Da Rigopiano ad Ischia, Teresa Di Francesco la donna che salva

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Dall’inferno di Rigopiano è uscita con il cuore spaccato e la palla numero 5 del biliardo che era nella stanza dove sono rinati, grazie anche alla sua testardaggine, Samuel, Edoardo e Ludovica.

Da Ischia torna invece senza simboli e altri tre bambini strappati alla morte. “Ma l’unica cosa che conta è trovarli vivi e salvarli, perché solo questo ti ripaga della fatica, di tutti i morti che hai visto, dei giorni senza mangiare e senza dormire. Quando li salvi, hai la forza per le prossime tre vite”.

Teresa Di Francesco è l’unica donna nei team Usar dei vigili del fuoco, le squadre specializzate nei salvataggi tra le macerie, composte gente che rischia la vita ogni volta che va a lavorare.

Per meno di duemila euro al mese. C’era a Rigopiano e c’era ieri sera a Casamicciola, con il team Lazio, che è la sua squadra. È lei che in Abruzzo parlò con Gianfilippo, il figlio di Giancarlo Parete, per rassicurarlo, promettendogli un giro sul gatto delle nevi una volta fuori dalle macerie dell’hotel.

È lei che vide Ludovica e i due maschietti ballare per la gioia quando finalmente i vigili del fuoco riuscirono ad entrare con una telecamera nella stanza del biliardo di Rigopiano. Ed è lei che, ieri, per tutta la notte ha parlato con Ciro e Mattias, tranquillizzandoli, non facendoli sentire soli, incitandoli.

“Il suo lavoro è stato fenomenale – dice il collega Simone Di Giovanni – ha avuto quel mix di delicatezza, tenacia, dolcezza e decisione che ci hanno consentito di portare a termine questo miracolo”. Lei sminuisce perché, dice, il merito è di tutta la squadra che ha lavorato come fosse una persona sola. E Di Giovanni annuisce.

“Siamo come un famiglia, un gruppo senza segreti e quando tutto finisce ci si scioglie in un pianto liberatorio e un abbraccio”. Ma chi ve lo fa fare, perché rischiare la vita ogni giorno? “È l’amore per la vita degli altri a spingerci, la passione, non certo lo stipendio. Perché poi tuo figlio di 4 anni ti telefona e ti chiama eroe. Perché quando vengono i bambini delle scuole in caserma ti guardano come se avessero davanti Superman”.

Sono queste persone qui che stanotte hanno tirato fuori il piccolo di sette mesi. Era rannicchiato su un pezzo di solaio che si è fermato sopra ad un frigorifero. “Lo abbiamo trovato quasi subito – spiega Teresa – Quella povera creatura piangeva e il suo pianto ci ha indirizzato.

Poi abbiamo visto il pannolino e lo abbiamo preso”. Ben più difficile è stato salvare Ciro e Mattias, che erano finiti sepolti sotto letto a castello, rete, materasso. “Quando li abbiamo individuati – racconta ancora la donna – abbiamo visto che sopra di loro c’era un termocamino da almeno 5/6 quintali.

L’abbiamo dovuto spostare a mano, con delle corde, facendo attenzione che non cadesse neanche una pietra in testa ai due piccoli”. Un lavoro durato ore in cui Teresa ha parlato con i bambini, sopratutto con Ciro. “Ha avuto una forza micidiale – dice con il sorriso – dopo che abbiamo estratto Mattias gli ho ripetuto più volte che sarebbe toccato a lui, che stavamo arrivando.

Ed ad un certo punto lui mi ha urlato che eravamo due bugiardi, perché ci stavamo mettendo troppo tempo. È stato straziante per noi averlo a pochi passi e non poterlo prendere subito. Poi, quando ho capito che era fatta, gli ho detto ‘Ciro, stavolta è vero, stiamo per portarti via’.

E poco dopo è uscito”. Quel momento, Teresa come tutti gli altri vigili del fuoco, ce l’ha ben stampato nel cuore e nel cervello. “I loro occhi che tornano a vivere – racconta pensando anche a quelli di Gianfilippo e degli altri piccoli di Rigopiano – sono lo spettacolo più bello del mondo.

Ogni volta che questo miracolo accade, e purtroppo non è sempre così, un mese fa a Torre Annunziata i piccoli li abbiamo tirati fuori morti, penso che ci sia qualcuno, lassù che mi fa questi regali immensi.

E penso che sono fortunata a potermeli vivere”. O forse è l’orecchino a forma di scala dei pompieri a portarle fortuna. Se lo fece fare nel 2001 per il concorso, lo vinse e da allora non lo ha più levato. Lo aveva a Rigopiano, lo aveva anche ieri a Casamicciola.

Fonte ANSA

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