliendo come impiegare il denaro dei contribuenti.

La seconda parte dell’incontro si focalizza invece, anche con l’ausilio di video e fumetti, sugli aspetti del fenomeno noto come Globalizzazione: un termine che ricorre continuamente nei nostri discorsi, spesso con un tono di diffidenza e talora persino di timore. Rispondendo alle numerose domande dei ragazzi in aula si è sempre avuto modo di parlare dell’origine, del senso e degli effetti di scambi culturali e commerciali – dai più semplici ai più articolati – che sono avvenuti nella storia a partire dalla Rivoluzione industriale in poi.

La globalizzazione non è altro, infatti, che la possibilità di un più agevole incontro tra bisogni, idee, intelligenze e beni materiali e non materiali in un’arena grande come potenzialità e al tempo stesso ridotta nello spazio e nel tempo, grazie alla riduzione di dazi e barriere ed alle innovazioni tecnologiche sempre più diffuse ed accessibili dai meno ricchi e fortunati.

“Questa mattina ti sei svegliato ed hai indossato una maglietta disegnata in Francia ma prodotta in Cina, ti sei messo delle scarpe da ginnastica americane ma prodotte in Bangladesh e stai guardando un filmato su di un computer coreano diffuso attraverso un sito americano ed il video è stato pensato e realizzato in Italia”: questo un estratto dalla voce che racconta Cosa è la Globalizzazione in un video proiettato nelle aule.

L’Istituto Bruno Leoni si occupa di divulgare alcuni concetti basilari dell’economia, nell’ambizione e convinzione che creare una migliore cultura economica sia il primo passo per avere cittadini più consapevoli e critici nelle proprie scelte di vita. Dai numerosi incontri tenuti in questo viaggio itinerante per scuole campane, che mi ha offerto la preziosa possibilità di incontrare tantissimi ragazzi motivati, diversi docenti e dirigenti preparati e orientati a fare in modo che i ragazzi possano conoscere per poi deliberare, ho avuto modo di raccogliere molti riscontri e commenti, ma due mi tornano in mente.

La mail di una dirigente che mi riferiva di un genitore che le domandava quando fosse prevista un’altra lezione, visto che la figlia era tornata a casa entusiasta ed il messaggio su facebook di un ragazzo che mi raccontava del suo test d’ingresso per andare a studiare alla London School of Economics, determinato a misurarsi all’estero. Assieme a ciò, posso dire che in ogni aula, dalle più vivaci alle più attente, sempre, inevitabilmente ho visto i volti dei ragazzi colpiti e vogliosi di saperne di più quando abbiamo mostrato loro la slide che mostrava i dati del Pil pro capite del Kenya nel 1950 ($947) che nel 2014 si è raddoppiato e di quello di Taiwan, partito nel 1950 da $922 pro capite e poi moltiplicato per 40 nel 2014, aprendo al mercato globale, sempre di più ed ampliando le opportunità, in primis per i più poveri e figli di nessuno.

L’altro momento fortemente educativo l’ho visto realizzarsi quando in aula abbiamo mostrato l’immagine della banconota da 1 milione di marchi del 1923, parlando di inflazione e ricordando la drammatica spirale inflazionistica vissuta negli anni della Germania di Weimar; quando un uovo costava 320 miliardi di marchi, un litro di latte 360 miliardi e mezzo chilo di burro 2.800 miliardi. Gli operai venivano pagati ogni giorno. Dall’ufficio paga correvano subito verso il mercato, anche con carriole di banconote, per spendere tutto il guadagnato, perché un giorno dopo i prezzi potevano già essere raddoppiati. Il governo tedesco aveva fatto ciò che fanno tutti i governi quando non sanno come affrontare una montagna di spese incontrollabili e debiti: stampava grandi quantità di banconote. Con conseguenze dannose ed a volte incontrollabili.

L’iniziativa “IBL nelle scuole” è gratuita e continua anche per il futuro, in tutta Italia ed in particolare in Campania forte dei numeri positivi e crescenti riscontrati. Chi fosse interessato, studenti e docenti, può prendere contatti con l’Istituto Bruno Leoni, scrivendo una mail a info@brunoleoni.it.

Antonluca Cuoco, referente “IBL nelle Scuole” in Campania.

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