Cresce la disoccupazione nel salernitano: la crisi fotografata da Il Mattino

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Il conto della crisi è davvero salato in provincia di Salerno dal punto di vista del mercato del lavoro. A conti fatti tra il 2007 (inizio della grande recessione economica mondiale) ed il 2014 il tasso di disoccupazione è aumentato di 5,9 punti percentuali, arrivando a toccare il 17,2% (rispetto ad una media nazionale del 12,7%), senza contare la drammatica variante della disoccupazione giovanile che nel 2011 ha toccato il 45,8% rispetto al 34,7% che si è registrato nell’intero Paese. I dati sono stati pubblicati nell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino in un articolo a firma di Paolo Coccorese ed Ernesto Pappalardo. Incrementi della disoccupazione superiori a 5 punti percentuali, poi, per l’Agro Nocerino Sarnese (+5,6, dal 12 al 17,6%) e per l’area della città capoluogo Salerno e Piana del Sele (+5,5, dal 12,4 al 17,9%), mentre la Costa d’Amalfi si conferma isola relativamente felice con il suo +2,9 (dall’8,7 all’11,6%).

Sull’argomento è intervento il Consigliere di opposizione al Comune di Salerno Roberto Celano che ha così commentato: “I dati pubblicati sulla disoccupazione in provincia di Salerno e nel comune capoluogo sono preoccupanti e rappresentano una pietra tombale sulla favolosa rappresentazione del miracolo  progressista.  In provincia il tasso di disoccupazione è enormemente più elevato (oltre il 17% in più) del dato nazionale ed è più allarmante di quello della gran parte delle aree del Sud Italia. Le zone più colpite sono quelle del capoluogo e del Sud della provincia.

“Il governo di famiglia – continua l’esponente di Forza Italia – ha evidentemente impoverito il tessuto produttivo salernitano, incidendo negativamente su scelte scellerate che hanno, unitamente alla crisi internazionale, influito negativamente sulla possibilità dei salernitani di trovare occupazione. I dati dimostrano inesorabilmente che Salerno, dopo 25 anni di maldestro governo, non ha ancora una definita identità produttiva. Sono la triste conseguenza della desertificazione della zona industriale e della politica in città a favore della grande distribuzione, che ha “distrutto” il commercio al dettaglio, volano per decenni dell’economia locale”.

“E’ la conseguenza della “distruzione” della cantieristica in città e della presunzione che l’occupazione potesse favorirsi solo a mezzo della cementificazione selvaggia di ogni spazio della città, che ha prodotto solo posti precari ed a termine. Salerno ha bisogno di altro. Ha necessità di una classe dirigente nuova, non piegata alla gestione ed al potere, capace di confrontarsi sui temi con chi governa e con chi tenta di alimentare il dibattito sulle scelte strategiche utili alla città. Salerno ha necessità di categorie produttive e rappresentanti delle professioni “libere” di interagire senza “condizionamenti” ed anche di opporsi a scelte inopinate. Senza un cambio di passo, i giovani di Salerno ed i ragazzi dei quartieri non hanno futuro!”

Lavoro: Amatruda, subito gli Stati generali della economia salernitana

“Subito gli stati Generali della economia salernitana. Una grande occasione di incontro fra la politica e le parti sociali, le imprese ed il mondo delle professioni. Le Istituzioni. Una straordinaria operazione verità è indispensabile per tornare a costruire la crescita. La questione lavoro è centrale per i giovani e le famiglie”. Così Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno sull’inchiesta de Il Mattino di Salerno.

“Nel salernitano il tasso di disoccupazione dal 2007 è aumentato di 5,9 punti percentuali. Siamo al 17,2 rispetto alla media nazionale del 12,7.  Le aree più colpite sono quelle del capoluogo ed il Vallo di Diano, Cilento. Sulla disoccupazione giovanile siamo dieci punti oltre la media nazionale. Facciamo peggio – ricorda Amatruda – di altre aree della Campania, non brilliamo nel Sud. Il problema è di difficile risoluzione e non basta una sola parte politica o una sola Istituzione”.

“Serve – aggiunge – rilanciare la sfida delle aree industriali, superare la sindrome delle singole amministrazioni e governare il territorio secondo logiche funzionali. Bisognerà svegliare quella parte di stampa che si è accreditata a corte, gli industriali che si sono appiattiti, i sindacati troppo timidi. Da subito vanno difese le aree industriali in crisi, studiate e avviate zone a tassazione agevolata. Serve una strategia per il Porto commerciale ed organizzare l’offerta turistica con più determinazione e con una maggiore capacità di fare rete”.

1 Commento

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  • Si è vero che ci sono tante difficoltà ma nessuno parla del fatto che i nostri giovani sono tra i meno preparati e più superficiali d’europa…..nessuno dice che ci sono posti di lavoro ma che i più non sono all’altezza e questo l’ho visto di persona tanti curriculum pieni di balle che al momento della verità fanno acqua da tutte le parti…continuino chattare mentre la percentuale di dissocupati aumenta!

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