A Cesena pari conquistato con il coltello tra i denti

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cesena_salernitana_18Zero tiri in porta nell’arco dei 90 minuti contro gli 8 del Cesena, possesso palla nettamente favorevole ai padroni di casa (27 minuti a 17), al Manuzzi mister Sannino imposta una gara prettamente difensiva, di contenimento, utilizzando forze fresche visti i tre impegni ravvicinati. I granata si schierano col 3-5-2 col chiaro intento di non subire reti in avvio (visto che la Salernitana ha incassato 3 delle 6 reti subite nei primi minuti di gioco) ma, una volta passata la sfuriata iniziale dei padroni di casa, passano al 4-3-1-2 già visto contro il Vicenza. Grazie agli uomini mandati in campo, in grado di ricoprire più ruoli, Sannino non deve utilizzare sostituzioni per procedere al cambio di modulo: Perico, inizialmente terzo centrale, scala a destra, Rosina si piazza tra le linee e Improta affianca l’evanescente Joao Silva in attacco.




Con questo schieramento la Salernitana prova a pungere in contropiede ma, obiettivamente, Agazzi non corre nessun tipo di pericolo, visto che i centrali difensivi dei bianconeri fanno buona guardia senza fatica. I granata, invece, soffrono soprattutto quando Balzano a destra e Renzetti sull’out opposto superano la metà campo, creando la superiorità numerica per il team di Drago. In particolare, Della Rocca si ritrova spesso preso in mezzo, costringendo Vitale al super lavoro. L’altro serio problema evidenziato dalla Salernitana al Manuzzi riguarda la marcatura di Djuric: il lungagnone bianconero le prende tutte di testa, apre varchi per i compagni e cerca pure la battuta a rete in prima persona.

Il copione non cambia nella ripresa, con la squadra di Sannino che prova a tenere botta, ma in ripartenza la Salernitana non riesce mai a distendersi. Anzi, col passare dei minuti emergono anche una serie di errori di impostazione, dettati pure dalla fatica. Al 58esimo Tuia subentra a Perico e di fisico riesce a contenere l’esuberante Garritano. Al 75esimo è la volta di Odjer, che rileva uno sfinito Ronaldo. Infine, all’81esimo Zito viene gettato nella mischia al posto di Improta e la Salernitana chiude il match con il 5-4-1 (l’ex Avellino, un mancino, si sacrifica e gioca da esterno a destra). La squadra cara a Lotito e Mezzaroma dopo 15 gare con almeno un gol al passivo, riesce a mantenere inviolata la porta di un attento Terracciano e porta via dal Manuzzi il terzo pareggio stagionale ma, obiettivamente, la prestazione offensiva dei granata è assolutamente ingiudicabile.

2 Commenti

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  • mah io a Tuia lo fare giocare sempre (e gli darei pure la fascia da capitano che si è guadagnato sul campo negli ultimi anni) …altro che i vari Mantovani, Perico e Schiavi…

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